Sathya Sai Gita – 4
Data: 30 Settembre 1960
Luogo: Prasanthi Nilayam
Oggi, Thirumalacharya ha letto e spiegato la sezione sulla comunione divina attraverso la conoscenza spirituale nella Sathya Sai Gita che egli ha composto. Nessuno può dire quale sia la vera natura della creazione o, del Brahman in questo caso. Di fronte ad un Universo fondamentalmente misterioso, che percepisce come senza fine e senza inizio, che presume essere infinito, lo scienziato è costretto ad accettarlo, sebbene non può formarsi un’immagine reale di quel tipo di Universo. Anche lo scienziato opera sulla base della fede, ossia, credendo in qualcosa che non può pienamente comprendere, né dedurre chiaramente, né realmente calcolare. Quella Realtà può essere delimitata solo dal criterio del “Non questo“. Il Brahman è postulato e descritto attraverso un processo di negazione o eliminazione, “non questo, non questo (nethi, nethi)“. In questo mondo artificiale, tutto è una miscela artificiale di nome e forma, che sono anch’esse artificiali. Riuscire a convincersi che questo mondo creato sia un misto di verità e falsità è estremamente difficile. Quando si sbatte la testa contro un muro, è difficile credere che il muro sia per metà falso, che il suo nome e la sua forma siano una finzione dell’immaginazione illusoria e che la sua autentica essenza sia il Brahman fondamentale!
Eppure, questa saggezza spirituale ognuno deve raggiungerla prima o poi. La si può ottenere tramite la devozione, il karma (attività) o lo yoga regale. Questi tre non sono che nomi diversi per il processo di zangolatura del latte per ottenere il burro che vi è immanente. Una volta che il burro è stato ottenuto e arrotolato conferendogli una forma sferica, può essere conservato separato e intatto nel liquido in cui era sempre stato. Allo stesso modo, la persona liberata può continuare a vivere nel mondo libera dall’attaccamento, una volta realizzato di essere della stessa sostanza del Brahman Immanente. Quando quel Brahman è visto attraverso l’illusione (maya), appare come dotato di qualità ed è indicato come Signore o Bhagavan. Bhagavan possiede sette caratteristiche principali: prosperità, gloria, saggezza, non-attaccamento, creazione, conservazione e dissoluzione. Chiunque abbia queste sette qualità, voi potete considerarlo come avente la Divinità in Sé. Queste sette sono le caratteristiche immancabili degli Avatar, del Potere Supremo, il quale persiste pienamente anche quando si è apparentemente modificato con il potere illusorio. Ovunque queste si trovino, potete identificare la Divinità. Anche voi siete della stessa natura dell’Atma con il Potere Supremo, ma, come il principe che è caduto in un covo di briganti e lì sta crescendo, l’Atma non ha riconosciuto la sua vera identità, tutto qui. Anche se non lo sa, egli è comunque un principe, sia che si trovi a palazzo, in una foresta o nella tana dei briganti. Molto spesso, al principe verranno delle intuizioni sul suo vero stato, un desiderio per la Beatitudine (Ananda) che era il suo retaggio, un richiamo dalla sua coscienza interiore a fuggire e ritornare ad essere sé stesso. Questa è la fame dell’anima, la sete di gioia duratura. Voi siete tutti come l’uomo che ha dimenticato il proprio nome. La fame della mente può essere placata solo con l’acquisizione della saggezza spirituale.
La mente è simile ad un guardiano; deve essere tenuta pienamente sotto controllo dal padrone. Inoltre, il guardiano farà entrare nella dimora solo coloro che sono amici del padrone, non è così? Quindi, solo pensieri e sentimenti che sono favorevoli al benessere del padrone dovrebbero essere tollerati dalla mente. La mente è l’elemento principale per l’uomo, ma il suo ruolo deve essere lentamente ridotto, e non le si deve permettere di prendere il completo controllo. Nutrite la mente non con desideri malvagi e progetti indegni, bensì datela idee che diano forza e coraggio. Quando la mente è eliminata, allora la saggezza spirituale risplende nella sua piena gloria. Dopo la realizzazione che tutto è fondamentalmente e completamente Brahman (l’esperienza di sarvam Brahmath-makam), la vita non può essere sostenuta per più di 21 giorni. Una tale persona non è più in questo mondo illusorio, perciò non può avere alcun desiderio o attività. Anche il cibo e le bevande diventano privi di significato. Come può il Brahman avere bisogno del Brahman, il Brahman riconoscere il Brahman come cibo e il Brahman come bevanda? Tutti i bulloni e le viti cadranno; il cuore si inaridirà e il corpo collasserà. L’esercizio spirituale è solo tenere lo specchio davanti al sé; lo specchio, se è pulito e lucido, rivela il Sé – questa è la Realizzazione del Sé. Tutti hanno uniformità Atmica, la verità di ciascuno è la stessa. La compagnia degli uomini buoni conduce al Signore, mentre la compagnia degli uomini malvagi conduce nella melma del mondo oggettivo. Come giudicare i buoni dagli altri? Coloro che sono impegnati in penitenza, meditazione, comunione e adorazione sono buone persone; coloro che non amano queste cose devono essere evitati dagli aspiranti che cercano la saggezza spirituale e desiderano la gioia che viene quando il piccolo diventa grande, quando la gioia momentanea diventa immensamente importante, quando il povero eredita ricchezze immense. La persona buona è gentile e si piega facilmente davanti ad anziani, saggi e aspiranti spirituali. “Non mio (Na ma)” è l’atteggiamento della “prostrazione (namaskara)“; è realmente namamakara: la dichiarazione che “tutto ciò che sono e possiedo è dovuto alla Tua Grazia“.
Trascorrete il vostro tempo in compagnia di persone virtuose. Raffinate il vostro intelletto con la spazzola della discriminazione. Non vi chiederò di rinunciare alla vostra facoltà di giudizio. Valutate, discriminate, fate esperienza e analizzate la vostra esperienza; poi, se siete convinti, accettate. Devozione, yoga, saggezza spirituale – sono tre porte dello stesso Salone; alcuni vi entrano da un lato, altri da un altro, ma tutti entrano nello stesso Salone. La persona saggia spiritualmente vede tutto come sostanza divina, il devoto vede tutto come il Gioco di Dio, il karma yogi vede tutto come servizio al Signore. È solo una questione di attitudine, di gusto e del grado di sviluppo della ragione e dell’emozione. Come risultato della saggezza spirituale, disse Thirumalacharya, la illusione (maya) scompare, ma la illusione non “viene” né “va“. Quando una luce è portata in questa sala, si dice che la luce è arrivata e che l’oscurità se n’è andata, ma dove è andata? Spegnete la luce, ed ecco di nuovo il buio! L’oscurità non ritorna da dove era andata, all’improvviso, attraverso le porte per riempire la sala. È lì da sempre. Non è mai andata via. Solo la sala è stata illuminata e ha prevalso la luce. Allo stesso modo, quando si ottiene la Grazia del Signore, la saggezza spirituale prevale e l’illusione della separazione diventa impotente. Come può essere guadagnata quella saggezza spirituale? Con un processo lento e sistematico, eliminando tutti i fattori limitanti: avidità, lussuria, orgoglio, invidia, odio e tutta la nidiata velenosa degli istinti e impulsi possessivi; tramite l’influenza educativa del dharma, il corpo di regole stabilite dall’esperienza di generazioni per la regolamentazione della vita; tramite lo studio, la riflessione e la pratica; tramite l’analisi delle esperienze degli stati di veglia, sogno e sonno; imparando ad essere testimoni di tutto questo spettacolo passeggero senza rimanerne coinvolti nei suoi intrecci; superando tutte le tendenze che dividono e differenziano.
Prahlada non invocò mai suo padre o sua madre, come fanno i bambini, quando fu torturato; non implorò i suoi torturatori di salvarlo; vide in quei crudeli sgherri il Narayana (Dio) che egli adorava. Tutto e tutti erano Narayana per lui. Come avrebbe potuto allora provare dolore o soffrire lesioni? Il non-dualismo in pratica, il culmine della devozione, la conoscenza spirituale pienamente realizzata, lo liberarono. La visione di questa Unità è la ricompensa più alta che il non-dualista cerca. Tutto questo è un sogno, e voi siete tutti attori. Una volta, a Puttaparthi, in una recita del villaggio, il ruolo di Vali fu assegnato al figlio di un uomo ricco e quello di Sugriva al figlio di un povero. Vali protestò che non sarebbe morto nel combattimento col figlio del povero e insistette che Rama dovesse invece essere amico e uccidere Sugriva! Lo spettacolo non può essere cambiato per adattarsi ai vostri capricci. Quando nella recita è stabilito che Vali deve morire e gli è stato assegnato quel ruolo, egli deve morire correttamente, proprio come Egli ha deciso. Chi può sapere se lode e biasimo non facciano parte anch’essi del dramma?
L’ignoranza di questa verità è un grave difetto, che deve essere affrontato solo nelle fasi iniziali. Il medico che cura quella malattia mondana prescrive rimedi che devono essere rigorosamente assunti: non l’intera quantità in un solo sorso, né l’abbandono per mesi o anni, bensì il farmaco e il regime. Alcune persone dicono di essere venute a Puttaparthi dieci o anche quindici volte, come se recarsi all’ospedale una dozzina di volte fosse sufficiente a guarirle. Ogni volta possono anche ricevere un flacone del necessario medicinale, ma se non lo assumono come indicato, quale miglioramento possono registrare? Le persone sagge spiritualmente non Mi considereranno come vestito di questo abito, oggi giallo o domani rosa. Penetreranno nella Vera Natura dietro questa Forma e sapranno che questo Corpo è solo un abito indossato per uno scopo. Il prossimo Avatar di questa Vera Natura avrà un altro abito. Si ottiene la piena saggezza spirituale con l’analisi della conoscenza del Sé. A meno che non conosciate voi stessi, non potete conoscere Me. Quello che ora state facendo qui è il sentiero dell’azione, ciò che state pronunciando è il sentiero della devozione, e ciò che state rimuginando nella mente è il sentiero della conoscenza spirituale. Quello che state sperimentando in questo preciso momento è il Paradiso. Perché siete ora immersi nella gioia dell’ascolto delle Mie parole. Ora, non pensate alle molte ragioni che vi hanno condotto qui. Se termino il Mio discorso e Me ne vado, voi ricadete nel mondo delle cose passeggere e dei desideri fugaci, delle menti vacillanti e dei cervelli dubbiosi. Sopra ogni cosa, esaminate la vostra condotta e la vostra fede. Verificate se è sincera e stabile. Quando vi sedete in un treno in movimento, vedete che gli alberi scorrono veloci lungo la linea. Non preoccupatevi degli alberi; guardate voi stessi, esaminate voi stessi; e allora scoprirete che siete voi a muovervi velocemente. Così pure, non incolpate gli altri e non indicate i loro difetti. I difetti che troverete sono in voi stessi, e quando correggete voi stessi, anche il mondo diventa corretto! La saggezza spirituale è la discriminazione tra ciò che promuove il proprio progresso e ciò che lo ostacola. Siate il vostro guru, il vostro maestro; avete la lampada con voi, accendetela e procedete senza paura.
Anche quando si raggiunge lo stadio in cui “Tutto è Brahmam” si capisce che è un eufemismo (poiché questa affermazione postula due entità: “Tutto” e “Brahman”, e l’esperienza del solo Brahman, É), bisogna fare molta strada. Ma non bisogna abbattersi. L’intera enciclopedia è composta dalle ventisei lettere dell’alfabeto, e tutta l’erudizione comincia con la padronanza di A, B, C e D. Io sono qui, pronto ad aiutarvi dalla prima lezione fino all’ultima. Non lasciatevi abbattere dal dolore pensando che il vostro karma delle vite passate sia contro il vostro progresso. L’accumulo degli effetti del vostro karma passato è karma immagazzinato, da elaborare in vite future, e da quel deposito avete selezionato del karma per il consumo attuale; se usato saggiamente e trasformato, questo karma può diventare dolce, gradevole e benefico. Inoltre, la Grazia di Dio può distruggere gli effetti del karma passato o mitigarne la severità. Non dubitatene mai. Se la legge del karma fosse così infrangibile, allora perché raccomandare l’esercizio spirituale, la buona condotta e la coltivazione della virtù? Il vostro karma presente si scioglierà come nebbia davanti al Sole se conquisterete la Grazia del Signore! Anche per il sorgere della saggezza spirituale è necessaria la Grazia del Signore.
La conseguenza del karma (attività) può essere cancellata solo attraverso il karma, così come una spina può essere rimossa solo con un’altra. Fate buon karma per alleviare il dolore del cattivo karma che avete compiuto e di cui soffrite ora. Il karma migliore e più semplice è la ripetizione del Nome del Signore; siate sempre impegnati in esso. Terrà lontane le tendenze malvagie e i pensieri perversi. Vi aiuterà a irradiare amore intorno a voi.
Sri Sathya Sai Baba