La dolce dimora del Signore
Data: Novembre 1961
Occasione: Dasara
Luogo: Prasanthi Nilayam
Ogni giorno qui è un giorno di festa. A Prasanthi Nilayam è Dasara tutto l’anno. E per dimostrare che è auspicabile valorizzare la tradizione e osservare i riti antichi e ben consolidati, questa festività viene celebrata in questo luogo. Quando il frutto matura, si riempie di dolcezza. Persino il frutto di margosa perde la sua amarezza e diventa dolce quando giunge a maturazione. Così pure, il destino ultimo di ciascuno, per quanto duro o amaro possa essere ora, è di maturare e diventare dolce. Tutti abbandoneranno l’amarezza e diventeranno dolci; non vi è dubbio. Il gusto dolce (madhura) conquisterà allora per loro il Signore di Madhura (Mathura, o Madhura, è un nome del regno di Krishna). Non sono molto felice quando issano questa Bandiera della Prasanthi su questo edificio. Sarò felice solo quando ciascuno di voi la isserà e la terrà sventolante sulla dimora del proprio cuore. Solo allora potrete godere di pace, contentezza e purezza. Fate crescere le due ali dell’Amore e della fede; allora potrete librarvi liberamente nel cielo della Grazia del Signore. Potete vedere il Signore solo attraverso le Sue meraviglie. Le Sue Leggi sono uniche e misteriose; è inutile discuterne, poiché l’esperienza è l’unica prova della loro realtà. Le gustate, e perciò sono reali. Non sprecate la vostra intelligenza nell’ideare domande contorte. Il mistero dell’Avatar è al di là della portata dell’intelligenza. Può essere compreso solo mediante la fede genuina. Non può essere raggiunto con la logica; gli organi di senso e di azione sono strumenti inutili, poiché corpo, mente e intelletto appartengono tutti alla categoria del “visto“, e non alla categoria del “Vedente“. Per vedere il Vedente, occorre coltivare la visione interiore. Finché sentite di essere separati, non potete vedere il Tutto. L’individuo (vyakthi) non potrà mai vedere il Potere Supremo (Sakthi).
Anche quando il Signore appare in persona, il dubbio assale. È nella natura stessa delle cose! Io non pronuncio parole prive di significato. Non compio azioni senza scopo. Non pianifico atti senza significato. Non Mi impegno mai in attività empie. Non ho nulla di cui abbia bisogno. La Mia gioia consiste nel realizzare i vostri obiettivi, nel farvi raggiungere la meta. L’unica cosa che chiedo è un cuore colmo d’Amore. Credete e aggrappatevi saldamente, senza invischiarvi in una rete di spiegazioni vuote e argomentazioni immaginarie: questa è la via per trarne beneficio. Non sviluppate attaccamento verso questo corpo. In verità, l’attaccamento a qualsiasi corpo non è auspicabile. Questa mano vi dona le cose, ma la Mia mano è quella che crea tutto questo. Questo è il Mio corpo. Il Mio cammino è unico, diverso da tutto ciò che conoscete. Io non Mi identifico con nulla. Il ghiaccio è acqua, l’acqua è ghiaccio. La Forma (saguna) è senza forma (nirguna), il senza forma è questa forma. Potreste cadere nel pantano del dubbio: “Rama è venuto, Krishna è venuto, Sai Baba è venuto, questo Sai Baba di Puttaparthi viene e dichiara in modo provocatorio che Egli è tutti questi! Come può essere?” Non potete mai comprendere questo fenomeno. Questa è la comprensione di cui avete bisogno. Io sono incomprensibile. Vedrete il mondo venire qui entro un anno o due. Ricordate che in nessuna epoca precedente (yuga) il popolo ha ricevuto tanti chiari indizi sulla natura dell’Avatar come ora; siete davvero fortunati. La Forma del Signore può essere percepita solo attraverso l’occhio dell’Amore (prema), o l’occhio della saggezza (jnana), o l’occhio dello yoga, non attraverso l’occhio dell’attività sensoriale.
Il Kali yuga (l’era in cui ci troviamo ora) è, in realtà, molto sacro; anche voi siete molto fortunati. Avete l’opportunità di vedere, toccare e conversare con l’Avatar del Signore. Gli Avatar non sono dieci; ve ne sono moltissimi. Dovete distinguere tra coloro che nascono come parti della Divinità, come impregnati dell’essenza divina, come messaggeri della Missione divina, come strumenti della volontà e del proposito divini, e gli Avatar. Parasurama non è un Avatar nel senso reale del termine. Gli Avatar che sono venuti e andati hanno tutti abbattuto alberi perché infestati da termiti bianche, ma questo Avatar è diverso e unico. Ora, le termiti bianche sono rimosse, l’albero è salvato, protetto, sostenuto e incoraggiato a crescere. Io non sono incline a punire; sono l’orefice che ripara e rimodella ornamenti rotti. Rama venne come Incarnazione della verità, della virtù e della pace (sathya, dharma e santhi); Krishna venne come personificazione dell’Amore (prema); ora è necessaria l’Incarnazione di tutti e quattro, poiché, al presente, la conoscenza ha superato la capacità del carattere. Non potete immaginare quanto il Signore si preoccupi per voi. La Sua apprensione riguarda la vostra dissolutezza e deliberata negligenza delle Sue Parole, poiché Egli si interessa alla purezza e all’assenza di macchia dei vostri cuori. Sono molto desideroso di farvi raggiungere tutti la meta. Il Mio compito è purificare i vostri cuori. Se vi dedicate alla costante meditazione del Nome del Signore, con devozione, umiltà e fede, il Signore starà sulla soglia della vostra stanza delle preghiere, in attesa del vostro desiderio. Solo, non permettete alla vostra mente di vacillare. Un anelito genuino renderà puro il vostro cuore. Ciò che è importante per voi è la vostra esperienza personale. Qual è la vostra base per comprendere il Divino? È la vostra stessa beatitudine (ananda), percepita e gustata da voi. Dite che Egli ha salvato una Droupadi dall’ignominia, una Ahalya dalla pietrificazione, un Prahlada dalla tortura, un Gajendra dalla morte, ma sapete quanti altri ancora sono stati benedetti in modo simile, per mezzo della Grazia? Il flusso della Grazia scorre sempre veloce e pieno. Quella Grazia non ha limiti, seppure voi la vedete solo come limitata.
Sono venuto ora con le limitazioni di cui avete bisogno. Le attività del Signore sono tre: Creazione, Conservazione e Dissoluzione. Esse sono gli attributi caratteristici del Signore. I Suoi scopi sono tutti pii e puri (satvici), per la protezione del mondo, per il bene del mondo. La Mia esultanza è Mia, il Mio impulso è Mio. Non Mi attengo mai ai gusti o alle avversioni altrui. Non vi presto attenzione. Io sono il Testimone di ognuno e di ogni cosa. Tutto è sotto il Mio controllo. Dunque, chi può dirMi cosa fare? Tra pochi anni, anni che si possono contare sulle dita di una mano, tutti voi realizzerete che Io sono l’incarnazione di tutti i poteri. I saggi, i ricercatori e i sofferenti si raduneranno qui da tutte le parti del mondo. Abbiate fermezza della presa; dite: “Che io riesca o meno a ottenere da Te il frutto esteriore, non Ti abbandonerò mai“. Non lasciatevi abbattere quando giunge la sofferenza, né allontanatevi dal Signore incolpandoLo per essa. La perdita sarà vostra e il pentimento sarà straziante. Non avete fame. Se aveste una fame genuina, non vi lascerei soffrire per essa. Procedete alla zangolatura della mente come si fa col latte, raccogliete il burro e scioglietelo nel desiderio ardente del cuore. Quando il burro non si è sciolto, la ragione è: il calore dell’anelito è insufficiente. Non apprezzo il fatto che Mi lodiate o descriviate la Mia Gloria. Dichiarate i fatti. Questo produce gioia. È sacrilegio affermare di più o di meno. Esigete da Me la rimozione delle vostre sofferenze, come un diritto. DateMi il vostro cuore e chiedete il Mio Cuore. Se Mi date solo la parola, riceverete in cambio solo una parola. Io vi do esattamente ciò che chiedete, tenetelo a mente!
Quando giungono le sofferenze, perché vi allontanate dal Signore? Egli vi concede la sofferenza per il vostro bene, per il progresso della vostra devozione. Se vi è concessa sofferenza, cercate la pace; ricercate la conoscenza del mistero; vi rivolgete a dieci persone, e ciascuna vi rivela un aspetto della verità. Senza sofferenza, non può nascere dolcezza! Quando soffrite, se pensate: “Il Signore non è più mio” e deviate, anche il Signore dichiarerà: “Egli non è più Mio!” State attenti. Ovunque siate, quando sinceramente desiderate renderMi rispettoso omaggio (namaskaram) – i Miei Piedi sono lì, davanti a voi! “Mani e piedi ovunque (Sarvathah pani padhah)” è stato annunciato. Se sentite con dolore: “Signore, non ascolti la mia preghiera?” le Mie orecchie sono là! Se gridate: “Non vedi, o Signore?” i Miei occhi sono lì in quell’istante. Rama, Krishna, Shirdi Sai, Questo Sri Sathya Sai Baba; quella forma è in un modo, questa forma è in un altro – perché tutti questi dubbi e sospetti? Il corpo è lo stesso, solo l’abito indossato è diverso. Non lasciatevi trascinare nel pantano da altri. Il Signore non devierà mai dalla parola data. Può darsi che siate voi a intendere che Io abbia detto altro. È il Mio volere (sankalpa) che accade sempre; è il Mio volere che si compie in ogni momento. I sankalpa sono di tre tipi: la decisione presa dopo lunga riflessione, la decisione presa dopo che è sorta la volontà di agire, e il desiderio e la realizzazione che avvengono insieme, come il suono dello sparo e il colpire del bersaglio, entrambi nello stesso istante.
Non calunniate né insultate alcuno, né voi stessi come deboli, peccatori, malvagi o spregevoli. Quando lo fate, state calunniando o insultando Me, che risiedo in loro e in voi. Tutti sono della natura divina dell’Atma; tutti sono puri e santi. Alcuni potrebbero aver sbagliato nell’uso dell’intelligenza e del discernimento donati dal Signore, e quindi potrebbero essersi resi colpevoli di “errori“, ma non per questo sono “peccatori“. Condannare sé stessi dicendo: “Sono un peccatore nato dal peccato (Papoham papasambhavah)” è il peccato più grave! Usate la vostra intelligenza e procedete, lasciandovi alle spalle un traguardo dopo l’altro! Praticate costantemente il ricordo del Nome del Signore (namasmarana), affinché diventi automatico e necessario quanto il respiro. Che vantaggio c’è nello restare per sempre allo stesso stadio di pratica spirituale? Prendete la Forma che amate, il Nome che vi è caro, ripetete il Nome e meditate, e nessun pensiero malvagio sorgerà. I pensieri malvagi fuggiranno. Quando saranno fuggiti, ciò che resta è l’Incarnazione dell’Atma (Atmaswarupa). Dovete condurre le vostre vite secondo le Mie parole, senza la minima modifica. Prima abbiate fede, poi l’esperienza sarà concessa. Anche nel caso degli Avatar precedenti, questo è l’ordine degli eventi, non è vero? Adorate con fede e sperimentate la Grazia. La fede produce la Grazia senza che ve ne accorgiate. Dovete assumere la medicina che vi do e anche seguire la dieta che vi prescrivo, evitando ciò che vi proibisco. Io agisco sempre con calma. Non ho mai fretta. Non dico “Così sia” a ogni vostra richiesta. Siete venuti in questo mondo per raggiungere il Signore. Ignari di tale scopo, avete caricato sul capo il peso dell’illusione e state lottando per liberarvene, soffrendo sotto il suo peso. A che serve inseguire piaceri esteriori e gioie temporanee? Finché siete prigionieri di questa ignoranza, non potrete mai gustare la beatitudine della realizzazione; non potete nemmeno riconoscerla, tanto meno raggiungerla. Ma se siete pazienti e calmi, vi concederò la gioia senza fallo. Non cedete alla disperazione. Anche i boccioli di loto sbocceranno a tempo debito. Per effetto cumulativo del bene compiuto in molte nascite precedenti, avete ottenuto questa fortuna; voi non sapete quanto avete attraversato, ma Io lo so! E, che lo sappiate o no, Io certamente vi darò ciò di cui avete bisogno.
Ottenete il ‘corpo‘ tramite il karma del passato; ottenete il ‘tipo di carattere‘ secondo le tendenze (vasanas) coltivate nel passato. Il corpo è il risultato del karma da esaurire in questa vita presente; la qualità (guna) è il prodotto del karma immagazzinato da sperimentare in vite future. Non illudetevi di essere il corpo, né lasciatevi affascinare fino ad attaccarvi ad esso. Ma è vostro compito proteggerlo dai danni e mantenerlo in buone condizioni. Infatti, non è forse con il corpo che state assaporando l’esaltazione della beatitudine del Signore, la Maestà del Signore? Perciò, non deridete il corpo, né trattatelo con disprezzo. Quell’equipaggiamento è destinato al vostro viaggio verso il Signore; è il carro del Signore; non trascuratelo, né lasciatelo in cattivo stato. “Oh, questo è il mio destino, il mio passato che mi punisce, devo attraversarlo e soffrirlo, non posso sfuggirgli“. Così la gente si scoraggia. Se fosse davvero inevitabile, a che servirebbero la preghiera, il ricordo del Nome, la meditazione, o il rito del culto? Conquistate la Grazia del Signore, e tutto il fardello accumulato verrà bruciato in cenere in un attimo! Perché incolpare il Signore per lo “scritta sulla vostra fronte“? Siete voi che avete scritto lì, e siete voi che dovete cancellare quello scritta. Il male che fate scrive; il bene che fate cancella! Lasciate che la vostra mente dimori nel Signore, e la nebbia delle nascite passate si dissolverà davanti ai raggi di quel sorgere del sole; se non proiettate quei raggi, la nebbia si infittirà in oscurità.
Nel corpo precedente, affermai: “Tornerò di nuovo dopo otto anni“. Dikshith lo scrisse come se avessi detto che sarei apparso come un bambino di otto anni! Questo è un errore. Dopo aver abbandonato quel corpo nel giorno di Vijayadasami, 1918, concessi darshan concreti, di tanto in tanto, a vari devoti per circa sei anni. Una volta, apparvi davanti ad Abdul Baba e gli dissi: “Il corpo è stato dismesso, ma chi può dismettere Me?” Avevo rivelato ad Abdul Baba la notizia della Mia futura venuta. Ma non sprecate il vostro tempo in discussioni sull’identità, se questo è Lui o se Lii potrebbe essere questo! Credete solo in quanto avete conosciuto; non negate mai la gioia che avete provato, né privatevi della gioia che vi attende. L’adorazione, le offerte, l’incenso, il lampeggiamento delle luci – sono tutti passi preliminari, i primi gradini della scala. Se restate sempre all’alfabeto, quando imparerete a compitare e leggere parole e frasi? Il Signore ha forse bisogno delle cose che offrite? Ha bisogno di oggetti di conforto o di lusso? No, siete voi ad averne bisogno! Egli si nutre forse del cibo che gli ponete davanti? Ricordate: colui che va oltre gli aspetti esteriori ottiene la vittoria. Il Signore non si compiace dell’esteriorità; Egli cerca i sentimenti, le spinte interiori. Io non voglio i fiori, i frutti e i vari pacchetti che portate nelle mani quando venite da Me. Venite con le mani vuote, dicendo: “Cosa posso darTi che non provenga già da Te? Quando mi hai donato questo cuore, era pulito e puro; ora, dopo avervi cucinato dentro il cibo della vita fin qui vissuta, Te lo offro, pulito e puro come quando me lo hai donato, dopo averne rimosso ogni traccia di impressioni o odori delle cose che vi sono state cucinate“. Dite questo, e offrite quel cuore.
Fino a quando intendete ristagnare nella stessa classe elementare di foglia, fiore, frutto e acqua (pathram, pushpam, phalam e thoyam)? Conservate nella foglia del corpo il frutto (cioè il cuore), il fiore (cioè la mente) e l’acqua che sgorga dagli occhi; allora, la Grazia scenderà su di voi senza fallo. Lasciate che le mani siano vuote, ma il cuore colmo. Coltivate la parentela del cuore attraverso la devozione e la fede. Riducete questi attaccamenti esteriori e queste dimostrazioni. Ciò che cerco è la vostra gioia, la vostra felicità, la vostra pace mentale e il vostro coraggio e risolutezza incrollabili. Siete in verità più fortunati dei saggi, delle scimmie (vanara) e delle pastorelle (gopi). Le vostre possibilità sono maggiori; ottenete la visione, il tocco e la conversazione, tutte e tre. Pertanto, non chiedete il soddisfacimento di desideri meschini; chiedete: “Rendimi eterno, assoluto“. Ho iniziato l’opera per la quale sono venuto. Fino ad ora, ero impegnato a raccogliere i materiali – ferro, cemento, mattoni, calce e rinforzi. Ora il fondamento è stato saldamente cementato e l’edificio deve sorgere. Quella Mia struttura coprirà l’intero Universo. Questa sala di preghiera e l’auditorium attualmente in costruzione non saranno più in grado di contenere tutte le persone che si riuniranno. Solo il cielo potrà essere una tettoia abbastanza grande. D’ora in avanti, non vi saranno più soste! In breve tempo, assisterete a molti eventi miracolosi. Anche mentre vi meraviglierete, questo Puttaparthi sarà trasformato in Madhura.
La vita è una partita di calcio; potete calciare con tutto l’entusiasmo possibile il pallone del mondo oggettivo (samsara), a condizione che ricordiate che, se esso oltrepassa le linee del sentiero di Brahma e del sentiero della rettitudine (dharma), siete fuori e il pallone deve essere riportato in campo. Tenetelo a mente: sono questi i limiti entro cui potete giocare la partita!
Sri Sathya Sai Baba