Beatitudine Attraverso la Dedizione
Data: 01 Settembre 1958
Luogo: Rajamundry
Oggi è davvero un giorno di gioia, poiché ci siamo riuniti qui per condividere l’amore (prema). La gioia è però in parte offuscata dalla mancanza di spazio di questa Hall e dalla sofferenza a cui siete sottoposti. Ritengo che non sia corretto farvi restare a lungo in questo tormento fisico mentre io Mi trovo in una condizione relativamente più confortevole su questa piattaforma meno affollata. Questo spiega parzialmente perché siete irrequieti e agitati, un atteggiamento piuttosto diverso da quello che dovreste tenere in occasioni come questa. Avrete notato che come lo stesso gruppo di persone reagisce e si comporta in modo differente a seconda che si trovi sotto un tendone di matrimonio, in una sala cinematografica, in un recinto fieristico, in un tempio o a una partita di calcio. In ciascuno di questi luoghi è spinto da impulsi completamente diversi. In un incontro dedicato ai bisogni dello spirito, ci si aspetta una fervente attenzione, un tranquillo raccoglimento e un silenzio rispettoso e contemplativo. Qui, evidentemente, devono funzionare solo gli occhi e le orecchie; la lingua non ha alcun motivo di muoversi. Sono venuto per condividere con voi il dono del Prema che ho portato, ma sembra che vi accontentiate della confusione in cui vivete già!
Ora va molto meglio. È proprio il silenzio ciò che si richiede in tutti i raduni dove si discutono le più profonde discipline spirituali. Naturalmente, ovunque e in ogni momento, è meglio che controlliate la vostra lingua; questo è il primissimo esercizio che prescrivo per il progresso spirituale. Quello che sto per dire ora non è destinato a coloro che sono dotati di devozione, poiché essi conoscono già il cammino e stanno avanzando; né è rivolto a coloro che non possiedono alcuna sorgente di devozione in loro, poiché parlare a costoro è una pura perdita di tempo. Il Mio discorso è per coloro che sono incerti, titubanti, esitanti; per quelli che sono consapevoli del Potere Superiore e desiderano, seppur debolmente, entrare in contatto con esso, ma che sono ignoranti rispetto alla tecnica, oppure timorosi delle conseguenze. È a questi devoti semi-apatici che Mi rivolgo. La medicina è inutile tanto per i morti quanto per coloro che sono robusti. Gli infermi, coloro che si trovano in bilico tra la morte e la sopravvivenza, sono quelli che devono essere riportati in forza. Vorrei che voi imparaste innanzitutto l’arte di vivere tra la gente in modo da non causare dolore a voi stessi, né agli altri. Imparate a trarre il massimo da questa vita che vi è stata concessa, per sublimare i vostri istinti, impulsi e impressioni lasciate nella mente dalle azioni passate (vasanas), e innalzarvi sempre più sul piano morale e spirituale. Approfittate al meglio di occasioni come questa e traete beatitudine (ananda) da ogni ora, raccogliendo tutto il beneficio possibile. Questa città è sacra, perciò vi sono molte istituzioni metafisiche; molti uomini pii la visitano e offrono consigli preziosi. Sono felice che il Malayalaswami di Yerpedu sia qui ora, per i quattro mesi di osservanza ascetica. È una buona opportunità per voi per apprendere da lui gli insegnamenti dei saggi dei tempi antichi. Sono certo che diffonderà buoni pensieri e buoni stimoli, promuovendo il vostro progresso spirituale.
Questa non è devozione, tenere una ghirlanda in mano e indulgere in conversazioni banali nei luoghi sacri. Non voglio, né apprezzo che qualcuno porti fiori e frutti alla Mia presenza. PortateMi il fiore profumato di un cuore puro e il frutto di una mente maturata dalla disciplina spirituale — questo è ciò che più Mi piace, non le cose che si possono acquistare al di fuori di voi stessi con così tanto denaro, senza alcuno sforzo che elevi la mente. Per assaporare questo tipo di impegno, è necessario frequentare uomini grandi e virtuosi e trovare piacere nei buoni pensieri. Con qualsiasi mezzo disponibile, aumentate il vostro patrimonio di beatitudine (ananda) e migliorate la qualità della discriminazione, cercando di accumulare quanto più possibile di entrambi, così da poterne attingere ogni volta che se ne presenti la necessità. La principale fonte di ananda è la dedizione a Dio; nulla può dare quella gioia autentica e duratura. Diventate consapevoli della vostra parentela con il Signore. Questa parentela non è una semplice fantasia o una teoria inventata. Essa esiste da tempi immemorabili, fin dall’inizio dei tempi, e persisterà fino alla loro fine, o, in altre parole, fino alla fine del tempo per quanto vi riguarda. Il fiume Godavari raccoglie tutte le acque di tutti i suoi affluenti e le conduce incessantemente al mare. La pioggia cade sulle montagne; sotto forma di ruscelli scorre nelle pianure, e il Godavari in piena si riversa nel delta. Allo stesso modo, l’individuo nasce nel cammino della rettitudine, percorre il cammino dell’azione e scorre attraverso il cammino dei saggi per raggiungere il cammino della Realtà Suprema. I cammini dell’azione e dei saggi sono scoperti per mezzo degli organi di percezione. Manteneteli incontaminati da qualità demoniache e vigilate attentamente affinché non scivolino indietro. Gli organi sensoriali vi trascinano nel groviglio della natura stessa. La mucca mangia erba e beve sbobba, ma da questi elementi produce il dolce e nutriente latte; allo stesso modo, lasciate che le esperienze raccolte dai vostri sensi aiutino a produrre la dolcezza della gentilezza, la purezza della devozione e il sostentamento della pace (shanti)
C’è in ognuno una scintilla di verità; nessuno può vivere senza quella scintilla. C’è in ognuno una fiamma d’amore; la vita diventa un oscuro vuoto senza di essa. Quella scintilla, quella fiamma, è Dio, poiché Egli è la fonte di tutta la Verità e di tutto l’Amore. Si cerca la Verità, si cerca di conoscere la Realtà perché la propria stessa natura deriva da Dio, che è Verità. Si cerca l’Amore, per donarlo e condividerlo, poiché la propria natura è quella di Dio, e Dio è Amore. Come il seme di risone che contiene il chicco di riso, la buccia è l’illusione (maya) che copre il seme all’interno; il riso è l’anima individuale, e l’essenza del riso, l’elemento che sostiene, il nutrimento, è l’Atma Supremo. Quindi, sviluppate la visione interiore; non preoccupatevi degli altri e dei loro difetti. Fate un piccolo esame di voi stessi. Studiate le Upanishad e i testi spirituali — potrebbero aiutarvi un po’. Ricordate, solo un po’. Essi sono solo mappe e segnali stradali. Dovete metterli in pratica; agire e fare esperienza. Meditate sulla verità, e scoprirete che siete come bolle scintillanti sull’acqua — nate dall’acqua, viventi per un breve istante sull’acqua, e morenti sul suo seno, fondendovi in essa. Dovete la vostra nascita a Dio, vivete grazie a Dio e vi fondate in Dio. Ogni cosa vivente deve raggiungere quel compimento; anzi, anche ogni cosa non vivente. Quindi fatelo ora; compiete il primo passo. Purificate il cuore, affinate l’intelletto, o almeno iniziate la recitazione del Nome del Signore. Questo vi porterà tutto il resto a tempo debito. Quando si pianta un seme di mango, non si è certi di vivere abbastanza a lungo per mangiarne il frutto, ma questo è irrilevante. Piantare, nutrire, proteggere, far crescere — questo è il dovere; il resto spetta a Lui. Questo è il vero distacco dai frutti dell’azione.
Soprattutto, coltivate l’amore (prema) verso tutti. Esso distruggerà l’invidia, l’ira e l’odio. Dio (Rama) e il desiderio (kama) non possono coesistere nello stesso cuore. La fiducia genera fiducia, l’amore genera amore. Quando vi parlo con tanto prema, non potete sviluppare alcun odio verso di Me! Prema rende il mondo intero una famiglia. È il più grande strumento di armonia. Il contadino pianta la sua piantina e la cura con grande attenzione: rimuove le erbacce, elimina i parassiti, fa arrivare l’acqua quando necessario, sparge il concime e attende il giorno in cui potrà procedere al raccolto e riempire il suo granaio. Allo stesso modo, dovete nutrire il prema e strappare via le erbacce dell’odio e dell’invidia. Indossate occhiali rossi, e tutto apparirà rosso. Indossate gli occhiali del prema, e tutto apparirà amabile e buono. È stato fatto un riferimento al servizio verso i poveri; l’occhio del prema vedrà tutti come Dio (Narayana), non solo i poveri ma anche i ricchi. Anche i ricchi necessitano di empatia. Dovete provare compassione per i ricchi, poiché hanno poche opportunità di sviluppare l’attitudine al distacco! Vedete tutti come incarnazioni del Signore Narayana (Narayanaswarupa) e adorate tutti con il fiore del prema. Persino la Mia natura può essere compresa da voi, ma solamente solo quando indossate gli occhiali della santità; le cose sacre possono essere riconosciute solo dal cercatore sacro. Ottenete ciò che cercate; vedete ciò che i vostri occhi desiderano vedere. Il medico si trova dove si radunano i pazienti; il chirurgo sta in sala operatoria. Allo stesso modo, il Signore è sempre con chi soffre e lotta. Ogni volta che le persone gridano in agonia: “Oh Dio“, lì Dio sarà.
Le credenziali di un medico possono essere esaminate e giudicate solo da un altro medico; il paziente deve avere fiducia e seguire le istruzioni del medico se desidera migliorare. Potrà esprimere un giudizio sul medico solo dopo che il trattamento sarà completato. A meno che non abbia seguito gli ordini del medico in modo rigoroso e preciso, non ha alcuna autorità per emettere un giudizio. Quindi, cosa potete dire su di Me ora? Seguite la Mia prescrizione! Naturalmente, sarà diversa per ciascuno di voi; dipenderà dalla natura, dall’età, dalla gravità della malattia e dai trattamenti che avete già intrapreso per alleviarla. Osservate anche le regole alimentari e le altre prescrizioni che il medico consiglia. Questo significa che non è sufficiente praticare solo esercizi spirituali come la ripetizione del Nome sacro, la meditazione o il ricordare il Nome di Dio; per rafforzarne l’effetto, dovete condurre una vita regolata, una vita che favorisca pensieri nobili, con cibo virtuoso (satvico) e attività altrettanto nobili (satviche). Fino a quando non avrete provato la Mia prescrizione in modo completo e sincero, è meglio che rimaniate in silenzio. Non conoscete neppure un sassolino, come potete valutare una montagna? Potete sentirvi “senza paura“, potreste non temere nulla, ma dovete temere la Verità. Non c’è nulla di più maestosa della Verità; la vostra Verità, ad esempio, perché la vostra Verità è la Verità dell’Universo. Oggi potreste pensare di non avere bisogno del Signore, ma quando i morsi della fame inizieranno a tormentarvi, bramerete il cibo. Pertanto, lavate i vostri cuori con lacrime di gioia affinché il Signore vi si possa insediare. Un zamindar può possedere tutti i campi fino all’orizzonte in ogni direzione, ma si degnerà di sedersi solo su un terreno pulito! Allo stesso modo, quando il Signore sceglie il cuore di un devoto, non significa che tutti gli altri cuori non siano Suoi. Vuol dire semplicemente che non sono puliti, tutto qui. Egli è ovunque, ogni cosa è Sua, il Suo sguardo è su tutto. Se Dio non fosse tutto questo, come potrebbero le cose brillare o persino esistere così come esistono ora? Perciò, abbiate piena fiducia in Dio e in voi stessi.
Impegnatevi sempre in buone azioni, in attività benefiche; dite la verità, non infliggete sofferenza con parole, azioni o persino con i pensieri. Questo è il modo per ottenere la pace (santhi); questo è il massimo guadagno che potete ottenere in questa vita.