Discorsi Divini

Primi Insegnamenti di Educazione Spirituale

Data: 26 Ottobre 1961
Luogo: Prasanthi Nilayam

Questi discorsi ora sono ormai diventati un avvenimento quotidiano, perciò forse vi starete procurando un mal di testa. Un banchetto dovrebbe avvenire solo raramente; non dovrebbe essere frequente. Se diventa una faccenda quotidiana, perde il suo fascino, il suo sapore. Se parlo a voi ogni sera, alla fine dei discorsi degli altri, anche se tutto ciò può piacere a voi, temo comunque che possa diventare un peso troppo grande. La moderazione (mitha) è auspicabile nel cibo e nelle bevande come nell’esercizio, sia fisico che spirituale; essa è la cura migliore (hitha); solo allora si può progredire nella posizione (gathi). Tuttavia, per quanto riguarda Dio, non esiste il problema di sovra-dosaggio o sotto-dosaggio; qualsiasi dose dovrebbe essere accolta con favore. Ma non raccomando le miscele come quelle che Thirumalacharya vi ha appena somministrato! Il suo discorso era pieno degli affari familiari degli Dei, delle loro dispute familiari e dei loro problemi domestici. Quando persino il devoto deve superare le simpatie e antipatie verso i parenti per poter meritare la Grazia di Dio, come può qualcuno parlare degli Dei stessi come impigliati in questi legami inferiori? Questi non fanno che trascinare la Divinità nella sporcizia delle vostre menti sensoriali. Gli unici parenti che il Signore possiede sono i devoti che si sono dedicati a Lui, coloro che hanno accordato le corde del loro cuore alla Sua melodia. Attribuire le relazioni materiali della famiglia umana alla Divinità è un’assurdità totale. Il Signore, che è al di là del tempo e dello spazio, anteriore all’Inizio e posteriore alla Fine, non può mai essere descritto nei termini delle memorie effimere dell’umanità, dei fenomeni temporanei della famiglia umana e della società umana. Tali descrizioni non possono avere alcun significato per coloro che hanno sperimentato la Gloria che è Dio. Non rendete Dio moderno per adattarlo ai vostri capricci. Egli non è né antico né moderno; il Suo volto non cambia mai, né la Sua Gloria. PresentateLo, se proprio dovete, in maniera moderna, in uno stile moderno, affinché possa essere compreso oggi. Se un bambino è riluttante a ingoiare una pillola, inseritela in una banana e offritegli il frutto; egli ingoierà sia il frutto sia la pillola. Ma non cambiate la pillola stessa per adattarla ai gusti e ai capricci del bambino, perché allora la malattia non potrà essere curata!

Prendete il Signore come vostro padre o madre, ma solo come primo passo per oltrepassare quella relazione e fondervi nell’Assoluto. Non fermatevi sui gradini; entrate nella dimora alla quale essi conducono. La connessione con l’anima (Atmasambandha) è l’associazione eterna e immutabile (sambandha). Come primo passo, si utilizzano il fiore, la lampada, l’incenso, etc. per adorare la forma con attributi. Ben presto, la vostra devozione evolve verso forme più nuove di dedizione, offerte più pure, preziose e degne del vostro Signore. Nessuno resta a lungo legato alla lavagna; sentite che dovete porgere al Signore qualcosa di più duraturo dei semplici fiori, qualcosa di più vostro dell’incenso. Sentite il desiderio di purificarvi e di rendere tutta la vostra vita una fiamma profumata. Questa è vera adorazione, vera devozione. Non venite a Me con le mani colme di spazzatura, altrimenti, come potrei riempirle di Grazia se sono già piene? Venite con le mani vuote e portate via il Mio tesoro, il Mio Amore (Prema).

Coloro i cui piedi sono adorati dai loro devoti e coloro che pensano che sia un grande privilegio adorarli, mancano entrambi di buon senso. L’adorazione rituale dei piedi del guru ha un’atmosfera di pubblicità, sia per il guru che per il discepolo. Inoltre, perché adorare il corpo, che si sta deteriorando a ogni istante? È anche molto sbagliato offrire denaro, oro o altri oggetti, sia che provengano da ricchezze in eccesso, sia da beni guadagnati con fatica. Perché, in fin dei conti, anche questi gingilli non hanno valore intrinseco. Obbedire al guru, seguire i suoi insegnamenti, progredire sul cammino spirituale: questi sono i mezzi migliori per adorare i piedi del guru. Quando si ottiene un certo successo in questi aspetti, il desiderio stesso di adorare i piedi del guru svanirà, deve svanire. Oggigiorno, l’adorazione viene praticata da persone che la considerano un surrogato a buon mercato della devozione sincera, che invece è proprio quella che il guru accoglie e preferisce! Offrite un cuore pulito e puro, ampliato dalle pratiche spirituali in modo da includere tutti gli esseri viventi nel suo abbraccio. Offrite questo al guru, e cercate soltanto quei guru che non si abbandonano a declamazioni su sé stessi, né ad attacchi sprezzanti contro i propri rivali. L’adorazione è solo un mezzo per educare le emozioni. Gli impulsi e le emozioni umane devono essere guidati e controllati. Così come le acque impetuose del fiume Godavari devono essere arginate da dighe, fermate da sbarramenti, incanalate da canali e condotte pacificamente all’oceano, che può inghiottire tutte le inondazioni senza lasciare traccia, così anche gli istinti millenari dell’uomo devono essere educati e trasmutati attraverso il contatto con ideali e poteri superiori. Quando il frutto è maturo, cadrà dal ramo di sua spontanea volontà. Allo stesso modo, quando la rinuncia permea il vostro cuore, perderete il contatto con il mondo e scivolate nel grembo del Signore.

Vi sono tre tipi di approccio verso il Signore: il tipo aquila, che piomba sull’oggetto con bramosa rapidità e improvvisa irruenza, ma che, proprio per l’impatto, non riesce a ottenere ciò che desidera. Il tipo scimmia, che salta qua e là, da un frutto all’altro, incapace di decidere quale sia il più gustoso. E il tipo formica, che si muove con costanza ma lentamente verso l’oggetto desiderato. La formica non colpisce il frutto con forza per farlo cadere; non coglie tutti i frutti che vede; prende solo quanto può assimilare e nulla di più. Non dissipate il tempo che vi è stato assegnato per il soggiorno sulla terra in frivolezze sciocche e in capricci fantasiosi, che vi tengono sempre all’esterno. Quando entrerete, invece, all’interno, nel calore e nella quiete del vostro stesso essere? Ritiratevi ogni tanto nella solitudine e nel silenzio; sperimentate la gioia che solo da essi può derivare. Proprio perché non potete attraversare a nuoto un fiume in piena, salite su una zattera. Allo stesso modo, poiché non potete dominare il Senza Forma, ricorrete alla Forma con attributi e cercate di attraversare verso il Senza Forma mediante il culto e la contemplazione. Ma non è consigliabile restare per sempre sulla zattera, in mezzo a correnti e gorghi, vero? Un giorno, dovete abbandonare questo culto convenzionale e raggiungere livelli più elevati. La foglia, il fiore, il frutto, l’acqua (pathram, pushpam, phalam, thoyam) sono tutti strumenti elementari per le fasi iniziali, quando i bambini iniziano la scuola. Pulite la mente da tutti gli impulsi animali e primitivi che l’hanno modellata di nascita in nascita. Altrimenti, proprio come il latte versato in un recipiente usato per conservare latticello inacidisce rapidamente, tutte le esperienze più nobili di verità, bellezza e bontà verranno contaminate fino a divenire irriconoscibili. Non rimandate questo dovere verso voi stessi, specialmente ora che avete la possibilità di entrare in contatto con Me. Non vi vedo offrirMi ciò che cerco; portate cose indegne e impure. Mi addolora molto vedervi così agitati e tormentati, mentre la cura è così vicina. Riducete i vostri bisogni; minimizzate i vostri desideri. Tutti questi gingilli materiali sono effimeri. Quando la morte vi priverà della resistenza, i vostri parenti vi toglieranno il pendente dal naso e, nella fretta, potrebbero persino tagliarvelo per recuperarlo! Se continuate ad accumulare desiderio su desiderio, sarà impossibile andarsene con gioia quando giungerà la chiamata. Piuttosto, arricchitevi di virtù, nello spirito di servizio, nella devozione al Potere Supremo. Questo è ciò che Mi compiace e che vi salva.

Il piacere è la testa; il dolore è il piede. Non potete accogliere il piacere senza, allo stesso tempo, invitare il dolore. Essi sono sempre insieme, inseparabili. Comprendendo questo, vivrete sempre in pace.

Sri Sathya Sai Baba

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