Pensiero del Giorno del 10 Dicembre 2025
Il Divino deve essere onorato in ogni momento; quello che compiace il Divino deve essere compreso e seguito. Il Ramayana offre due esempi di vite consacrate in tale modo: quelle di Anjaneya e Lakshmana.
Anjaneya dedicò ogni istante della sua vita, ogni onda di pensiero, ogni minimo movimento muscolare, al suo Signore, Rama. Quando Rama lo inviò verso sud con la missione di cercare Sita, egli non fu né esaltato per essere stato così riconosciuto come uno strumento efficiente, né abbattuto per la natura pericolosa del compito. Sapeva che Rama gli avrebbe conferito l’abilità e la forza necessarie per portare a termine l’incarico; in realtà, ogni sua abilità e ogni sua forza erano “Doni Suoi“. Ritenere di essere uno strumento troppo debole, concluse, era un insulto all’Onniscienza e alla Grazia di Rama.
Anche Lakshmana era un eroe possente, poiché attingeva forza direttamente dal Divino. Non possedeva altra forza. Una volta, mentre si trovavano nella foresta come esiliati, Rama gli ordinò di scegliere un luogo adatto e costruirvi una capanna per Sita e per Sé. Lakshmana ne fu così profondamente turbato e addolorato che cadde a terra; si lamentò di essere caduto in disgrazia. “Ho forse una volontà distinta dalla Tua? Come hai potuto immaginare che potessi esercitare un giudizio indipendente e scegliere io stesso un luogo? Dimmi dove e come dev’essere costruita, e sarà fatto. Ma io non possiedo un giudizio mio; l’ho ceduto molto tempo fa“. Questa fu la risposta di Lakshmana.
— Discorso Divino del 21 Febbraio 1974
Se siete preoccupati significa solamente che non vi siete ancora completamente arresi a Dio. Colui che si è totalmente arreso al Signore non si preoccupa di nulla.
Con Amore,
Baba