Discorsi Divini

Sai come Residente Interiore

Data: 26 Febbraio 1961
Occasione: Naga Sai Mandir
Luogo: Coimbatore

Il Presidente del comitato del vostro tempio (mandir) ha appena detto che sono giunto da una grande distanza, dopo un arduo viaggio, e Mi ha ringraziato per quella che ha definito la Mia gentilezza. Lasciate che vi dica che è stato il vostro tapas a condurMi qui oggi. Sono venuto e ho soggiornato in questa città quattro o cinque volte in passato, ma questa è la prima volta che conferisco direttamente la beatitudine (anandam) a così tante migliaia di persone. Questo è il frutto degli anni di bhajan svolti in questo luogo da devoti sinceri, dei mesi di fatica e impegno affrontati da Chari e da altri per costruire questo tempio, preparare questa statua e organizzare ogni dettaglio di questa funzione. Egli ha anche detto che il regno di Sai è stato instaurato e che questa folla, mai vista prima, di persone provenienti da questa città e dalle zone circostanti ne è la prova. Ebbene, state certamente assistendo a segni di diffusa devozione a Dio. Si tengono sempre più discorsi, si pubblicano sempre più libri, sorgono sempre più gruppi spirituali; più persone intraprendono pellegrinaggi; sempre più templi vengono restaurati; ogni tipo di yagna viene organizzato e portato a compimento; migliaia si radunano e si disperdono. In tutti i Paesi e in tutte le lingue gli uomini pregano sempre di più rivolgendosi al Signore per ottenere la benedizione del coraggio e dell’equanimità. Questi sono giorni di dubbio, ansia, paura, divisione e angoscia, perciò le persone hanno bisogno di consolazione e sostegno. Persino gli scienziati, che fino a poco tempo fa erano orgogliosi di poter spiegare l’universo e ridurlo a una formula, stanno diventando umili nel vedere gli orizzonti sempre più vasti che si aprono davanti a loro ad ogni passo.

Il dottor Bhagavantam Mi stava dicendo come gli scienziati siano sconcertati; aprono una porta dopo l’altra con immenso sforzo, solo per trovarsi di fronte a un corridoio con una dozzina di porte chiuse che li sfidano ad un ulteriore sforzo! È un processo senza fine questa ricerca del mondo oggettivo (prakriti), questo tentativo di svelare i misteri della maya. Se anelate alla gioia e alla pace, volgetevi piuttosto al Signore, Colui che stabilisce la Legge; questa è la lezione che ora tutte le persone riflessive stanno imparando. Ma partecipare a tali incontri, sedere in silenzio come ora e ascoltarMi non è sufficiente. Una persona che afferma di essere andata sulla riva del mare e di aver giocato con le onde deve almeno portare come prova un paio di piedi bagnati, non è così? Così pure, quando venite in questo mare della compagnia dei pii (sathsanga) e condividete le onde della beatitudine, la prova sta negli occhi che si inumidiscono di lacrime; nel cuore che esulta quando un altro è felice. Anche mentre ascoltate, raccogliete il nettare come fa l’ape quando visita i fiori. Il Presidente ha detto che il mondo sta diventando pieno di Sai (Saimayam), che il Nome di Sai (Sainamam) è sulle labbra di tutti. Io desidero che vada più in profondità. E non insisto che debba essere il Nome “Sai“. Il mondo deve diventare pieno di Paramatma-mayam; questo è tutto, qualunque siano i Nomi e le Forme che il Paramatma può avere sulle labbra delle persone e davanti ai loro occhi mentali. È la stessa sostanza versata in stampi differenti. Come le bambole di zucchero che i bambini cercano – gatti e cani, mucche e cavalli – sono tutti della medesima dolcezza; questo bambino preferisce questa forma e questo nome; l’altro piange per un’altra bambola. La stessa sostanza divina appare in tempi e luoghi differenti, assumendo Nomi differenti. Quando le forze del male e dell’odio li sopraffanno, i Buoni accolgono il Signore come loro Auriga, ed Egli li rende capaci di sconfiggere i nemici.

Questo giorno merita di essere registrato con lettere d’oro per questa ragione. Inoltre, questo giorno è unico poiché è raro che un Avatar installi l’idolo di un altro. Io stesso lo trovo piuttosto curioso. Certo, Rama installò il Sivalinga a Rameswaram prima di partire per Lanka, per l’eliminazione dei malvagi. Ora, non vi è alcuna questione di eliminazione. Il Mio compito è il dharma samsthapanam. E ora che sto intraprendendo questo compito in questa Incarnazione, sto anche installando quest’idolo prima di tale compito. Sono ormai passati più di diciotto anni dalla Manifestazione di Sai come naga in questo luogo, ma vi sono occorsi tutti questi anni per completare l’erezione del tempio e l’installazione dell’Immagine. Ebbene, il fatto che gli anni siano giunti a diciotto non è privo di significato. È tutto nel Piano. Diciotto è un numero mistico, dal significato profondo. Vedo qui sul podio diciotto persone; esse rappresentano i diciotto officianti dello yajna: sei per il jagath, sei per il kala, tre per il manas, chitha e buddhi; la coppia che esegue lo yajna in quanto coppia iniziata; e infine, l’Atma, il Testimone. Sto installando il Nagasayi (statua di Shirdi Sai con il serpente a cappuccio) nel tempio, ma questo è solo un atto simbolico. Esigo che proprio in quel momento, scelto perché molto propizio, voi Lo installiate nel vostro cuore; fatene il vostro hridaya-sthayi!

Che cosa significa esattamente “Sai Baba“? Sai significa Sahasrapadhma (mille loti), sakshatkara (realizzazione, esperienza diretta del Signore), etc. Ayi significa madre, e baba significa padre. Dunque, “Sai Baba” significa Colui che è insieme Padre e Madre e la Meta di ogni sforzo yogico: la Madre sempre misericordiosa, il Padre onnisciente e la Meta degli sforzi spirituali. Mentre vi muovete a tentoni in una stanza buia, dovete cogliere l’opportunità non appena qualcuno porta una lampada nella stanza. Sbrigatevi a raccogliere i vostri oggetti sparsi, oppure scoprite dove si trovano, o fate qualunque altra cosa necessaria. Allo stesso modo, approfittate di questa occasione in cui il Signore è giunto in forma umana fino alla vostra stessa soglia e preparatevi a salvarvi dal disastro. L’eccessiva importanza oggi attribuita alla soddisfazione dei desideri sensoriali deve diminuire, quale risultato della vostra frequentazione di libri sacri e di persone sante. Voi sapete che il mondo dei sogni è un mondo fantastico e insensato, in cui cinquant’anni si condensano in cinque minuti e in cui fatti e cose assurde sono presi come realmente presenti e vissuti. Ma lasciate che vi dica che, dallo stadio della Realizzazione, anche lo stato di veglia, in cui analizzate i sogni e li dichiarate non validi, è altrettanto privo di validità. Perciò, abbiate il senso dei valori, anzi, una scala di valori; date a ogni cosa, ad ogni persona, il proprio valore, non un briciolo di più. Cinque involucri racchiudono l’Atma e ne celano lo splendore. Rendeteli tutti puri e radiosi. L’involucro fisico (annamaya kosa) deve essere purificato mediante cibo buono, pulito e puro; l’involucro vitale (pranamaya kosa) attraverso una respirazione calma e regolare e un temperamento equanime; l’involucro mentale (manomaya kosa) mediante pensieri ed emozioni santi, non toccati dall’attaccamento ai sensi, o non turbati dalla gioia o dal dolore; l’involucro della saggezza (vijnanamaya kosa) mediante la contemplazione della realtà; e l’involucro della beatitudine (anandamaya kosa) immergendosi nell’estasi della realizzazione di Dio.

Rimanete leali alla vostra fede; non cambiate la vostra lealtà non appena accade qualcosa o qualcuno sussurra. Non togliete la foto di Sai Baba dalla parete per appenderne un’altra alla prima delusione. Affidate tutto a Lui; lasciate che la Sua Volontà si compia – questo deve essere il vostro atteggiamento. Se non attraversate le difficoltà e le facilitazioni, come potrete temprarvi? Accogliete la luce e l’ombra, il sole e la pioggia. Non pensate che solo coloro che adorano un’immagine con pomposi apparati esteriori siano devoti. Chiunque cammini rettamente lungo il sentiero morale, chiunque agisca come parla e parli come ha visto, chiunque si commuova per il dolore altrui ed esulti per la gioia altrui – questi sono devoti, forse devoti ancora più grandi. Baba è al di là dell’intelletto più acuto, della mente più penetrante. Perché, persino i sette rishi non riuscirono a cogliere la Sublimità della Divinità. Mahlaspathi, Das Ganu, Mudholkar, Kaka Saheb ne videro solo il margine; Dadha ne ebbe appena un barlume. Quindi, non cercate di indagare su di Me; sviluppate la fede e traete ananda attraverso il prema. Questo è il massimo che potete fare; fatelo e ne trarrete beneficio. Non correte dietro a chiunque blateri nozioni prese dai libri di testo e indossi il manto del fachiro (mendicante). Esaminate, giudicate e ammirate. Esaminate la condotta quotidiana, il movente, la visione, l’orientamento dei consigli, la coerenza tra quanto dice e quanto fa. Quando partecipate alla recitazione in coro dei Nomi Divini, come avete fatto poco fa, dovete cantare all’unisono con gli altri, non è vero? Altrimenti la vostra voce diventa sgradevole all’orecchio; stona. Così pure, una vita che non è in armonia con il disegno stabilito dal Signore rovina la melodia, stona ed è percepita come un disturbo. Pertanto, seguite il Piano Divino. Vale a dire, tenete una mano sul Brahma-marga e l’altra sul dharma-marga. Questi due vi condurranno oltre e al di là del mare delle nascite e delle morti.

Devozione, jnana e distacco sono i tre stadi del progresso spirituale. La devozione è il livello della scuola primaria; essa conduce al jnana, il livello della scuola superiore; mediante il jnana, tutto viene riconosciuto come Brahmam e si stabilisce l’atteggiamento del distacco. Questo è il livello universitario dell’educazione del Sé.

Sri Sathya Sai Baba

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