Siate grati ai medici
Data: 27 Luglio 1961
Occasione: Guru Purnima
Luogo: Mysore
Sebbene Io venga in questa città da oltre vent’anni, questa è la prima volta che Mi rivolgo a un’assemblea di persone che vivono qui. Il momento, il bisogno e l’azione devono coincidere, e oggi è successo proprio questo. Il Guru Purnima ha fornito tutti e tre questi elementii e ha raccolto in questo mare di umanità le acque di molte zone attraverso numerosi canali e affluenti. La città di Mysore si è guadagnata fama per la sua devozione alla musica, alla scultura e ad altre belle arti, ma vi è un’arte che le supera tutte: l’Arte del Vivere. Molti, pur essendo abili in altri campi, falliscono completamente in quest’arte. Vivono miseramente, senza traccia di gioia, contentezza o pace. Conoscono solo il dolore e trasmettono solo dolore agli altri. Mysore è anche famosa per il profumo del suo legno di sandalo. Fin qui, tutto bene. Tuttavia, Io vorrei che la fragranza venisse emanata dai vostri sentimenti, dai vostri pensieri e dalle vostre azioni, piuttosto che dagli alberi che crescono nelle foreste. Solo allora quella fama sarà pienamente meritata. Se il senso della bellezza e il senso dell’armonia non vengono tradotti nella vita quotidiana di uomini, donne e bambini, allora quella vita è uno spreco, un peso, un inganno. Gli uomini devono sollevarsi dal livello animale mediante le proprie pratiche spirituali. Vi sono tre tipi di persone: il tipo animale, il tipo umano e il tipo divino. L’umanità si è evoluta dalla pietra, attraverso pianta e albero, verme e insetto, uccello e mammifero, ma alcuni sono ancora a raschiare le fasi iniziali, sebbene abbiano raggiunto la forma umana.
Il Primo Ministro Jatti ha detto che siete tutti come massi, grezzi e duri, e che la devozione ha il potere di rendervi morbidi e lisci. Ora, che cosa fa uno scultore quando vede un buon masso? Immagina nella sua mente la splendida immagine di Dio che dorme al suo interno. Si lascia possedere dall’idea di liberare l’idolo dalla dura stretta della pietra. Prende lo scalpello e rimuove la pietra in eccesso che circonda la bella figura ed, infine, libera l’immagine. Il masso deve sopportare tutto quel duro scalpello per diventare l’immagine di Dio. Così anche voi dovete eliminare tutti gli impedimenti, tutti gli ingombri che vi trattengono e vi rendono un masso invece che un devoto, un asceta del più alto ordine (Paramahamsa), o persino l’Essere Supremo (Paramatma). Il mondo è un grande ospedale, e l’umanità è costretta a letto. Alcuni si contorcono nel dolore dell’invidia, alcuni sono gonfi di orgoglio, alcuni perdono il sonno a causa dell’odio, alcuni sono diventati ciechi per l’avarizia, alcuni sono abbattuti dall’egoismo. Ognuno ha una o l’altra malattia. In questo giorno di Guru Purnima, dovete rendere gratitudine ai medici che diagnosticano le vostre malattie e prescrivono i rimedi, e alle infermiere che vi assistono per riportarvi in salute. Decidete oggi di seguire il trattamento raccomandato e il regime prescritto; non è sufficiente imparare la prescrizione a memoria, leggere l’etichetta sul flacone tre volte al giorno o visitare l’ospedale ogni giorno. Lodare il medico o adorarlo può indurlo ad avere pietà di voi, ma la vostra malattia può essere curata solo assumendo il medicinale e rispettando le restrizioni su cibo e bevande, e sulle vostre abitudini. Parlando di medici, devo anche dire che i medici che lottano per il portafoglio del paziente, o che cercano di accaparrarsi il paziente prima che lo faccia un rivale, sono un pericolo per la società. Anche i medici che disprezzano gli altri colleghi, che si attengono alle proprie cure brevettate indipendentemente dai fallimenti subiti, che si lasciano guidare da capricci, fantasie e pregiudizi, o che considerano più importante la casta del paziente piuttosto che la sua malattia, sono pericolosi. Oggi troviamo medici e guru che sono degenerati al punto di litigare per i pazienti e il loro portafoglio, e per il bene dei propri o altrui medicinali brevettati.
Questo giorno è un giorno in cui l’umanità rende omaggio al più grande dei medici spirituali, il Saggio Vyasa. Vyasa è il più grande dei medici spirituali, poiché egli mise insieme i Veda, compose i Purana e il Mahabharatha, e diede all’umanità il Bhagavatha. Egli è il Guru primordiale per tutti coloro che camminano sul Sentiero di Dio. Piantò il seme del teismo e lo nutrì attraverso sruti (rivelazioni sacre trasmesse oralmente), smriti (codici di legge), gli sastra (scritture sacre) e il Mahabharatha. Egli diede al mondo la Gita e il Brahma Sutra, l’idea dell’Atma immanente, il racconto del Gioco Divino (Leela) e il segreto di questa Creazione mutevole. Vyasa visse intorno al 3800 a.C. Fu il pronipote del saggio Vasishta, figlio di Parasara, e padre di quella gemma celebrata tra i saggi, Suka. La sua biografia è una serie di miracoli, una saga divina. Provenne da Vasudeva (un nome per Krishna), annunciò a tutti i Leela di Vasudeva, e infine si fuse in Vasudeva. Egli inaugurò l’era della ripetizione e del discorrere del Nome del Signore e rese tutti consapevoli della dolcezza del Nome del Signore, che evoca la Sua Forma e la Sua Grazia. Vyasa rivelò per primo all’umanità il segreto per rendere la mente chiara e piena di raggi freschi come la luna in una notte di luna piena; ecco perché questo Guru Purnima è associato a lui e a tutti i Guru.
Oggi, ogni credente in Dio deve rifiutarsi di accontentarsi di un banchetto e di un discorso. Il credente dovrebbe cercare di piantare oggi il seme del Nome del Signore in un cuore ben preparato, privo delle spine dell’egoismo, innaffiarlo con Amore, recintare il germoglio con la fede, nutrirlo con il fertilizzante del ricordo del Nome, e, dall’albero ormai cresciuto del mantra (lettere sacre), cogliere il frutto della beatitudine e gustarne la dolcezza. Le persone possono vantarsi dei vasti tesori custoditi nei forzieri della loro banca, ma riceveranno credito solo per ciò che hanno effettivamente guadagnato e depositato. Non sprecate il tempo che vi è stato assegnato; offritelo a Kesava (Krishna), che è il Tempo personificato (Kalaswarupa). Sappiate che il risveglio dal sonno non è nient’altro che la nascita, e l’andare a dormire è la morte. Al risveglio, pregate ogni mattina della vostra vita: “Oh Signore, ora sono nato dal grembo del sonno. Sono determinato a compiere tutti i compiti di questo giorno come offerte a Te, con Te sempre presente davanti agli occhi della mia mente. Rendi sacre e pure le mie parole, i miei pensieri e le mie azioni. Fa’ ch’io non causi dolore a nessuno; fa’ che nessuno causi dolore a me. Guidami, conducimi, in questo giorno“. E quando varcate le soglie del sonno alla sera, pregate: “Oh Signore! i compiti di questo giorno, il cui peso ho posto su di Te questa mattina, sono conclusi. Sei stato Tu a farmi camminare, parlare, pensare e agire. Pertanto, depongo ai Tuoi Piedi tutte le mie parole, i miei pensieri e le mie azioni. Il mio compito è compiuto. Accoglimi, sto tornando a Te“. Adottate queste come le vostre preghiere quotidiane. La cosa migliore è avere il proprio Sé come sorgente di Luce, come Guru. L’Intelligenza Interiore, il Guru Interiore, rivelerà la Verità. Questo atteggiamento di preghiera eleverà a tal punto i vostri impulsi che l’Intelligenza Interiore si rivelerà pienamente.
Iniziate col coltivare l’Amore (Prema). Ho riscontrato che il popolo del Karnataka possiede grande fede e devozione. Sono semplici nelle loro abitudini e nei loro pensieri. Non permettete che ciò venga meno; coltivate queste qualità con cura. Il Primo Ministro ha detto che tutti sono figli del Signore. È meglio dire che tutti sono attori nel dramma da Lui concepito – burattini che danzano e recitano mentre Egli tira i fili. Il ruolo che avete potrebbe essere quello di un funzionario, di un soldato, di un contadino, di un mendicante o di un impiegato. Recitate bene la vostra parte affinché il dramma abbia successo. Fate ogni cosa con spirito di dedizione, come se in ogni istante voi agiate, parliate e perfino sentiate in risposta a un comando ricevuto. Per ottenere quello stato d’animo di dedizione, i Bhakthi Sutra (aforismi sulla devozione) prescrivono nove sentieri, ma il più facile e il più praticabile è una vita vissuta nel costante ricordo del Signore. Una sbarra di ferro affonda nell’acqua, ma se la si batte fino a renderla un recipiente cavo, essa galleggerà allegramente e potrà perfino portare un certo peso. Così anche la mente dell’uomo affonda facilmente nel mare dei sensi; rendetela cava, percuotendola con il Nome del Signore. Essa galleggerà in sicurezza su un mare di difficoltà. Non siate come i dischi del grammofono che cantano la canzone di qualcun altro, ignorando il vero brivido della musica. Cantate dalla vostra esperienza diretta della Gloria e della Grazia del Signore. Se ottenete la Grazia del Signore, perfino i decreti del destino possono essere superati. Alcuni farmaci vengono venduti in flaconi sui quali il produttore ha indicato una data limite oltre la quale il farmaco perde efficacia. Naturalmente, il medicinale resterà nel flacone, ma non sarà più efficace. Allo stesso modo, la Grazia del Signore può rendere inefficaci i decreti del destino. Il Guru è colui che vi mostra il sentiero per ottenere quella Grazia, e a un tale Guru è dedicato questo giorno.
La preghiera è un’arma molto potente – assai più efficace di qualunque bomba. La parola è uno strumento efficace: può smuovere le montagne. In questi tempi critici, ognuno di voi dovrebbe pregare profondamente e sinceramente per la pace e la prosperità della Madre India (Bharatha Matha).
Sri Sathya Sai Baba