Discorsi Divini

Qualità e denaro

Data: 14 Dicembre 1958
Luogo: Arakkonam, Tamil Nadu

Ho notato che avete semplicemente menzionato che Sri Sathya Sai Baba sarà presente alla conferenza. Non Mi avete assegnato alcun discorso, quindi potrei anche rimanere in silenzio. Ma, per quanto Mi riguarda, non c’è bisogno di formalità o annunci. Io sono vostro; voi siete Miei. Io non attendo nemmeno un invito; la nostra relazione non è esteriore, ma si spinge più in profondità, nei regni dello spirito. Io sono con voi e in voi, quindi non ho bisogno di un benvenuto o di una richiesta preliminare. La Divine Life Society si sforza di ricordare all’uomo il Divino, che è la sua realtà fondamentale. La Divinità è innata, immanente in ogni anima individuale, e il processo di ricordare all’uomo questo fatto è iniziato con l’alba stessa della storia umana. Quello che deve essere fatto per condurre una vita divina è semplicemente rimuovere la nebbia che nasconde la Verità e fa immaginare di essere qualcos’altro — qualcosa di inferiore, evanescente, materiale, momentaneo. Tutti sono sacri, puri, parte dell’eternità. Ma queste qualità brillano in ciascuno in proporzione alle loro pratiche spirituali, proprio come le lampadine illuminano in base alla loro potenza. Non c’è corpo che non sia sostenuto dall’Assoluto; non c’è nome che non indichi l’Universale. Tutti gli oggetti sono permeati da quel Principio; tutti i nomi sono attributi della Sua Gloria.

Tutti devono unirsi a questa associazione, che insiste su questo fatto fondamentale e alimenta il desiderio di immortalità radicato profondamente nell’umanità. Il segretario che ha letto il rapporto ci ha detto che l’iscrizione all’organizzazione è aperta a chiunque paghi “quattro anna” (una vecchia moneta indiana pari a un quarto di rupia) al mese. Io suggerirei, invece, che l’iscrizione sia aperta a chiunque possa contribuire non con quattro anna, bensì con quattro qualità (guna)! Coloro che possiedono verità, rettitudine, pace e amore (sathya, dharma, santhi e prema) sono pienamente idonei a diventarne membri. Insistete sulle qualità (guna) e non cercate il denaro (anna). L’uomo cerca sempre la felicità tentando di soddisfare i propri desideri. Se un desiderio viene soddisfatto, prova gioia; se non lo è, prova dolore. Ma il problema è che il desiderio è come un falò che brucia con sempre maggiore intensità, chiedendo altro combustibile. Un desiderio ne genera altri dieci, e ci si esaurisce nel tentativo di esaudire le richieste del desiderio. Bisogna distogliersi da questo sentiero di desideri senza fine e imboccare il cammino della contentezza interiore e della gioia. Questo è il compito della Divine Life Society. Si soffre perché si è sviluppato un attaccamento verso quello che è irreale. Si coltiva un affetto irragionevole per la ricchezza, ma si è pronti a sacrificare le proprie ricchezze per salvare la vita dei figli, poiché l’attaccamento verso i figli è più forte di quello verso la ricchezza guadagnata! Tuttavia, si arriva persino ad abbandonare i figli quando la scelta è tra la propria sopravvivenza e il loro benessere! Tuttavia, la beatitudine che si ottiene quando si dimora nell’Atma, la sorgente e la fonte di ogni gioia, è illimitata e imperitura. Questa è la vera gioia. La buccia dell’arancia non è molto gustosa, ma protegge e conserva il frutto. Per ottenere la dolcezza dell’arancia, bisogna pelarla e gettare via la buccia. Parimenti è il frutto dell’albero della vita: è protetto da una buccia amara, certo, ma il saggio non tenta di mangiare la buccia; le dà la considerazione che le è dovuta e poi la scarta, per gustarne la dolcezza.

Affinché questa saggezza possa sorgere nelle persone che ne hanno più bisogno, gli anziani devono dare l’esempio di discernimento e distacco. Se essi corrono dietro ai piaceri sensoriali con febbrile eccitazione, come si può biasimare la giovane generazione per il suo egoismo e la sua avidità? Gli anziani devono praticare quanto predicano e dimostrare come la vita divina possa conferire gioia, equilibrio mentale, contentezza e vera felicità. Devono dedicare almeno un po’ di tempo ogni giorno alla recita del Nome del Signore o alla meditazione sul Signore; allora anche i bambini assorbiranno quell’atmosfera e acquisiranno i mezzi certi per ottenere la pace (santhi) per se stessi. Voi dite che non c’è nulla di più dolce del Nome del Signore, ma non lo ripetete affatto. Avete rovinato deliberatamente la strada con la negligenza e la distruzione, ma consigliate ai bambini di percorrerla. Essi scopriranno l’inganno; vi chiederanno di percorrere voi stessi la strada e di dare loro l’esempio. Quindi, la responsabilità dei membri della Divine Life Society qui è molto grande. In realtà, è molto gtrande la responsabilità di chiunque proponga un ideale, poiché deve tentare di raggiungerlo lui stesso mentre consiglia agli altri di adottarlo. Ecco perché la responsabilità di un indiano è così grande, proprio perché in questa terra sono nati santi e saggi che hanno insegnato al mondo le verità più elevate per l’elevazione spirituale. Chiunque affermi di essere indiano deve vivere la vita insegnata da questi maestri per meritare questa discendenza e l’ammirazione degli aspiranti di tutto il mondo.

La Vita Divina si basa sulla qualità della calma serena (satva guna), la quale deve essere coltivata. Questa qualità può essere sviluppata solo attraverso un’alimentazione naturale (satvica), aoovero, un cibo che promuove la salute, la forza, la leggerezza dello spirito e l’impegno sincero. Non serve distribuire il succo della spiritualità a persone denutrite e deboli; date loro prima il succo del riso. Rendetele abbastanza forti da poter accogliere solide credenze e grandi ideali. La fame fisica deve essere prima placata con un cibo semplice e puro (satvico). Poi, provate a ripetere il Nome del Signore, il Nome che più vi attrae. Non trattate il Nome con leggerezza; rispettateLo, anche se lo udite sulle labbra di un mendicante che Lo sfrutta per ottenere quanto desidera. Anche se la persona che Lo pronuncia è cattiva, o se il motivo per cui lo pronuncia non è dei migliori, non maltrattate il Nome; la sua purezza non può mai essere danneggiata. Ringraziate chiunque vi ricordi il Signore e proseguite per la vostra strada. Soprattutto, non ridete né scoraggiate coloro che invocano il Signore. Che diritto avete di sostituire la gioia con la miseria e la fede con il dubbio? L’Amore (prema): praticatelo; sviluppatelo; diffondetelo — e tutti gli odi e le gelosie di oggi scompariranno. Questo è il dovere della Divine Life Society, qui, come altrove.

Nessuno può liberarvi, perché nessuno vi ha legato. Siete voi a stringere tra le mani l’ortica dei piaceri mondani, e poi vi lamentate per il dolore. Il nibbio è inseguito dai corvi finché tiene il pesce nel becco; si contorce e gira nel cielo cercando di sfuggire ai corvi che vogliono afferrare il pesce. Alla fine, stanco lascia cadere il pesce. In quel momento è libero. Quindi, abbandonate l’attaccamento ai sensi, e sia il dolore che la preoccupazione non potranno più tormentarvi. Il nibbio si posa su un albero, si liscia le ali e si gode la sua felicità. Anche voi potete essere così felici, a patto che lasciate cadere il pesce che avete nel becco.

Sri Sathya Sai Baba

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