Il rotolo di pergamena sigillato
Da tempo sollecitava il suo maestro affinché gli rivelasse quale fosse il suo destino, ma lui sorrideva e passava oltre.
Un giorno, lo vide venirgli incontro con un rotolo di pergamena sigillato in mano.
“Questo contiene il tuo destino“, disse. “Ma non aprirlo ancora. Prima, vai nella pianura silenziosa e siediti. Quando avrai compreso il suono del vento tra i fili d’erba, allora potrai rompere il sigillo“.
Colmo di eccitazione, il discepolo viaggiò per giorni fino a raggiungere la vasta pianura. Si sedette e attese come da istruzioni impartite.
Dopo alcuni giorni passati in reverente ascolto, del solito fruscio iniziò ad apprezzarne le diverse sfumature. S’impegnò con maggiore rigore e così, dopo qualche tempo, riuscì persino a distinguere le infinite sfumature: un gemito lieve, un sospiro, un canto gioioso.
I mesi volarono. Assorto nel cosciente ascolto dimenticò il rotolo riposto nella sua bisaccia. Un giorno, all’improvviso, un suono emerse da un luogo profondo dentro di sé. Sembrava lo stesso identico suono che trasportava il vento. Lo ascoltò più attentamente e gli parve che fosse il vento a replicare questo genuino suono.
In quel preciso momento, finalmente, realizzò. Estrasse la pergamena, spezzò il sigillo con animo sereno, quasi ne conoscesse il contenuto. La pergamena si srotolò. Lui rise di pura gioia. Non conteneva una parola, né un segno. Era totalmente vuota, come la sua mente ora.
Aveva impiegato molti anni a leggere la mappa, ma scoprì qui e ora che il tesoro era stato sempre dentro di lui. Il dovere non era decifrare un enigma, bensì sedersi nella vallata interiore, ascoltare e arrivare a sé stessi. Il destino non era scritto da nessuna parte, se non nel battito del suo stesso cuore.


