Sperimentate l’Unità
Data: 20 Ottobre 1961
Occasione: Avatar Day (Giorno della Dichiarazione di Avatarità)
Luogo: Prasanthi Nilayam
Ieri e l’altro ieri, ho parlato della vita disciplinata che dovreste condurre. Allora sono stato un maestro severo . Oggi sarò dolce, e le Mie parole saranno come la brezza dell’Himalaya, fresca e rinvigorente. Quella severità aveva una ragione, poiché non può esserci effetto senza causa. Questa dolcezza e quel calore sono entrambi aspetti della stessa Persona, e non potete accettare l’uno e rifiutare l’altro. Il bene e il male, il giusto e lo sbagliato sono due facce della stessa medaglia. Quanto a Me, la Mia natura è distinta; non Mi identifico con nulla. Coloro che non hanno né autorità né competenza devono ascoltare, studiare, analizzare e giudicare. L’autorità è prerogativa esclusiva dell’Atma. È l’Atma che può comandare. Per Me, è la purezza del vostro sentimento quello che conta, non la profondità della vostra erudizione. Per questo fui severo ieri e l’altro ieri, per costringervi ad esaminare i vostri sentimenti e rimuoverne le imperfezioni. Oggi, vi assicuro, non sarò così severo. In effetti, forse avete notato che, all’inizio del Mio discorso, vi ho chiamati Incarnazioni dell’Amore Divino (Premaswarupulara)! Di solito, nei calcoli umani, il valore viene attribuito soltanto all’acume intellettuale; ma questo è incompleto. Anche la chiarezza emotiva è importante. Acquistate un articolo in un negozio non soltanto perché ha uno scopo utile, ma anche perché è bello e attraente; vale a dire, esso appaga sia l’intelletto che le emozioni. La disposizione innata conferisce bellezza o, come si dice in telugu, andham. Ecco perché spesso dico: andham è anandam (la bellezza è beatitudine); non potete avere l’una senza l’altra.
Andham e anandam, bellezza e verità, armonia ed estasi si trovano nell’Unità (Ekathwam), nella scoperta e nell’esperienza dell’Unità. L’Unità deve essere come quella simboleggiata dall’esperienza dell’unità tra fango e oro; la vista, il visto e il vedente, cioè la ricerca e il successo. Ramakrishna ispirò questo desiderio, promosse questa agonia in Vivekananda e negli altri che si rivolsero a lui. Provate con tutte le vostre forze, mettete alla prova con tutti i vostri dubbi, conquistatelo nel modo più difficile, e godete il frutto dei vostri sforzi – questo fu l’insegnamento che egli impartì. La musica di tutti i trasmettitori del mondo è ovunque. Se volete ascoltarla, procuratevi una radio ricevente, imparate la lunghezza d’onda della stazione che volete ascoltare, accendete e sintonizzatevi. La chiave della liberazione deve essere fusa, forgiata, limata e adattata da ciascun aspirante. Non può essere ottenuta in un momento con una sola parola. Lo stesso Ramakrishna la cercò per anni attraverso un’angoscia inspiegabile – come potremmo allora abbreviare il processo per un altro? Nessuno può semplicemente passarla, dicendo: “Prendi!” Il fiore deve produrre il frutto, e il frutto deve crescere, maturare e cadere. La gelosia e la collera sono i gemelli nati da Madre Ahamkara (presunzione di sé). Distruggete i gemelli, eliminate il karam (che in telugu significa “il sapore piccante“) dall’Ahamkaram e conservatelo semplicemente come Aham (Io), così da poter provare il brivido di “Aham Brahmasmi – Io sono Brahman” con quello strumento. Questo è lo stadio da raggiungere, l’altezza da scalare. Il karam nell’Ahamkara (Io nella presunzione di sé) è come il singolo seme che, se lasciato germogliare, si moltiplica mille volte e produce molti sacchi di semi. Deve essere schiacciato sin dal primo momento. Allora l’analisi dell’Aham comincia e finisce nella conclusione: “questo Aham è l’Atma, che è Brahma (Ayam Atma-Brahma)“. I due – Quello e Questo, Thath e Thwam – vengono identificati, e Questo risulta essere solo Quello quando si realizza “Tu sei Quello (Thath thwam asi)“. Bene. Cos’è questa cosa chiamata Quello (Thath)? Che cos’è, in altre parole, il Brahmam? Il quarto grande aforisma (mahavakya) lo dichiara: la Saggezza Suprema (Prajnanam), l’Unità, l’Uno.
Tutti questi sacri, grandi aforismi (mahavakya) riguardano la Gloria dell’Uno, che è un vero e proprio Oceano di Grazia: Il vapore che da Esso si leva è: “La Coscienza Suprema è Brahman (Prajnanam Brahma)“, La nube è: “Questo Atma è Brahman (Ayam Atma Brahma)“, La pioggia è: “Tu sei Quello (Thath thwam asi)“, Il fiume è: “Io sono Brahman (Aham Brahmasmi)“. Prajnanam Brahma è simboleggiato dall’Andapinda Lingam – la visione dell’unica entità in tutte le molteplici entità, l’espansione dell’individuo nell’universale, e l’ampliamento dell’Io nell’immensità dell'”Egli e Noi“. Quando bussate alla porta di un altro e una voce dall’interno vi chiede: “Chi è?“, rispondete automaticamente: “Sono io“. Questo non soddisfa chi ha posto la domanda, perciò segue un’altra domanda per ottenere ulteriori informazioni. Solo allora la porta si apre. Anche la porta della liberazione può aprirsi soltanto per coloro che sanno spiegare chi sia veramente l'”Io“. Questo rivela all’anima individuale (jivi) “Io sono nella Luce“. Il secondo aforisma, “Questo Atma è Brahman“, dice all’anima individuale: “La Luce è in Me“. Lentamente la verità si fa strada nella mente! La Luce che immaginavo mi avvolgesse, la Coscienza Suprema che avevo identificato come base di tutta questa apparenza, è in me, anch’essa. La mia verità più intima è anche quella Coscienza Suprema, quella Luce. Questo è rappresentato dalla visione dell’Eterno Siva (SadhaSiva Lingam). Negli esercizi spirituali, gli aspiranti spirituali vedono la Luce che dissolve l’oscurità di epoche. Viene detto loro che essi sono Luce e null’altro, “Tu sei Quello (Thath thwam asi)“. Diventano così immuni alle convulsioni dell’ignoranza, che li fanno dimenticare la loro vera natura. Proprio come un principiante che impara a suonare il violino facilmente produce suoni stridenti dalle corde, così gli aspiranti generano note dissonanti di malcontento e dolore. Quando il dolore diventa insopportabile, una persona sviene e perde coscienza; ciò rappresenta una consolazione. Oltre un certo limite, non è concesso soffrire. Allo stesso modo, quando questo senso d’identità si stabilisce, non è più possibile alcuna attività. Si diventa “incoscienti” del mondo, o meglio, si trascende i regni della coscienza – incoscienza, subcoscienza, e persino supercoscienza; il fiume è giunto al mare. “Tu sei Quello (Thath thwam asi)” è simboleggiato dalla visione dell’illuminazione (il Jnana Lingam). “Io sono Brahman (Aham Brahmasmi)“, l’ultimo dei quattro aforismi, è associato all’Atma Lingam. I quattordici mondi superiori e i quattordici inferiori non possono essere mostrati né dimostrati con modelli; essi sono simbolici dei livelli di coscienza nella geografia dello spirito e nel cammino della mente verso la Meta. Nessun libro può insegnarvi la topografia; il viaggio è il miglior maestro, ogni passo rende il successivo più facile. Radha, Meera, Sakku, Surdas, Ramakrishna – tutti seguirono la guida del proprio richiamo interiore. Il corpo (angam) è il punto d’incontro (sangam) dove spirito e materia si incontrano; la fantasmagoria in movimento (jangam) in cui spirito e materia si incontrano è il punto d’incontro (sangam). Da questo punto d’incontro, si deve evocare il Lingam (la Divinità nelle sue suddette quattro forme, una dopo l’altra). Il Lingam è solo un segno: un segno di sforzo, un segno di successo. Per esempio, l’Andapinda Lingam significa l’universo a forma di uovo, che è com’è anche secondo gli esperti di scienza. Il rivestimento esterno è l’anda, e la materia interna è il pinda. Essi dipendono l’uno dall’altro. Voi siete tutti fondamentalmente l’universo (andapinda), con il guscio esterno del materialismo e il nucleo interno della Divinità. Il corpo è un recipiente per contenere la Coscienza o lo Splendore della Divinità (Chaithanya).
Il sentimento, “Io sono Brahman (Aham Brahmasmi)” esplicitato nell’aforisma, dà un senso di parentela, come quando questo Linga, di fronte a quel Linga, procede verso l’alingana (abbraccio). Quel senso di appartenenza ha un grande valore psicologico: quando udite un bambino piangere e scoprite, informandovi, che è vostro figlio, vi preoccupate molto di più di quando vi viene detto che è il figlio di un altro. L’attaccamento condurrà alla fusione (poiché l’Andapinda Lingam è questo corpo, questa natura che vediamo) e all’assimilazione e integrazione nella nostra coscienza. Anche Dio, quando viene con un corpo umano o in forma materializzata, è Andapindam, sia che si tratti di Vishnu, Siva, Rama, Krishna o Sri Sathya Sai Baba. Il Jnanalingam simboleggia la saggezza divina (jnana) che voi siete, la totalità di tutti gli esseri e che quella totalità è in voi. La Saggezza Divina stessa è Brahmam. La Saggezza Divina non è una qualità del Brahmam, è Brahmam stesso, poiché Brahmam non ha qualità. La persona liberata, pur essendo nel mondo, ha la Visione Interiore, che la fa distaccare, proprio come la foglia secca, che non ha più bisogno di attaccamento, cade dal ramo. L’Atmalingam (la visione della forma del Sé), la fase ultima, è lo stadio dell’oro, quando i nomi e le forme dei gioielli d’oro sono stati assorbiti. L’acqua si congela in ghiaccio; l’Atma si condensa nell’individuo. L’Atmalingam è semplicemente il recipiente che contiene acqua di mare, immerso nel medesimo mare. Entrambi sono identici, solo il nome e la forma sono diversi.
Potete realizzare la vostra verità seguendo il sentiero che conduce a quella conoscenza. Solo, dovete essere preparati alla disciplina e alla fatica. Quando vi do un farmaco, dovete assumerlo nel dosaggio prescritto e attenervi scrupolosamente al regime alimentare, al sonno e all’esercizio che vi raccomando. Certo, l’ansia di guarire rapidamente è lodevole; ma esiste un calendario per tutto questo. La moderazione produce risultati migliori dell’eccesso. Le donne sanno che, quando aggiungono acqua a un piatto già cotto per ridurre il gusto di un eccesso di sale, devono aggiungere anche le necessarie quantità di altri ingredienti per renderlo gustoso. Allo stesso modo, devo ridurre l’eccessivo attaccamento che avete per le cose del mondo, e quando lo faccio, devo correggere con vari altri metodi. Vi guarirò, lentamente e con pazienza; quanto più lentamente lo faccio, tanto più duraturo sarà. Vi rivelerò l’Atmalingam senza alcun dubbio. Sì, grandi giorni stanno arrivando; non permettete che la vostra pigrizia si frapponga e vi privi dell’opportunità. Quando ascoltate la Mia storia, dimenticate la storia del mondo e vivete soltanto nella Mia storia, fino a quando non vi sarà più alcuna storia separata da raccontare o da vivere. Ebbene, rendervi privi di storia è il disegno della Mia storia. SadhaSivalingam indica la persona che è perennemente nella forma di Siva. Qui e ovunque, notte e giorno, nella gioia e nel dolore, quella persona è sivam – felice, propizia, piena di grazia. La beatitudine (anandam) è il suo respiro, la sua forza motrice, il suo portamento, la sua espressione interiore ed esteriore; Sadha – sempre e per sempre. Sivam – propizio. Qui non c’è spazio per controversie o rivalità e competizioni intellettuali, come quelle cui si abbandonano i pandit e gli studiosi, abusando della preziosa carta prodotta dalle cartiere di questo Paese. Installate SadhaSivalingam nella coscienza e tutte le cose vi saranno rivelate, passo dopo passo, per Grazia dell’Abitante Divino.
Conoscete il vero significato della storia di Anasuya, la storia di come ella umiliò gli Dei Brahma, Siva e Vishnu? An-asuya significa “Priva d’invidia“. Il significato è che, se non avete fine, ottenete una pace così incrollabile che nessun potere può sopraffarvi.
Sri Sathya Sai Baba