Pensiero del Giorno del 01 Dicembre 2025
Considera, oh uomo, se tu provi alcuna gioia duratura dal tuo affanno, dalla tua levata al mattino sino al momento in cui ti corichi alla sera, una fatica incessante e senza limiti, un affanno che spesso non ti concede neppure un attimo per richiamare alla mente lo splendore e la maestà di Dio! Non c’è da meravigliarsi, sebbene Dio sia ovunque, che coloro che Lo hanno visto siano pochi e rari.
Govinda, come dice il proverbio, appartiene a tutti, ma sono ben pochi quelli che Lo rivendicano come tutto loro. In migliaia esaltano la bellezza e la maestà di Dio in splendide prose o poesie, ma solo poche contate anime condividono la Sua Grazia. Infatti, la dolcezza dell’ambrosia è nota solo a coloro che la pongono sulla lingua, non a coloro che la raccolgono in coppe, scrigni o addirittura barili!
Vi furono tre mistici dell’Andhra che ebbero il nettare sulla lingua, per così dire, e poterono quindi cantare l’estasi che sperimentavano, il Dio che realizzarono. Essi furono Potaraju, Goparaju e Tyagaraju (Pothana, Ramadas e Tyagaraja). Essi erano costantemente consapevoli del Principio Divino, dell’ordito e della trama, della causa e dell’effetto, dell’inizio e della fine dell’intero cosmo. Non si discostarono neppure un poco dal sentiero della devozione e dell’assorbimento in Dio. Erano convinti di non potersi affidare a nessun altro se non a Lui, come Signore e protettore.
— Discorso Divino del 30 Luglio 1978
Se il devoto ha dedicato tutto sé stesso – corpo, mente ed esistenza – al Signore, sarà Egli stesso a prendersi cura di ogni cosa.
Con Amore,
Baba