• Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 01 Ottobre 2025

    Se abbandonate il vostro ego e fate esperienza della divinità, vi libererete della vostra sofferenza e godrete di una beatitudine duratura. Gli Upanishad insegnano le verità più sottili mediante delle storie. Voi dovete comprenderne il significato interiore e assaporarne la nettarina dolcezza. Questo diventa possibile solamente quando vi è purezza interiore. La purezza del cuore conduce alla Realizzazione del Sé.

    Sri Sathya Sai Baba, 20 Ottobre 1993

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 01 Ottobre 2025

    I discorsi dei Pandit durante la sessione della Vidwan Mahasabha servono soltanto da richiami; devono accendere il processo del pensiero (vicharana shakti) negli ascoltatori; solo allora possono essere considerati benefici. In verità, la realtà riguardo a Dio, all’uomo, alla natura, etc., è così semplice che pochi minuti di silenziosa contemplazione possono rivelarla a chiunque possieda un’intelligenza ordinaria.

    Ognuno ammetterà che qualunque cosa subisca cambiamento non può essere la verità. La verità deve rimanere tale, nel passato, nel presente e nel futuro. Il mondo e tutti gli oggetti della Natura sono costantemente soggetti a mutamento — costruendosi o distruggendosi, evolvendo o trasformandosi, scorrendo o imputridendo, crescendo o morendo. Come possono allora essere veri?

    Anche i sentimenti soggettivi, gli atteggiamenti, gli impulsi, le credenze, gli istinti, le intuizioni — anche questi mutano; sono piacevoli in un momento, spiacevoli nell’istante successivo; la stessa cosa è gradita in un tempo, ripugnante in un altro; la malaria rende amaro quello che è dolce; l’itterizia trasforma tutto in giallo. Deve dunque esistere qualcosa di stabile, permanente ed eterno come sfondo, base e fondamento su cui questa scena mutevole possa apparire. L’apparenza è non-verità; la Realtà è eterna.

    — Discorso Divino del 04 Ottobre 1965

    Solo Dio è il vostro amico eterno. Egli non vi abbandonerà mai; Egli non vi deluderà mai.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 30 Settembre 2025

    Con chiunque vi incontriate, consideratelo incarnazione della Divinità e salutatelo. Anche quando incontrate persone che vi odiano, offrite loro i vostri pranams (saluti). Chiedete loro: “Come stai, fratello?” Allora, anche lui risponderanno chiedendo: “Come stai, fratello?

    Un essere umano è colui che possiede certi valori umani. Quali sono questi valori umani? Satya, Dharma, Shanti, Prema e Ahimsa. Sono tutti interconnessi. Parlate sempre con verità, osservate il dharma (rettitudine). Siate pacifici. Siate felici e beati. Dovete comportarvi con Amore nella società. L’Amore è Dio, Dio è Amore. Pertanto, vivete nell’Amore. Solo allora potrete acquisire la vera conoscenza. Questa è saggezza.

    Incarnazioni dell’Amore!
    Mi rivolgo sempre a voi come Incarnazioni dell’Amore. Il motivo è che Io sono pervaso d’Amore. L’Amore è la Mia proprietà. Voi tutti siete gli eredi di questa proprietà. Distribuirò quell’Amore a tutti. Io non odio nessuno. Non ho alcun egoismo! Il Mio Amore è Amore altruistico.

    — Discorso Divino del 27 Settembre 2006

    Tutti i sublimi valori umani hanno origine nell’Amore. Quando uno è colmo d’Amore non necessita di ulteriori pratiche spirituali o rituali.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 29 Settembre 2025

    I Veda e gli Shastra forniscono la luce per guidare i passi dell’uomo, ma per i ciechi è sempre buio, per quanto intensa sia l’illuminazione; per coloro che hanno perso la fede, l’unico percorso possibile è quello di vacillare, inciampare e cadere.

    Gli Shastra e i Veda indicano i mezzi per ottenere il segreto della gioia duratura, ma l’uomo sta cercando di conquistare gioie illusorie, piaceri fugaci, piaceri gravidi di male e di danno. Sta tentando di attingere l’acqua con un secchio pieno di fori. I sensi lasciano colare la gioia che attinge. Essi sono servitori selvaggi e indisciplinati; dettano ordini al loro padrone, la mente.

    La mente deve essere portata sotto il vostro controllo; allora, i servitori saranno sottomessi. La mente è il monarca; i sensi sono i soldati; i soldati stanno ora governando il re, poiché egli presta loro ascolto, anziché alla Buddhi (Intelletto), che rappresenta il Primo Ministro. Permettete alla Buddhi di assumere il comando; in un attimo, i sensi saranno costretti a ritirarsi e la mente potrà salvarsi.

    — Discorso Divino del 28 Settembre 1965

    Non lasciatevi asservire dai sensi, resistete invece con coraggio alle loro richieste di libertà indiscriminata.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 28 Settembre 2025

    In realtà non avete sperimentato la beatitudine. Una volta che sperimenterete la beatitudine divina, la vostra mente non desidererà mai più i piaceri mondani. Pertanto, cercate di sperimentare questa beatitudine che è dentro di voi. La beatitudine è la vostra fonte, la beatitudine è il vostro respiro, la beatitudine è la vostra vita.

    Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 28 Settembre 2025

    Il Signore deve essere realizzato attraverso la sadhana. Sadhana non significa adorare Dio in un luogo o in una forma particolare. Significa pensare a Lui in tutto quello che si fa, ovunque ci si trovi. Ci si potrebbe chiedere se questo sia possibile. La risposta è che è possibile dedicando ogni azione a Dio.

    Durante il Navaratri vi è una forma di adorazione chiamata Angarpana puja. In questa forma di adorazione, tutte le membra del corpo sono offerte al Divino in uno spirito di resa, Sharanagati. Resa significa offrire ogni cosa al Divino e abbandonare l’idea di separazione tra sé stessi e il Divino. Non può esservi vera resa se permane un senso di separazione.

    I mantra come Netram samarpayami sono intesi a indicare che si usano i propri occhi soltanto per vedere Dio. Il vero significato del mantra è che pensiate al Divino in qualunque cosa vediate o facciate. Pertanto, il significato autentico dell’Angarpana puja è dichiarare che offrite tutte le vostre membra al servizio del Signore. Questo significa che qualunque lavoro compiate deve essere fatto come offerta a Dio.

    — Discorso Divino del 06 Ottobre 1992

    Ogni membra e ogni organo di senso che Dio vi ha donato è destinato a un sacro scopo. Dovete usarli in modo appropriato e sperimentare l’unità.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    La necessità di una cosciente e salda posizione spirituale

    C’è chi è convinto che per essere in un cammino spirituale basti credere in Dio, aderire a qualche religione o disciplina quotata come “spirituale“, associarsi ad altre persone allo scopo di condividere le proprie opinioni, informazioni ed esperienze, così da espandere le proprie conoscenze “spirituali“. Se tutto questo non lo si può ritenere completamente errato, almeno lo si dovrebbe considerare abbondantemente incompleto. Come nello studio delle lingue imparare l’alfabeto è il primo passo, conoscere le regole e le strutture grammaticali è fondamentale, ma la pratica è indispensabile, è di tutt’altro ordine e grado.

    Se nello studio, come nell’apprendimento di un qualsiasi lavoro, la pratica occupa un posto di particolare rilievo, esattamente come l’acqua per chi desidera imparare a nuotare, nella via spirituale quella stessa pratica richiede anche un atteggiamento speciale: “avere le mani nella società mantenendo la testa nella foresta“. In altri termini, se si considera la spiritualità puramente un insieme di riti, preghiere, mantra, canti e servizio, il tutto condito con l’erudizione, la stiamo declassando. Nella via spirituale tutto quello che si studia deve favorire la pratica, la quale non deve limitarsi ad apportare solo positivi cambiamenti esteriori, a livello culturale e comportamentale, bensì deve operare una individuale trasformazione interiore, deve consapevolizzarci della nostra divinità interiore.

    L’unico modo per avanzare nella via spirituale è l’analisi di quanto emerge e sostiene la pratica stessa. Comprendere cosa le funge da supporto – se è reale o non-reale, sostanziale od effimero – e come trascendere tale supporto è la base del “conosci te stesso“. Condizione questa indispensabile per giungere a Quello, a Colui al quale non si possono dare definizioni, attributi o attribuzioni.

    Nel contesto dell’etica yogica, Patanjali, nel suo Yoga Sutra, ci introduce i klesha, le cinque afflizioni che rappresentano le cinque cause della sofferenza terrena:

    • avidya – ignoranza o falsa comprensione della vera natura delle cose,
    • asmita – coscienza del proprio sé che provoca egoismo,
    • raga – attaccamento nei confronti delle idee o degli oggetti,
    • dvesha – avversione verso quei pensieri legati a esperienze dolorose vissute nel corso dell’esistenza,
    • abhinivesha – attaccamento istintivo alla vita e paura della morte.

    La nave in grado di solcare in modo sicuro i klesha, il mare delle afflizioni, sono le ingiunzioni, i cinque yama:

    • Ahimsa – Non-violenza,
    • Satya – Verità,
    • Asteya – Non rubare,
    • Bramacharya – Astinenza sessuale,
    • Aparigraha – non possedere.

    Questi yama, o voti, tutti insieme costituiscono il grande giuramento universale e incondizionato, e non dipendono da classe, luogo, tempo o circostanze. Sono obblighi a cui tutti, in particolare i praticanti, i sadaka, devono attenersi in ogni situazione e circostanza della loro vita, inclusa quella della fase onirica.

    Il valore del praticante, inteso come sua crescita interiore, si misura in base all’aderenza all’etica con cui affronta le sfide che la vita gli riserva. Solo mettendosi alla prova si può constatare ed eventualmente intervenire per rafforzare la propria fibra morale.

    In merito al primo yama, Taimni, in un commento allo Yoga Sutra, propone una quesito molto interessante su una situazione ovviamente ipotetica: “Dovete andare nell’Artide, ove è necessario per trovare nutrimento uccidere animali. Siete liberi di alterare il voto circa l’ahimsa (non-violenza) nelle circostanze peculiari in cui vi trovate?

    Per rendere il quesito più realistico, pratico e attuale, più vicino a noi e al nostro vivere quotidiano – il “qui e ora” in cui è possibile praticare i precetti spirituali – lo riformuliamo prendendo in prestito, in modo esclusivamente accademico, una situazione che ci riguarda molto da vicino: Zelensky.

    Per prima cosa osserviamo attentamente quali reazioni stiamo provando e se queste sono in sintonia con la non-violenza, il precetto a cui dovremmo aderire integralmente. In sintesi, ricordiamo che la non-violenza significa astenersi dal recare danno a chiunque mediante azioni, parole e pensieri. Ricordiamoci che tutti siamo raggi di coscienza della stessa Coscienza.

    Immedesimiamoci nella seguente situazione: Zalensky, spinge l’Occidente – in particolare l’Europa, dove già trova un ingiustificato terreno fertile presso le sedi istituzionali e politiche sia europee che italiane – affinché scenda effettivamente in campo a fianco e a sostegno dell’Ucraina nella sua guerra contro la Federazione Russa. Questo perché, a suo dire, se dovesse cadere il suo Paese, o si dovesse arrendere, o peggio, essere conquistato dai Russi, tutti saremo in estremo pericolo. Nota a margine: questo, è quello che alcuni analisti indipendenti definiscono il ricatto Zelensky.

    Ora, sulla base di questa ipotetico scenario, riproponiamo in chiave attualizzata il quesito posto da Taimna: in qualità di sadaka, persone in cammino spirituale, come ci dovremmo comportare davanti ad un simile ipotetica situazione? Aderiremo alla guerra, o la favoriremo magari partecipando nelle retrovie, oppure, indipendentemente da quello che ci potrà accadere, ci atterremo fermamente al principio della non-violenza, al voto della ahimsa, ovvero, al non recare danno a chicchessia, né in modo diretto, né indiretto?

    Si tenga presente che a libello spirituale il “permesso” di uccidere l’avversario, o nemico, sussiste soltanto quando questi invade, il nostro territorio, il nostro Paese, non quando – con una scusa o l’altra, con un pretesto più o meno elaborato – siano noi ad andare a casa sua, nel suo Paese. Su questo, i Maestri Spirituali, incluso l’Avatar del nostro tempo, sono tutti molto chiari.

    Evitando risposte compulsive, politiche, o superficiali, ma soffermandosi ad analizzare più l’aspetto interiore che quello esteriore-mondano, si noterà che, in assenza di un percorso precedentemente maturato, la risposta, qualunque essa sia, non è così scontata.

    Questo ci porta a comprendere quanto siano importanti i voti nel cammino spirituale e quanto prima di prenderli ci si debba svincolare dalla contingenza mondana ed emotiva. Il passaggio dal particolare all’universale, come l’avere le mani nella società e la testa nella foresta, richiede un controllo sulla propria mente, non meramente fine a sé stesso, egoistico, bensì finalizzato ad indirizzarla vero i più elevati principi senza mai desistere, deviare, retrocedere o ripiegare. Questo implica impegnarsi a possedere una visione del particolare nell’Universale, del valore di questa attuale vita, nel contesto evolutivo della coscienza del Sé.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 27 Settembre 2025

    Nello stato di veglia vi sono quattro aspetti – kala, karma, karana e kartavya. Supponete di aver deciso di recarvi a Bangalore in automobile per partecipare ad un programma. Partite alle 5 del mattino e arrivate alle 8. Qui, kala (tempo) sono le tre ore, karma (azione) è il viaggio in automobile, karana (causa) è il programma e kartavya (dovere) è parteciparvi. Tutti questi quattro aspetti sono presenti nello stato di veglia.

    Ora considerate che alle 10 di sera abbiate fatto un sogno. Nel sogno siete andati a Bangalore e avete partecipato ad un programma. Quando siete partiti? Come avete viaggiato? Quando siete arrivati? Qual era la causa? Non lo sapete. Questo significa semplicemente che i quattro aspetti poc’anzi menzionati non esistono nello stato onirico. Nello sushupti (stato di sonno profondo) non vi è né tempo, né causa, né dovere, né alcunché da compiere; si sperimenta soltanto la beatitudine. Nello stato di veglia intraprendete diverse attività con il corpo. Nello stato di sogno create ogni cosa, incluso il vostro stesso essere.

    Nel sonno profondo godete della beatitudine. Voi siete uno e lo stesso in tutti e tre gli stati. Su questa base si può affermare che l’individuo è immutabile in tutti e tre i periodi del tempo ed esperisce la beatitudine in modo diretto o indiretto. Egli sperimenta l’unità nei tre periodi del tempo. Una volta compreso questo spirito di unità non vi sarà più spazio per differenze e conflitti. Finché vi identificate con il corpo vedrete soltanto molteplicità.

    — Discorso Divino del 26 Settembre 1998

    Proprio come la luce è la natura del sole, la freschezza è la natura della luna, allo stesso modo, per l’uomo, Sat-Chit-Ananda (Esistenza-Conoscenza-Beatitudine) è la sua natura.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 26 Settembre 2025

    La celebrazione del Navarathri è un’occasione per venerare la Natura e riflettere su come le risorse naturali possano essere impiegate correttamente nel miglior interesse dell’umanità. Risorse quali l’acqua, l’aria, l’energia e i minerali dovrebbero essere utilizzate in modo appropriato e non essere oggetto di abuso o spreco.

    — Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1992

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 26 Settembre 2025

    Leggendo che nella Gita, Krishna consiglia di abbandonare tutti i Dharma, un devoto entusiasta rinunciò a tutte le obbligazioni e i limiti, ma gli fu detto che un obbligo rimaneva ancora e non poteva essere abbandonato, se si voleva ottenere la Grazia di Dio: Mam Ekam Sharanam VrajaAbbandonati solo a Me. Quando tale resa è completa e tutti gli atti, le parole e i pensieri sono dedicati a Lui, insieme a tutte le loro conseguenze, allora il Signore ha promesso che vi libererà dal peccato e dal dolore.

    L’Ashrama Dharma (i doveri legati alla propria fase della vita), il Varna Dharma (i doveri legati alla propria professione) e i vari Kula Dharma (i doveri legati alla propria discendenza) e Desha Dharma (le leggi della propria terra) — sono tutti mezzi e metodi atti a favorire questo atteggiamento di dedizione e resa.

    Proprio come si prescivono le qualifiche minime per ogni professione, la qualifica minima per ottenere la Grazia è la resa dell’egoismo, il controllo sui sensi e un ahara e vihara (alimentazione e svago) regolati.

    — Discorso Divino del 05 Ottobre 2003

    Compiete il dovere che Dio vi ha assegnato al meglio delle vostre capacità e in modo da soddisfare la vostra coscienza. Questo è il culto più fruttuoso.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 25 Settembre 2025

    La vera celebrazione del festival di Navaratri consiste nella contemplazione del Satya-svarupa (Incarnazione della Verità). Rispettate chiunque, poiché l’Atma Divino è presente in tutti. Rispettare tutti è la vera adorazione. Se desiderate essere rispettati, dovete anzitutto voi rispettare gli altri.

    Comprendete il principio dell’unicità che è la Divinità. I Veda dichiarano: Ekam Sat Viprah Bahudha Vadanti – la Verità è una, ma i saggi la chiamano con nomi diversi. Potete chiamarlo con qualsiasi nome, ma Dio è uno. Questo principio di unità deve essere saldamente radicato nel vostro cuore. Dio è presente in ognuno nella forma di Amore. Ovunque andiate, Egli è con voi. Egli è il testimone eterno. Condividete il vostro amore con gli altri e ricevete, a vostra volta, il loro amore. L’Amore è la vostra più grande virtù. L’Amore conferisce la gioia e la suprema beatitudine.

    Dio dimora nel cuore colmo d’Amore. Pertanto, è essenziale che colmiate il vostro cuore d’Amore. Dove c’è Amore, lì c’è Dio. Non è necessario cercarLo. Egli è sempre in voi, con voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi. Attenetevi al principio dell’Amore. Non odiate mai nessuno. L’odio è il vostro peggior nemico. Una volta che svilupperete l’Amore in voi, l’odio svanirà naturalmente.

    — Discorso Divino del 05 Ottobre 2003

    L’Amore è la tassa che dovete pagare a Dio per tutto quello che Egli vi ha dato.

    Con Amore,
    Baba

    In merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione

    1. In che misura l’Amore è effettivamente posto al centro delle relazioni quotidiane, e quanto spesso viene invece trascurato a favore di reazioni dettate da egoismo, giudizio o indifferenza? Ovvero, come può essere vissuta quotidianamente la verità dell’unità divina in un mondo segnato da divisioni e conflitti?

    2. In che modo il rispetto universale si manifesta quando ci si confronta con chi pensa, agisce o vive in modo diverso da noi? In altri termini, quanto profondamente è radicata, nel cuore e nella mente, la consapevolezza che il Divino dimora in ogni essere, al di là delle apparenze o delle differenze esteriori?

    3. Nelle azioni di ogni giorno, quanto spazio reale viene dato al rispetto verso tutti, come forma autentica di adorazione e non come semplice formalità sociale? Andando più a fondo, quali ostacoli interiori impediscono di riconoscere la presenza del Divino nell’altro, e come possono essere superati attraverso un amore consapevole?

    4. In che modo l’unità del principio divino viene effettivamente riconosciuta e vissuta, al di là delle distinzioni religiose, culturali o personali? In altre parole, cosa significa coltivare un Amore autentico che non dipenda dalle reazioni altrui, ma nasca da una fonte interiore inesauribile?

    5. Come si può trasformare l’odio o il giudizio in comprensione e accoglienza, senza negare le ingiustizie, ma mantenendo il cuore aperto? Ossia, quanto sinceramente si è disposti a estirpare il seme dell’odio dal proprio cuore, coltivando invece l’Amore come fondamento costante della propria vita interiore ed esteriore?

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 24 Settembre 2025

    Così come vi sono quattro stadi nella vita di ognuno — infanzia, giovinezza, età adulta e vecchiaia — vi sono quattro stadi nell’acquisizione del Jnana (conoscenza del Supremo), molto simili a questi stadi.

    • Il primo stadio è quello dell’apprendista: essere istruiti dai genitori, insegnanti, anziani; essere guidati, diretti, regolati, avvertiti e rimproverati.
    • Il secondo stadio è quello del giovane artigiano: desideroso di stabilire felicità e giustizia nella società, desideroso di conoscere il mondo, il suo valore e i suoi ideali.
    • Il terzo è lo stadio dell’artigiano: riversare le proprie energie per riformare, ricostruire, rifare la comunità umana.
    • Il quarto stadio è quello del maestro: la realizzazione che il mondo è oltre ogni redenzione derivante dallo sforzo umano, che al massimo si può salvare sé stessi cercando di riformare il mondo, che tutto è Sua Volontà, la Sua Opera, il Suo Mondo, Lui stesso.

    Con il sopraggiungere di questo Jnana, deve parimenti manifestarsi la volontà di orientare ogni azione secondo la luce di tale visione.Quando realizzate che Egli è la Realtà più intima di tutti, potrete adorarvi gli uni gli altri con lo stesso fervore con cui ora adorate un idolo.

    — Discorso Divino del 27 Settembre 1965

    Sia l’uguaglianza ad ispirare ogni vostra attività, ma non rendete uguali tutti i vostri atti nei confronti di tutti e per tutti.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 23 Settembre 2025

    Navaratri significa nove notti. Quello che è associato all’oscurità è la notte. Cos’è questa oscurità? L’ignoranza è oscurità. L’uomo soffre a causa di nove tipi di oscurità. Lo scopo delle celebrazioni del Navaratri è permettere all’uomo di liberarsi dai nove tipi di oscurità che si sono impossessati di lui.

    Quando si fa riferimento a Devi, s’intende la forma unificata di Durga, Lakshmi e Saraswati. Le tre insieme rappresentano Shakti. Shakti è l’energia responsabile di tutti i fenomeni di Prakriti (Natura). Prakriti è energia e colui che la controlla è il Paramatma, il Signore. Prakriti è composta dalle tre qualità: Sattva, Rajas e Tamas.

    Poiché Prakriti è costituita da queste tre qualità, per ottenere il controllo sulla Natura, l’uomo ha offerto adorazione a Durga, Lakshmi e Saraswati. Queste tre non sono dee, bensì simboli deificati delle tre qualità. Per ottenere la Grazia del Signore, l’uomo deve offrire adorazione innanzitutto a Prakriti.

    — Discorso Divino del 27 Settembre 1992

    Prakriti (Natura) non è diversa dal Paramatma (Sé Supremo). La Natura è l’effetto, mentre Dio è la causa.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 22 Settembre 2025

    Può esservi un intervallo di tempo tra l’azione compiuta e la sua conseguenza, tuttavia non vi è separazione tra esse; la conseguenza è intrecciata con l’azione. Quando si ha fame, si mangia per soddisfarla. Ma vi è un intervallo di tempo tra l’azione del mangiare e la digestione. Dopo aver ingerito il cibo, esso passa nello stomaco e viene digerito. Sono necessarie circa due ore per la sua digestione. Solamente allora il cibo conferirà forza e nutrimento al corpo. Allo stesso modo, può esservi un intervallo di tempo tra le azioni compiute dall’uomo e le loro conseguenze.

    Un seme non diventa albero immediatamente dopo essere stato seminato. Esso prima germoglia, diventa una piantina, e poi, nel corso del tempo, cresce sino a diventare un albero. L’intero albero è contenuto in un minuscolo seme. Tuttavia, l’uomo vede solo il seme, non l’intero albero che vi è nascosto. Analogamente, il futuro dell’uomo è contenuto nelle azioni da lui compiute nel presente.

    L’uomo desidera conoscere il proprio futuro e attende che si manifesti. Ma non vi è alcuna necessità che egli attenda, poiché il suo futuro risiede nel suo presente. È il suo presente che determina il suo futuro. Pertanto, l’uomo dovrebbe rendere il proprio presente sacro, sublime e significativo.

    — Discorso Divino del 22 Aprile 1993

    Se piantate il seme di un albero di neem, potete forse attendervi un frutto di mango? Come è il seme, così è il frutto.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 21 Settembre 2025

    Gli aspiranti e i devoti devono ignorare e dimenticare tutte le mille difficoltà che hanno attraversato in passato e dedicarsi esclusivamente nei pensieri del Signore. Immergetevi nei pensieri del Signore e traete gioia da essi. La devozione non ha altra ricompensa. Essa è la causa, ed è anche l’effetto; non sono due cose distinte. La devozione è essa stessa la realizzazione.

    — Sri Sathya Sai Baba, Prashanthi Vahini

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 21 Settembre 2025

    Il Signore pervade ogni cosa nel cosmo con i Suoi innumerevoli piedi, mani, occhi, volti e orecchie. Tuttavia, l’uomo, non riconoscendo questo stato di fatto, immagina di essere l’autore delle azioni e si abbandona a ogni sorta di speculazione, pensando che nessuno ne sia a conoscenza. Il Signore vede tutto. Nessuno può nasconderGli nulla. Bahir antah ca bhutanam – Egli dimora dentro e fuori ogni essere vivente. Pertanto, nulla può essergli celato.

    Dio dimora in tutti gli esseri in una sola e identica forma. Anche se gli esseri viventi possano differire l’uno dall’altro, Dio è Uno e indivisibile. Il sole splende sull’acqua del lago, in un pozzo, in un recipiente, in un fiume o sull’oceano. Sebbene il sole sia uno solo, esso si riflette in modi differenti. I contenitori o i corpi sono vari, ma Dio è uno e lo stesso in tutti gli esseri.

    Dio viene descritto come Antike ca tat, Colui che è vicino. Non vi è nulla al mondo che risulti più vicino a voi del Divino. Dio è molto più vicino a voi di quanto lo sia vostra madre e più caro a voi di quanto lo sia vostro padre. Non potete permettervi di dimenticare un tale Dio. Conservate questo buon consiglio nella mente.

    — Discorso Divino del 14 Gennaio 1991

    Voi siete tanto distanti dal Signore quanto pensate di esserlo, tanto vicini a Lui quanto sentite di esserlo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 20 Settembre 2025

    Le Upanishad vi esortano a marciare verso la meta finale. Si rivolgono a voi come Figli dell’Immortalità. Cercate di meritare tale onore, di raggiungere tale altezza. Imparate a usare tutte le vostre capacità, tutta la vostra intelligenza, tutto il vostro tempo per conseguire quella vittoria. Voi siete Dei in forma umana, poiché solo gli Dei possono essere immortali. Voi siete incarnazioni del Divino Atma.

    — Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 20 Settembre 2025

    L’uomo si deve considerare come un arto della società e contribuire al benessere della società, proprio come gli organi del suo corpo sono utilizzati per il suo benessere. Ancora, la società è un arto di Prakriti (Natura), che a sua volta è un arto del Paramatma (Signore Supremo). Vi è quindi una stretta relazione tra l’uomo e Dio.

    La Natura è più avanzata dell’uomo, il quale, per proteggerla, deve utilizzarla entro certi limiti. Quando l’uomo interviene sulla Natura in modo sconsiderato, essa reagisce negativamente, e insorgono problemi. Per proteggere la Natura, l’uomo deve praticare il controllo dei desideri. Non dovrebbe innescare l’aspetto negativo della Natura. A tale proposito, gli scienziati non si preoccupano degli effetti dannosi che le loro invenzioni possono arrecare alla società. Non si curano del benessere dell’umanità e continuano ad usare l’intelligenza per produrre armi di distruzione.

    Occorre prestare attenzione nel fornire comodità, poiché le comodità eccessive possono corrompere la mente dell’uomo e causare miseria anziché felicità. Na Shreyo Niyamam Vina – Nulla di buono può essere conseguito senza certe restrizioni. A causa del progresso della tecnologia e della disponibilità di eccessive comodità, la vita è divenuta meccanica, e la spiritualità è declinata.

    — Discorso Divino del 21 Gennaio 1993

    Il servizio sociale dovrebbe essere considerato come un’espressione di gratitudine nei confronti della società per quello che essa ha fatto per noi.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Il dovere di denunciare i crimini all’umanità

    Gli Insegnamenti Spirituali si dividono in due principali “categorie“: quelli per la vita quotidiana – che forniscono norme e precetti per vivere in salute ed in armonia con sé stessi, gli altri e la natura – e quelli a carattere filosofico-trascendentale, destinati a coloro che desiderano ardentemente procedere dal particolare all’Universale, per poi fondersi in Dio.

    Esattamente come non si può accedere ad una classe superiore senza le necessarie competenze richieste per l’avanzamento, allo stesso modo non è possibile accedere alla seconda “categoria” senza uniformarsi prima, capire e comprendere poi, i dettami della prima “categoria“: l’ABC propedeutico. Verrebbero meno le basi per cogliere l’essenza degli Insegnamenti.

    Uniformarsi ai dettami significa praticarli volontariamente al meglio delle proprie capacità, senza adeguarli. Capirli, denota l’intuizione che tali dettami non sono fini a sé stessi o ad aspetti mondani. Sono propedeutici a qualcosa di assai più elevato, a qualcosa che si può e si deve far proprio.

    Comprendere è a metà strada fra capire e fare proprio. La fretta di passare dal capire al comprendere non aiuta minimamente. Capire è una fase cruciale. Spiana la strada al comprendere soltanto in presenza di un’effettiva stabilità nelle qualità indicate dalle norme e precetti.

    Caliamoci nell’attualità, dato che la spiritualità va praticata nel qui e ora, ovvero, non con la mente rivolta al passato, al futuro o persa nell’emotività,

    Diversi devoti di Bhagawan affermano che “Tutto è volontà Sua“, il che equivale al detto “Non si muove foglia che Dio non voglia“. Affermano inoltre che “tutti siamo Uno” e che “tutti sono una manifestazione di Dio“, poiché lo stesso Dio risiede in tutti. Possedendo tutti la scintilla Divina, sono tutti fondamentalmente divini. Poi, parlando di Netanyahu e delle sue azioni contro i Palestinesi inveiscono, contraddicendo tutto quanto precedentemente dichiarato. Anche chi si dichiara Cristiano si trova nella stessa barca, dato che lo stesso Insegnamento di Sri Sathya Sai Baba lo diede pure Gesù: “Qualunque cosa fate anche all’ultimo dei Miei fratelli è come se la faceste a Me!

    Pertanto, criticare, insultare od offendere Netanyahu, Zelensky, o loro affini, equivale a criticare, insultare e offendere Dio stesso. Tuttavia, va osservato che per essere rispettosi dei dettami basilari non è assolutamente necessario concordare con le idee, le azioni, le politiche e la condotta di tali personaggi.

    Se da un lato le norme e i precetti invitano a non parlare male di nessuno, mai e in nessuna circostanza, soprattutto in loro assenza, dall’altro esortano esplicitamente a non frequentare cattive compagnie, né supportarle con il silenzio, l’omertà, l’indifferenza.

    Pertanto, il devoto, in modo pacato, ha il dovere di denunciare pubblicamente, senza farsi influenzare dall’ira o da altri nefasti sentimenti, i crimini che sta subendo Gaza; ma ha pure l’obbligo di denunciare il proprio Governo, che in tali crimini coopera. La denuncia mai deve offendere la Divinità presente in tali personaggi, che è la stessa presente in tutti.

    Tali denunce mai devono alimentare odio o rancori verso qualsiasi popolo. Il ripristino dell’unità deve essere prioritario.. Mai si dovranno vedere nemici, bensì fratelli che, mediante il nostro contributo potrebbero ravvedersi. Noi non sappiamo se quello che accade oggi è un karma che in un passato abbiamo contribuito a formarsi. Certo è che oggi nel scontarlo dovremmo avere l’accortezza di non alimentarne altro.

    In questo modo mettiamo in pratica i dettami richiesti dal cammino spirituale, il distacco emotivo in primis, affermando inoltre che tutte le situazioni concorrono al nostro e altrui progresso spirituale.

    Praticando, il capire trasla nel comprendere, riducendo la distanza dall’essere l’oggetto dell’Insegnamento stesso: il Dharma.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 19 Settembre 2025

    Le Upanishad dichiarano che la vita umana è estremamente preziosa. Non è facile comprendere la qualità divina immanente nell’uomo. Tutte le forme e tutti i poteri risiedono nell’uomo. L’uomo pensa che l’oro e il diamante siano i beni più preziosi, ma in realtà è l’uomo stesso ad attribuire loro valore. “Gli uomini sono più preziosi di tutte le ricchezze del mondo“. Pertanto, non sprecate una così preziosa vita umana.

    — Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 19 Settembre 2025

    Un albero che ha radici profonde nel terreno non può essere distrutto se i suoi rami o le sue foglie vengono tagliati. Solo quando sradicate l’albero, esso verrà distrutto. Allo stesso modo, quando qualità malvagie come l’odio e l’invidia hanno conficcato radici profonde nell’albero della vita, queste non possono essere eliminate colpendo alcuni rami. Sopprimendo i cattivi pensieri di tanto in tanto, questi mali non possono essere estirpati.

    Poiché la mente è costituita da questi pensieri, solo quando si compie lo sforzo di sradicare completamente la mente si può ottenere la vera pace. Finché esiste l’oceano, esisteranno anche le onde. Quando l’oceano cessa di esistere, anche le onde svaniscono. Allo stesso modo, nell’oceano della mente continuano ad apparire le onde dei sankalpa (pensieri). Ogni sankalpa deve essere rimosso. Ogni cattivo pensiero deve essere sradicato nel momento stesso in cui sorge nella mente.

    La guerra contro i cattivi pensieri è come la guerra contro orde nemiche che cercano di entrare nella fortezza attraverso un tunnel sotterraneo. Ogni nemico che esce dal tunnel deve essere abbattuto. Così pure, ogni cattivo pensiero che tenta di entrare nel cuore deve essere abbattuto immediatamente.

    — Discorso Divino del 31 Luglio 1986

    La mente soltanto è il volante. Controllandola efficacemente, possiamo raggiungere il nostro obiettivo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    No falsità nei propri confronti

    Spiritualità è aprire gli occhi dinanzi alla situazione contingente del qui ed ora, non per giustificarla o schizzare per la tangente, armandosi o deprimendosi, bensì per comprendere che tutti ne siamo corresponsabili.

    Essere spirituali significa non lasciarsi traviare dagli eventi, ma, prendendo coscienza di tale corresponsabilità, intervenire senza dare o addossarsi colpe. Agire in coerenza con gli Insegnamenti, quelli che le Grandi Anime hanno dimostrato essere talmente efficaci che si preferì non insegnarli sui banchi di scuola.

    Nel ‘900, l’impero più potente al mondo perse il subcontinente indiano grazie ad un uomo apparentemente insignificante, la cui arma più potente era la Non-Violenza, ispirata e sostenuta da una fede totale negli Insegnamenti della Bhagavad Gita, verso i quali assunse l’impegno incrollabile di metterli in pratica. Quell’uomo passò alla Storia come il Mahatma Gandhi.

    Il solo supporre che noi non potremmo essere altrettanto capaci di emularlo è una grave falsità nei nostri confronti.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 18 Settembre 2025

    Quando l’uomo si rende conto che il cobra è un serpente velenoso e che il leopardo è una bestia feroce, li evita con costante vigilanza. Allo stesso modo, quando ci rendiamo conto della transitorietà e della banalità dei trionfi e dei beni materiali, possiamo facilmente distaccarci da essi e concentrarci sulla ricchezza interiore e sulla visione interiore.

    — Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    PdG del 18 Settembre 2025

    In questi giorni, si può notare che, invece di santificare il tempo, le persone lo profanano maggiormente. Attraverso un eccessivo parlare, sprechiamo il tempo. Quando accendete la radio e ascoltate programmi come notiziari o musica per mezz’ora, consumiamo alcune quantità di elettricità.

    Il corpo è come un ricevitore radio. Il nostro parlare e cantare sono come melodie trasmesse dalla radio, e tutto questo consuma energia. È accettabile utilizzare la propria energia per cose buone. Però, indulgendo in pensieri, parole e azioni malvagie, sprechiamo la nostra energia e, di conseguenza, affrontiamo anche gravi conseguenze. Sebbene possediamo bontà latente dentro di noi, non la utilizziamo. La ragione è che qualità come la verità e l’amore sono in declino.

    Praticando gli ideali di Sathya e Dharma (Verità e Rettitudine), potete santificare la vostra vita ed evitare lo spreco della preziosa energia di cui siete dotati. Invece di predicare tali ideali, dovreste metterli in pratica. La propagazione è ‘quantità‘, mentre la pratica è ‘qualità‘.

    — Discorso Divino del 18 Luglio 1997

    Utilizzando il vostro tempo in attività spirituali, potete godere della ricchezza spirituale.

    Con Amore,
    Baba

    In merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione

    1. In che misura il tempo quotidiano viene santificato, anziché dissipato in attività prive di valore spirituale che sottraggono energia fisica e mentale? In altre parole, quanto del tempo quotidiano è consapevolmente dedicato al rafforzamento delle qualità interiori come verità, amore e rettitudine, invece che impiegato in parole, pensieri o azioni superflui?

    2. Quale attenzione viene riservata all’uso delle proprie energie interiori, distinguendo tra le azioni, le parole e i pensieri che la nobilitano, rispetto a quella che, invece, la sprecano conducendo a conseguenze dannose? In altri termini, come può essere ridotto l’eccesso di parola, di ascolto passivo e di stimoli esterni – quali conversazioni inutili, notiziari, musica distratta o intrattenimento vario – al fine favorire un ascolto più profondo del principio interiore di verità e rettitudine?

    3. Quanto spesso la bontà latente in ciascuno rimane inattiva per mancanza di verità e amore vissuti concretamente? Ossia, quali pratiche concrete permettono di trasformare gli ideali di Sathya e Dharma da semplici concetti ad azioni costanti e consapevoli?

    4. In quale misura gli ideali di Sathya e Dharma trovano reale applicazione nelle scelte quotidiane, invece di rimanere semplici enunciazioni teoriche o oggetto di predicazione? Vale a dire, perché la pratica personale dei valori spirituali è considerata più significativa della loro semplice diffusione verbale, e in che modo questa pratica si riflette nella vita quotidiana?

    5. Quale parte del tempo personale è realmente dedicata a coltivare la ricchezza spirituale rispetto agli impegni materiali ed effimeri? In sostanza, in che modo l’utilizzo del tempo per i perseguimenti e le attività spirituali contribuisce al raggiungimento di una ricchezza interiore duratura, e quanto tale obiettivo è prioritario rispetto alle occupazioni mondane?

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 17 Settembre 2025

    La mente è come un ventilatore. Solo quando rivolgete il ventilatore verso di voi potete godere della brezza. Allo stesso modo, solo quando rivolgete la mente verso Dio potete sperimentare la brezza della beatitudine. Ma se rivolgete la mente verso il mondo e dite di non riuscire a sperimentare la beatitudine, la colpa è solo vostra. Dovete rivolgere la mente verso Dio, non verso il corpo.

    — Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 1998

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 17 Settembre 2025

    Ricordate che nulla in questo mondo è potente quanto il Nome del Signore per proteggerlo. Non sono le armi e le bombe che salveranno il mondo. Solo la Grazia di Dio lo proteggerà.

    È dovere primario dell’uomo pregare per ottenere la Grazia di Dio. La preghiera è di suprema importanza. Insieme alla melodia e al ritmo, dovete infondere sentimento nel vostro canto per fare del bhajan un’offerta sacra al Divino. Un ragam (melodia) senza bhavam (sentimento) è un rogam (malattia). Rinunciando all’orgoglio e allo spirito di ostentazione, cantate i bhajan con umiltà e devozione. Questo è il modo corretto di cantare i bhajan.

    Tyagaraja, in uno dei suoi canti, esortò la mente a recitare il nome di Rama con piena consapevolezza del potere del Nome. Anche nella vita quotidiana è necessaria la consapevolezza ad ogni passo e in ogni preghiera. Quando tutti i partecipanti ad un bhajan cantano all’unisono, immaginate le vibrazioni sacre che vengono prodotte e le energie divine che vengono liberate! Quando queste vibrazioni colmano il mondo, quali cambiamenti non possono produrre!

    — Discorso Divino del 13 Febbraio 1991

    Quando si canta da soli, il cuore si fonde con la canzone. Ma quando molti cantano insieme, il canto acquisisce un potere Divino.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 16 Settembre 2025

    La luce della saggezza può risplendere luminosa e lontana solo quando l’Amore è puro, incondizionato e saldo. Colui che ama per una ricompensa, o per essere amato a sua volta, è un lavoratore, con lo sguardo fisso sulla paga. In realtà, state amando solo voi stessi; poiché vi è solo Tu in ognuno. Sohum, Lui sono io.

    — Sri Sathya Sai Baba, 24 Agosto 1971

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 16 Settembre 2025

    Laddove vi è cura e desiderio di apprendere con attenzione, la saggezza apparirà. Solo quando saremo in grado di assorbire nel nostro cuore il fuoco della saggezza, sarà possibile bruciare rapidamente i nostri desideri fuorvianti. Il fuoco cerca sempre di elevarsi più in alto. Anche se lo si mette in una profonda fossa, cercherà comunque di salire. L’acqua, al contrario, di scorre verso il basso, anche se viene versata da un livello più elevato. L’acqua non può salire da sola.

    I nostri desideri sensoriali relativi al mondo materiale sono come l’acqua. I nostri pensieri rivolti al Signore, invece, sono come il fuoco. Una volta che comprendiamo e apprezziamo quello che è vero e quello che è permanente, allora queste cose transitorie non ci arrecheranno più alcun disturbo. Se volete affermare una verità, questo è possibile solamente seguendo e praticando altre correlate verità.

    Proprio come dobbiamo usare una spina per rimuoverne un’altra e un diamante per tagliarne un altro, allo stesso modo, se volete rimuovere l’effetto delle cattive azioni, potete farlo solo attraverso buone azioni. Un’azione buona è necessaria per rimuovere una cattiva.

    — Discorso Divino del 13 Giugno 1974

    Poiché il corpo è uno strumento, potete rendere felice Dio attraverso questo strumento e, nel processo, godere voi stessi della felicità.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 15 Settembre 2025

    Dovete sviluppare la fede che Dio è vostra madre, vostro padre e ogni altra cosa, e che solo Egli è il vostro sostegno e rifugio. Dopotutto, chi vi ha dato vostra madre? Non è forse Dio? Tutto in questo mondo è soltanto per Grazia di Dio. Se dimenticate Dio e vi concentrate su altri pensieri, perderete tutto.. Se contemplate costantemente Dio, tutti i pensieri mondani vi abbandoneranno. Pertanto, coltivate pensieri divini con Amore. Cantate il dolce Nome di Rama con il cuore colmo d’Amore (Prema muditha manase kaho Rama Rama Ram). L’Amore è Dio; Dio è Amore.

    — Sri Sathya Sai Baba, 27 Settembre 2006

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 15 Settembre 2025

    L’uomo raggiunge la pace e la beatitudine mediante la Grazia di Atma-Rama (l’Atma interiore chiamata Rama). Il tema centrale del Ramayana è che ognuno dovrebbe distaccarsi dall’attaccamento al corpo e far emergere la propria divinità interiore. Sinché la passione materialistica permane nel cuore, non è possibile conseguire il Paramartham (conoscenza suprema).

    Sita seguì Rama nella foresta con intenso amore e devozione verso di Lui. Ottenne la Sua divina compagnia. Tuttavia, quando fu sopraffatta dal kama (passione) per il cervo dorato, perse Rama. Ci avviciniamo a Rama quando rinunciamo ai desideri. Questa è la morale che apprendiamo dal Ramayana. Il detto “La passione è malattia, la rinuncia è Yoga” è applicabile a tutti e a tutte le nazioni.

    Santificate i vostri cuori con pensieri di Rama. Rendetevi conto che il Principio di Rama è la vostra stessa Realtà, affinché la vostra vita sia compiuta.

    — Discorso Divino del 07 Luglio 1977

    I Sadhaka che desiderano diventare saggi, che cercano la liberazione e la realizzazione, devono liberarsi del desiderio.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 14 Settembre 2025

    Ritiratevi dall’esteriore verso l’interiore e imparate a visualizzare il motivatore, l’Atma; questa è la lezione che i veggenti e le Scritture insegnano. Per dedicarsi agli esercizi purificatori, per perseguire l’indagine sulla realtà di Dio, della Natura e dell’Uomo, e sperimentare l’estatico diletto di tale scoperta, il corpo è assolutamente necessario. Esso deve essere mantenuto sano, vigile e libero dalla passione e dall’ozio.

    — Sri Sathya Sai Baba, 25 Settembre 1979

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 14 Settembre 2025

    Nel mondo esistono due categorie di Ananda (Beatitudine): Sadhana-Janya Ananda (beatitudine acquisita) e Swatah-Siddha Ananda (beatitudine auto-generata). La beatitudine acquisita è associata agli oggetti dei sensi. Sorge e svanisce di volta in volta. Non perdura. Per esempio, quando la fame è placata, vi è felicità per un momento, cessa dopo un certo tempo. Questo vale per tutti gli oggetti del mondo. Questo tipo di gioia è stato descritto come felicità acquisita o derivata. Poiché è ottenuta e perduta mediante lo sforzo umano, non è vera beatitudine.

    L’uomo, tuttavia, cerca l’Ananda duratura. Egli è, in realtà, colmo di Ananda ed è l’incarnazione dell’Ananda. L’Ananda costituisce la sua stessa natura ed essenza. Perché allora non la sperimenta? Questo è dovuto al fatto che, ignaro della propria vera natura, egli è ossessionato dal mondo esterno e non riesce a sperimentare la beatitudine interiore. Egli immagina che la fonte della gioia risieda nel mondo fenomenico. Ma, come nel caso del burro che è presente in ogni goccia di latte e che può essere visto solo dopo che il latte è stato cagliato e il latticello è stato sottoposto a zangolatura, questa beatitudine interiore può essere sperimentata solo dopo aver compiuto il giusto sforzo.

    La mente è colma di diversi tipi di gioia. È solo quando si compie l’appropriata indagine e si accerta la propria vera natura, che il Divino Sat-Chit-Ananda, insito in ognuno, si manifesterà.

    — Discorso Divino del 12 Febbraio 1989

    L’uomo non è della natura del corpo che occupa. Egli è l’Atma. La felicità è la natura dell’Atma.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 13 Settembre 2025

    Dio è il vostro unico rifugio, ovunque voi siate. In una foresta, in cielo, in una città o in un villaggio, sulla cima di una montagna o nel mezzo di un mare profondo.
    (Poema in telugu)

    Dio è sempre con voi, sopra di voi, dietro di voi. Egli vi proteggerà sempre. Sviluppate questa fede incrollabile nel vostro cuore. La Grazia di Dio non è transitoria. Sarà sempre con voi.

    — Sri Sathya Sai Baba, 29 Agosto 2009

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 13 Settembre 2025

    Se soltanto poteste ascoltare le buone parole degli anziani e seguire il retto sentiero in esse contenuto, vi sarebbero tutte le possibilità che voi diventiate saggi. Pertanto, dovete fare uno sforzo per santificare tutte le membra del vostro corpo e impiegarle per intraprendere il giusto tipo di opera.

    Semplicemente perché Dio vi ha dato le mani, se le usate per compiere azioni sbagliate, anche le mani si seccheranno e diventeranno come legno secco e inutilizzabili. È in questo contesto che Prahlada disse che, se non potete usare le mani per pregare Dio, esse sono inutili. Se non potete usare la bocca per cantare le lodi del Signore, allora anche la vostra bocca sarà inutile. Se siete nati in modo tale da non usare né le mani, né la bocca per lodare il Signore, la vostra stessa nascita è un peso per i vostri genitori. Nessuno scopo utile sarà raggiunto dalla vostra nascita come esseri umani.

    Divyatma Swarupa!
    Per un momento, riflettete sulla buona fortuna della vostra nascita come esseri umani. I giovani d’oggi dovrebbero ricordare la sacralità dell’essere umano e anche tenere presente anche la prosperità che possono apportare alla società di cui fanno parte. Dovrebbero pensare al benessere del Paese.

    — Summer Showers, 13 Giugno 1974

    Si deve prendere una ferma risoluzione di usare tutti gli organi del corpo per sacri propositi.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Yogananda: Dio si è incarnato e vive nel Sud dell’India

    Sri Paramahansa Yogananda, in ambiente spirituale, non è certo un personaggio che necessita di presentazioni. Tuttavia è bene ricordare le date del suo soggiorno sulla terra per meglio collocare l’episodio che riportiamo.

    Il noto monaco indù nasce il 05 Gennaio 1893, a Gorakhpur, India. Nel 1920, in qualità di delegato indiano al “Congresso dei Religiosi Liberali“, si trasferisce prima a Boston, poi a Los Angeles in cui vi resterà sino al trapasso, avvenuto il 07 Marzo 1952.

    La sua missione fu quella di diffondere nel mondo la sacra scienza del Krya Yoga, una particolare forma di yoga reintrodotta in India da Lahiri Mahasaya e che lo stesso Yogananda aveva appreso sia dal suo maestro Swami Sri Yukteswar, allievo di Lahiri Mahasaya, sia dal leggendario santo himalayano Mahavatar Babaji, uno yogi ritenuto immortale e dall’aspetto di un eterno ventisettenne.

    Ancora oggi, molti aderenti agli insegnamenti di Sri Paramahansa Yogananda (e non solo) faticano a riconoscere in Sri Sathya Sai Baba l’Incarnazione di Dio stesso. Così facendo dimenticano l’episodio avvenuto poco prima del trapasso della loro guida spirituale. Lo riportiamo al solo scopo di ribadire l’importanza dell’unità delle fedi.

    Unità delle fedi, al lato pratico, si traduce semplicemente nel riconoscere che la grandezza di un Maestro non intacca quella di un altro Maestro. Questo perché tutti i veri Maestri sono Uno. Il confronto fra Essi, che appassiona taluni, è dettato dall’ego, nutrito con ignoranza di prim’ordine.

    Coloro che sono impegnati in un cammino spirituale dovrebbero essere estranei a tale disdicevole atteggiamento, poiché si auspica abbiano compreso che tutti i Maestri dicono ed affermano le stesse cose, sebbene in modo diverso. Inoltre, pur seguendo il proprio Guru, alcuni Insegnamenti si possono apprendere, approfondire, o chiarire anche grazie ad altri Guru, ovvero, dalle altre sfaccettature dello stesso Essere, Dio – la Meta di tutti gli sforzi nei differenti percorsi spirituale.

    Ogni Guru viene per elevare un particolare gruppo di allievi e devoti, e mai costoro Lo sentiranno criticare o disapprovare l’opera di altri veri Maestri Realizzati o dei loro fedeli. Questa loro lezione pratica dovrebbe essere oggetto di riflessione da parte di tutti, indipendentemente dal Maestro seguito.

    Questo stesso insegnamento ce l’ho offrì anche Sri Paramahansa Yogananda, anche poco prima che abbandonasse il suo corpo fisico.

    Dispiaciuta per l’imminente dipartita del suo Maestro, una delle più strette devote americane gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, so che stai per abbandonare il tuo corpo fisico. Devi portarmi con te! Tu sei il mio Dio!

    Sciocchezze!“, rispose Yogananda ed aggiunse: “Dio è Dio; io sono il tuo Guru“.

    La devota replicò: “Maestro, se te ne vai senza di me, mi suiciderò!

    Basta con queste stupidaggini!“, la riprese Yogananda, “Dio Stesso è ora incarnato sulla Terra, nel Sud dell’India. Il Suo nome è Sai Baba. Quando io me ne andrò, tu andrai a vivere da Lui“.

    In seguito quella devota trascorse il resto della propria vita nell’ashram di Sri Sathya Sai Baba.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 12 Settembre 2025

    Una volta, un gruppo composto da dieci sciocchi attraversò un fiume. Dopo averlo attraversato, uno di loro volle verificare se tutti e dieci fossero giunti su quest’altra riva incolumi. Contò tutti gli altri, dimenticando sé stesso, e cominciò a piangere, informando gli altri che un membro del gruppo risultava disperso nel fiume. A turno, anche gli altri sciocchi commisero lo stesso errore, ripetendo il conteggio nella stessa modalità. Di conseguenza, tutti cominciarono a lamentarsi e a fare grande baccano.

    Nel frattempo, un passante intelligente, accortosi della loro misera condizione, si avvicinò e chiese loro la ragione di quel pietoso lamento. Quando lo informarono che uno dei dieci membri del gruppo era stato trascinato via dal fiume durante l’attraversamento, il passante comprese la loro ignoranza e chiese loro di mettersi in fila. Quindi, li contò ad alta voce, uno per uno, convincendoli così che erano tutti e dieci presenti, e che la loro errata conclusione riguardo alla perdita di un compagno era dovuta al fatto che ciascuno aveva dimenticato di sé stesso durante il conteggio.

    Chi ha dimenticato sé stesso non può riconoscere la propria verità vera e propria. Dal momento che voi siete l’Atma, come potete riconoscerla pregando qualche altro essere o compiendo qualche altra sadhana?

    — Summer Showers, 29 Maggio 1990

    Quando conoscete voi stessi come voi stessi, siete liberati: questa è Moksha.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 11 Settembre 2025

    Ogni singolo istante deve essere trascorso nella contemplazione di Dio. Voi potreste pensare: “Se ogni istante è trascorso nella contemplazione di Dio, allora come è possibile svolgere il nostro lavoro?” Non fate distinzione tra il vostro lavoro e il lavoro di Dio. Il vostro lavoro è l’opera di Dio, poiché Dio e voi siete uno.

    — Sri Sathya Sai Baba, 01 Settembre 2000

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 11 Settembre 2025

    Che si tratti di un re, un contadino, un milionario o un povero, tutti devono affrontare cinque tipi di klesha (sofferenze). Il primo di questi è l’Avidya Klesha, ovvero, la sofferenza dell’ignoranza. A causa dell’attaccamento al corpo (Dehabhimana), della perdita di fiducia in sé stessi, del considerare il corpo reale ed eterno, l’uomo si sottopone a molti affanni per nutrirlo. E poiché l’istruzione impartita oggi è finalizzata unicamente al mantenimento fisico, essa non è altro che un’altra forma di avidya (ignoranza). Una tale istruzione non può essere chiamata Atma-vidya.

    Per sostenere il corpo, l’uomo aspira a molte cose. Se non riesce ad ottenerle, si scoraggia, e questo lo porta a depressione e sofferenza. L’uomo soffre a causa delle eccessivi legami e attaccamenti. Questo è il motivo per cui vi ho messo in guardia, esortandovi a ridurre il più possibile l’attaccamento al corpo. Questo corpo è responsabile sia della sofferenza che della felicità.

    La coscienza del corpo (Dehabhimana) è necessaria, però prima sviluppate la Coscienza dell’Atma (Atmabhimana), dopo di che potrete sperimentare la coscienza del corpo, e questo non sarà sbagliato. L’uomo è soggetto alla sofferenza perché dimentica completamente l’Atmabhimana e fa del solo Dehabhimana il proprio obiettivo.

    — Discorso Divino del 04 Ottobre 2000

    Esaminate la realtà del corpo e liberatevi da questa falsa identificazione; questo è il segno distintivo della jnana (saggezza).

    Con Amore,/
    Baba

    In merito al PdG odierno, proponiamo alcune domande per favorire una maggiore riflessione

    1. In che misura l’attaccamento al corpo influenza le scelte quotidiane, le aspirazioni e le preoccupazioni principali nella vita? Vale a dire, quanto incide il primo klesha nell’attenzione alla realizzazione del Sé?

    2. Come può l’educazione, spesso limitata al benessere fisico, essere trasformata in uno strumento di conoscenza spirituale anziché di ulteriore ignoranza? In altre parole, l’educazione ricevuta e perseguita finora ha favorito lo sviluppo della consapevolezza dell’Atma, o ha rafforzato solo la coscienza del corpo?

    3. Quali forme di sofferenza derivano dagli eccessivi legami affettivi, sociali o materiali, e in che modo possono essere ridotti senza rinunciare al dovere? In altri termini, le frustrazioni e le sofferenze sperimentate derivano forse da desideri non realizzati legati al corpo e alle sue esigenze, piuttosto che da una reale necessità dell’Anima?

    4. Che spazio occupa nella vita quotidiana la coscienza dell’Atma, e quanto spesso essa viene oscurata dalla preoccupazione per il corpo e le sue esigenze? Ovvero, quanto tempo ed energia vengono dedicati al sostegno del corpo rispetto a quelli riservati alla coltivazione della saggezza interiore e della coscienza spirituale?

    5. È possibile mantenere un rapporto equilibrato con il corpo e quelle che definiamo “sue esigenze”, senza farne l’oggetto di identità? Ossia, andando più nel concreto, come passo verso la vera jnana, è stata mai intrapresa una seria indagine sulla natura effimera del corpo e sull’identificazione erronea che si fa con esso?

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 10 Settembre 2025

    Prima viene la fase dello studente, e per seconda è la fase in cui egli lavora come funzionario. La terza fase è quando egli si è ritirato da ogni lavoro. Qui si deve riconoscere che un funzionario in pensione non va a lavorare in alcuna istituzione, rimane a casa e si dedica ad attività che lo interessano. Se un giovane ragazzo in casa, guardandolo, dicesse che anche lui non andrà al college perché l’anziano non ci va, questo non sarebbe corretto. Questo funzionario in pensione potrebbe aver frequentato l’università, fatto tutto il necessario per imparare in quell’istituto, dopodiché frequentare il suo ufficio e svolto le mansioni a lui assegnate, per poi andare in pensione.

    Senza essere stato prima uno studente e poi adempiuto il proprio dovere come funzionario, non si può diventare un funzionario meritevole di pensione e riposo. Allo stesso modo, prima si deve apprendere l’educazione relativa all’Atma; in seguito, dedicarsi al lavoro che vi è stato prescritto e poi riposare e godere della beatitudine che è data dalla conoscenza dell’Atma.

    Senza lavorare non è possibile per noi comprendere l’aspetto del Dharma. Senza conoscere il pieno significato del Dharma, o della retta condotta, nessuno può raggiungere Brahman.

    — Summer Showers, 13 Giugno 1974

    Solo quando si riesce a sviluppare una mente equanime verso ogni cosa nella propria vita, si può comprendere l’aspetto di Brahman.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 09 Settembre 2025

    A partire da oggi, rinunciate all’egoismo (swartha), rivolgete la vostra mente verso il Supremo (Parartha), conducete una vita di Verità (Yadartha) e santificate le vostre esistenze. Riponete la vostra fede in Dio e portate avanti il vostro dovere al meglio delle vostre capacità. Colmatevi d’Amore e condividetelo con tutti. Se guadagnate anche solo in minima parte l’Amore di Dio, sperimenterete una gioia infinita.

    — Sri Sathya Sai Baba, 15 Settembre 1988

  • Sri Sathya Sai Guru

    Il tempo non esiste, però ha tre tempi!

    L’eterno presente contiene il passato e il futuro; sembra una contraddizione, ma è una contraddizione sia sostenerla che negarla.

    Gli antichi greci avevano tre definizioni di tempo:

    • il tempo atmosferico;
    • cronos – il tempo cronologico, il coordinatore di tutto l’universo;
    • kairos – il momento, l’istante in cui le cose devono accadere, quello in cui la sequenza si deve concretizzare.

    La cronologia degli eventi – la storia – insegna che le stesse azioni portano agli stessi risultati. Stessi risultati, stessi vincoli, ovvero, alternative sprecate o non sfruttate. La storia insegna che non c’è maggiore potere limitante che superi quello auto imposto.

    Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine; di un bambino è il regno“, questa la riflessione lasciata in eredità dall’oscuro pensatore Eraclito, filosofo greco vissuto circa 2500 anni fa. “Oscuro” poiché egli era conscio che i suoi scritti non potessero essere compresi dalla maggior parte degli uomini; tuttavia, era altrettanto conscio che se non si semina non si raccoglie, che il frutto di domani è il seme di oggi, che non c’è reale differenza tra chi ha seminato ieri e chi raccoglierà anche fra mille anni, poiché medesima è la vera fame dell’uomo: la conoscenza di se stesso.

    Da qui si intuisce l’illusione sia del tempo, che delle suddivisioni attribuitegli. La coordinata successione temporale delle azioni, o accadimenti, è propria della Creazione. Il continuo divenire è l’apparente distinzione fra madre e figlia, tra causa ed effetto, tra il risultato che a sua volta è causa di un altro risultato. La ciclicità della similitudine di ogni distinto momento in un continuum armonico senza soluzione di continuità è il connubio di punti di vista laterali in distrazioni a quello centrale.

    Ogni singola perla possiede il suo valore, il quale aumentata se raccolta in una collana.
    Cronos e Kairos, collana e perle. “Possiedi il filo e tua sarà la collana“, sembra suggerire Eraclito, in perfetta sintonia con i Maestri spirituali. Ma si deve essere bambini, simbolicamente possedere la loro innocenza, la loro semplicità, la loro purezza.

    Possedere in termini spirituali significa fare proprio, interiorizzare, non essere il posseduto. Non ha parente con il possedere del mondo oggettivo, quell’intreccio che nell’intimo non si districa fra possessore, possedere e posseduto. “Dio non è immerso nell’illusione esteriore né in quella interiore, è privo di ambedue“, ci ricorda Swami in questo PdG. Il filo non è inficiato dal valore conferito alle perle che unisce, metaforicamente la successione degli eventi. Esso è al di là e ogni attribuzione di valore – per quanto generosa – è un deprezzamento.

    Cronos e Kairos, il percorso e i suoi passi. Il sommo valore che il filo unisce, relaziona e trascende. Tra la partenza e l’arrivo è il viaggio quello che – nell’immersione della sua sequenza di passi, di vedute, di progressivi cambiamenti esteriori ed interiori – insegna a trascendere ruoli e situazioni inconsistenti per essere.

    Cronos, Kairos e il filo – gioco, pedine e il regno è del bambino.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 09 Settembre 2025

    Acquisite l’Amore che attrae tutto verso l’Uno. Attraverso di esso, potete deporre le paure e le ansie, l’avidità e l’invidia, l’odio e l’arroganza che oggi stanno infettando i popoli del mondo, e stabilire un’era di pace e gioia. Che tutti i mondi siano felici – questa è la preghiera che sgorga in modo naturale da ogni cuore umano. Questo è l’obiettivo al quale conduce il Sanatana Dharma. Ognuno deve cantare di questo obiettivo, vivere nella melodia di quel canto, e fondersi, attraverso tale melodia, nel Paramatma (il Supremo Sé Divino).

    Non cercate di trovare differenze tra una persona e l’altra. Cercate piuttosto modi e mezzi per rafforzare i legami di fratellanza mediante l’Amore. Le fazioni e i conflitti sorgono tra i seguaci della stessa famiglia perché non hanno imparato ad amare. Dalla stessa mente emergono molti sentimenti contrastanti, perché? Perché l’Amore non è stato coltivato e fatto crescere in essa.

    Dovete seminare Amore, far crescere Amore e distruggere le erbacce della paura e dell’odio che si sono diffuse nel mondo. Rendete il mondo una dimora felice dell’Amore.

    — Discorso Divino del 19 novembre 1980

    Ogni religione insegna soltanto buoni principi e discipline. Quando la mente dell’uomo è salda nel bene, come può la religione essere cattiva?

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 08 Settembre 2025

    Quello di cui necessitiamo oggi non è un nuovo sistema educativo. Né abbiamo bisogno di un nuovo sistema sociale. Questi tipi di cambiamenti non saranno utili a risolvere i problemi che affrontiamo. Oggi abbiamo bisogno di uomini e donne puri di mente e di cuore. In una società priva di purezza mentale e di integrità di carattere, gli esseri umani nobili d’animo saranno pochi. Senza spiritualità non vi sarà né purezza, né moralità, né integrità. Dove non vi sono uomini e donne di nobile carattere, lo Stato non potrà prosperare.

    Nessun Paese al mondo possiede tante razze, fedi e lingue quanto la sacra terra di Bharat. Bharat risplende come un giardino con le sue molteplici razze, credi, lingue e culture. Le diverse usanze e culture contribuiscono allo splendore multiforme della Nazione. La magnificenza di questa diversità è al di là di ogni descrizione. Bharat è la dimora di persone che hanno apprezzato l’Amore come via dello Spirito e la Verità come respiro della loro vita.

    Sfortunatamente, persi nella ricerca di oggetti mondani, fisici e materiali, gli uomini hanno dimenticato la loro divinità di base in quanto esseri umani. È in questo contesto che il sistema educativo deve essere esaminato.

    — Discorso Divino del 19 Luglio 1994

    Acquisite quell’educazione che è benefica per la società, sviluppi relazioni fraterne tra uomo e uomo, e fa fiorire in voi l’umanità.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 07 Settembre 2025

    Le persone sprecano il loro tempo poiché considerano il corpo come permanente e ignorano l’Inquilino interiore. Il tempo è il dono più prezioso di Dio, ma le persone non ne comprendono il valore. Esse sprecano tre quarti del loro tempo in occupazioni vane. Come possono tali persone redimere le loro vite? Per santificare il corpo si deve fare un uso appropriato del tempo.

    — Sri Sathya Sai Baba, 01 Settembre 2000

  • Sri Sathya Sai Guru

    Il paravento, il maestro ed io

    Il maestro mi mostrò il paravento che gli avevano donato.

    Lo osservai attentamente. Era molto bello, decorato con le scene più significative della vita del Buddha. Stavo per esprimere il mio apprezzamento su quanto quelle immagini, così vivide, favorissero l’immedesimarsi sul Buddha e i Suoi Insegnamenti.

    Ma il maestro mi anticipò, portando quel momento ad un alto livello.

    Questo mi insegnò: “I pensieri sono come questo paravento. Non fermarti solo ad osservarlo, guarda cosa cela dietro. Il paravento serve a nascondere qualcosa. Il fatto di giudicarlo bello o brutto, ne è la prova: resti di qua! Questo è il metodo con cui la mente tenta di inibirti a oltrepassarla. I pensieri sono per gli uomini il paravento del proprio dolore. Finché non posi gli occhi su quello che sta dietro, resterai nella convinzione che sia dolore. Questa convinzione è sana finché stai di qua. Appena andrai di là scoprirai che l’inganno risiede di qua!

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 07 Settembre 2025

    State cercando con vari mezzi di vivere e diffondere gli ideali di Sai e il Principio dell’Amore di Sai. Fino a che punto questi sforzi hanno avuto successo? Quanto bene hanno arrecato al mondo? Quanto hanno contribuito a riconoscere l’umanità nell’uomo? Accanto al processo dell’ascolto dell’esposizione degli ideali e del Messaggio, questi devono essere messi in pratica nella vita quotidiana. Solo allora potrete dichiarare di aver compreso il significato e lo scopo degli ideali di Sai. Ognuno deve diventare l’Incarnazione dell’Amore. Il Principio dell’Amore può essere promosso soltanto attraverso l’Amore.

    L’assenza di Amore è alla radice dell’anarchia che oggi affligge il mondo. L’interesse personale incontrollato, l’attività mal indirizzata, le folli bizzarrie dell’ego, la vita pomposa e il sentimento di invidia hanno causato questa situazione mostruosa. Non permettete che neppure una traccia di ego, pomposità o immoralità inquini le vostre azioni. Queste tre qualità rafforzano il sentimento dell’egoismo.

    La pace e la prosperità potranno sorgere nel mondo solamente quando vi muoverete nella società con Amore, un amore privo della macchia dell’egoismo.

    — Discorso Divino del 19 Novembre 1980

    Qualunque disciplina spirituale possiate praticare o meno, coltivate l’Amore per tutti. Offrite quell’Amore come un’offerta divina a tutti.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 06 Settembre 2025

    L’Amore è ovunque e Dio è ovunque. Pertanto, amate tutti. Più amate gli altri, più la vostra reputazione crescerà nella società. Se commettete un errore, o vi abbandonate a un’azione malvagia, gli altri cercheranno di imitarvi. Quindi, siate buoni, fate del bene e vedete il bene. Questa è la via che conduce a Dio.

    — Sri Sathya Sai Baba, 29 Agosto 2009

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 06 Settembre 2025

    Per realizzare il Divino, l’unico metodo semplice è il canto del Nome. Vi sono, naturalmente, molti grandi che cantano incessantemente il Nome del Signore. Vi sono molti altri che recitano il Nome per giorni, mesi ed anni, senza che questo produca alcun cambiamento in loro. Per quale motivo? Tutti i loro organi di senso operano con il sentimento: “Io sono il corpo“. Coloro che pronunciano il Nome del Signore mentre sono immersi nella coscienza del corpo non possono realizzare il Divino, per quanto lunga possa essere la loro penitenza.

    Le persone appartenenti a fedi e culture diverse seguono varie pratiche spirituali secondo i propri differenti retaggi. Quando si accorgono che tali pratiche non hanno prodotto i risultati sperati, per frustrazione o delusione, si volgono verso una forma diversa di culto o una fede diversa. Il cambiamento spirituale non può avvenire semplicemente cantando un Nome diverso, oppure anche adottando un credo differente. La Grazia Divina non si ottiene con un cambiamento di fede.

    È la mati (mente) che deve subire una trasformazione, non il proprio matam (religione). Cambiando semplicemente gli abiti che indossate non potete acquisire qualità divine. Le virtù devono essere coltivate. Solo colui che trasforma il proprio carattere può sublimarsi.

    — Discorso Divino del 21 Giugno 1989

    Il corpo può essere pulito con l’acqua, ma il cuore può essere purificato solo con il canto del Nome del Signore.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 05 Settembre 2025

    Se qualcuno si frappone al vostro sacrificio, chiunque egli sia, voi dovete rinnegarlo. L’imperatore Bali notò Vamana entrare nella Yajnashala. Lo accolse, Gli offrì un posto a sedere con rispetto e Gli chiese: “Swami, quale è il Tuo desiderio che io possa esaudire?” Vamana rispose: “Non desidero nulla di altro, voglio soltanto tre passi di terra“. L’imperatore Bali osservò: “Che cosa significa? Hai bisogno di venire fin qui solo per tre passi di terra che chiunque altro Ti avrebbe concesso?” Vamana affermò: “Voglio tre passi di terra soltanto da te“.

    Il precettore di Bali, Sukracharya, che stava in piedi dietro di lui, lo avvertì: “Oh re! Egli non è un uomo ordinario. Non commettete l’errore di esaudire la Sua richiesta“. Allora Bali replicò: “Esiste forse errore più grande che venir meno alla propria promessa? Gli ho già dato la mia parola. Posso disobbedire persino al mio Guru, ma non posso venire meno alla mia promessa“.

    Pertanto, l’imperatore Bali mantenne la sua promessa fatta a Vamana. Egli era l’incarnazione della verità. Era colui che non avrebbe mai rinnegato la sua parola. È per tale motivo che il popolo del Kerala custodisce il suo ricordo nel cuore e celebrano ogni anno la festa di Onam.

    — Discorso Divino del 27 Agosto 1996

    La tassa (Bali) che il Signore si aspetta è la devozione e la purezza del cuore. Questa è l’essenza del messaggio di Onam.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    La nascita del Profeta

    Eid Milad un Nabi“, scritto anche come “Mawlid al-Nabi“, è una festività islamica che celebra la nascita del Profeta Maometto. Letteralmente, “Eid Milad un Nabi” significa “la festa della nascita del Profeta“. Quest’anno si celebra tra il 4 e il 5 Settembre, ovvero il 12° giorno del mese islamico di Rabi’ al-Awwal (secondo il calendario lunare islamico).

    In molte comunità musulmane la ricorrenza è segnata da preghiere speciali, letture del Corano, recitazioni di poesie religiose e racconti sulla vita del Profeta.

    Il Profeta Maometto, Muḥammad in arabo, nasce intorno al 570 dC a La Mecca, una città che si trova al centro di sette colli (ricorda la nostra Roma). Lascia il corpo l’8 Giugno 632 (calendario gregoriano).

    Nel 610, Maometto riceve la Rivelazione e sulla base di questa inizia a predicare, dichiarando di essere l’ultimo dei Profeti, la cui Missione è, sostanzialmente, preparare l’umanità alla discesa del Signore stesso.

    I suoi insegnamenti, raccolti in 114 “sure – capitoli“, formano il Corano, il Libro Sacro della fede musulmana. Le sure nel Corano non sono organizzate in ordine cronologico di rivelazione, bensì, dalla più lunga alla più breve, salvo alcune eccezioni. Purtroppo, alcune andarono perdute.

    Nell’Islam Maometto non è visto come il fondatore di una nuova religione, bensì come l’ultimo e sigillo dei Profeti, colui che ha riaffermato e portato a compimento lo stesso Messaggio eterno rivelato a tutti dai suoi predecessori. Indicandoli come anelli della stessa catena d’oro, il Corano cita:

    1. Ādam – Adamo – Il primo uomo e il primo Profeta.
    2. Idrīs – Enoch – Menzionato come un uomo di verità e di pazienza, elevato da Dio a un alto rango.
    3. Nūḥ – Noè – Invitò il suo popolo, salvato con l’Arca, al monoteismo per centinaia di anni.
    4. Hūd – Hud – Inviato all’antico popolo arabo degli ʿĀd.
    5. Ṣāliḥ – Salih – Inviato al popolo dei Thamūd. Il suo miracolo fu la she-cammella.
    6. Ibrāhīm – Abramo – L'”Amico di Dio” (Khalīlullāh), patriarca del monoteismo e ricostruttore della Ka’ba.
    7. Lūṭ – Lot – Inviato al popolo di Sodoma. La sua storia è spesso associata a quella di Abramo.
    8. Ismāʿīl – Ismaele – Figlio di Abramo, associato alla costruzione della Ka’ba alla Mecca.
    9. Isḥāq – Isacco – Figlio di Abramo, capostipite del popolo di Israele.
    10. Yaʿqūb – Giacobbe – Figlio di Isacco, anche noto come Israele.
    11. Yūsuf – Giuseppe – Figlio di Giacobbe. La sua storia è narrata in un’intera sura del Corano.
    12. Ayyūb – Giobbe – Celebrato per la sua pazienza esemplare di fronte alle avversità.
    13. Shuʿayb – Ietro (?) – Inviato al popolo di Madyan, li rimproverò per la loro disonestà commerciale.
    14. Mūsā – Mosè – Colui con cui Dio parlò (Kalīmullāh), ricevitore della Torah (Tawrāt).
    15. Hārūn – Aronne – Fratello di Mosè, suo assistente e profeta.
    16. Dhū al-Kifl – Ezechiele? – Figura il cui status di profeta è dibattuto, ma è menzionato tra gli inviati. Il nome significa “Quello della responsabilità”.
    17. Dāwūd – Davide – Re e profeta, a cui fu dato il libro dei Salmi (Zabūr).
    18. Sulaymān – Salomone – Figlio di Davide, profeta e re dotato di un regno e di una saggezza immensi.
    19. Ilyās – Elia – Profeta che lottò contro l’idolatria del popolo di Israele.
    20. Al-Yasaʿ – Eliseo – Successore di Elia, spesso menzionato dopo di lui nel Corano.
    21. Yūnus – Giona – Inviato a Ninive. Noto per la storia in cui fu inghiottito dal grande pesce.
    22. Zakariyyā – Zaccaria – Padre di Yahyā (Giovanni Battista). Custode del Tempio.
    23. Yahyā – Giovanni Battista – Figlio di Zakariyyā, celebrato per la sua devozione e per aver preparato la via per ʿĪsā (Gesù).
    24. ʿĪsā – Gesù – Il Messia (Al-Masīḥ), profeta nato miracolosamente dalla vergine Maryam (Maria). Ricevitore del Vangelo (Injīl).
    25. Muḥammad – MaomettoIl Sigillo dei Profeti (Khātam al-Anbiyā’), l’ultimo e finale Messaggero, inviato per tutta l’umanità.

    Il Corano dichiara che Allah, il Misericordioso, inviò Messaggeri a tutte le nazioni, a seconda della necessità di ogni popolo.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 04 Settembre 2025

    Generalmente, per il corpo, tutti assumono cibo di qualche tipo cinque volte al giorno: una tazza di caffè appena svegli al mattino presto, la colazione due ore dopo, un pranzo abbondante a mezzogiorno, il tè alle quattro, e una cena sostanziosa di sera.

    L’Islam prescrive il cibo per la natura spirituale dell’uomo e dispone che questo sia assunto cinque volte al giorno, sotto forma di preghiera. Per il risveglio della coscienza Atmica, per ottenere gioia spirituale e per favorire la manifestazione della luce Atmica, la preghiera è prescritta cinque volte al giorno, dall’età della ragione [indicativamente intorno all’adolescenza, ndt] fino al momento della morte!

    La preghiera nell’Islam è anche un’attività comunitaria. La preghiera in gruppo produce vibrazioni benefiche. L’Islam promette un flusso maggiore di estasi quando Dio è adorato da una vasta moltitudine di cuori colmi di ardente desiderio. Tutti si inchinano al solo vedere della Masjid [luogo di prosternazione, o moschea, ndt]. Si siedono in file, sulle ginocchia piegate e si prostrano finché i palmi e le fronti toccano terra, in umile sottomissione alla Volontà di Dio.

    In questo modo l’Islam sottolinea l’Uno nei molti, l’anelito verso Dio che si manifesta in vari gradi nelle diverse menti.

    — Discorso Divino del 12 Luglio 1983

    Quando l’essenza di tutte le religioni, la fonte di tutte le scritture e il fine di ogni sforzo umano sono uno, dov’è la base per qualsiasi differenza?

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 03 Settembre 2025

    Vegliate sui vostri pensieri e assicuratevi che non vadano fuori strada. Ogniqualvolta un pensiero sorge nella vostra mente, analizzatelo. “È buono o cattivo?” Se ritenete che sia cattivo, non permettete che persista. Lasciatelo semplicemente andare. Se è un pensiero buono, mettetelo in pratica affinché ne beneficiate sia voi e che gli altri.

    — Sri Sathya Sai Baba, 29 Agosto 2009

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 03 Settembre 2025

    Dio si lascia catturare facilmente dai Suoi devoti. A coloro che nutrono sentimenti negativi in loro, Egli appare come un nemico.

    Purandaradasa cantò: “Oh Rama! A Vibhishana, che credeva in Te, Tu gli apparisti come Dio. Ma a Ravana, che Ti sfidò, Tu divenisti il Signore stesso della Morte, Yama. Tu non sei solo Rama, ma sei anche Yama. Non vi è altro Yama in questo mondo all’infuori di Te. Tu appari come Rama a coloro che Ti amano. A coloro che Ti si oppongono, Tu appari come Yama. A Prahlada, che Ti pregava in ogni momento e in ogni circostanza, Tu gli apparisti come il Signore Narayana. Ma a Hiranyakashyapu, che Ti si oppose, Tu gli apparisti come il Dio della Morte, Yama“.

    Dunque, Egli è sia il Signore che il Dio della Morte. A Kamsa che, senza un briciolo di compassione per sua sorella, era pronto a ucciderla, Krishna gli apparve come Yama. A Ugrasena, il pio padre di Kamsa, Egli gli apparve come il Signore stesso. Pertanto, il bene e il male sono entrambi determinati dai nostri stessi sentimenti.

    — Summer Showers del 28 Maggio 1996

    Solo attraverso il legame dell’Amore Dio può essere legato. Ma è solamente quando l’Amore è per amore dell’Amore che questo cordone può unire Dio all’uomo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 02 Settembre 2025

    Questa è un’opportunità di servizio per la quale dovete sentirvi estremamente lieti, poiché qui potete trasmutare la vostra devozione e fede in atti positivi di servizio a beneficio dei vostri fratelli e sorelle. E, poiché Io sono con voi in tutto quello che fate, non dovete preoccuparvi del successo delle vostre imprese. Dovete solo essere “strumenti“; non avete bisogno di escogitare vie tortuose o tattiche indirette.

    Compiendo i vostri doveri come membri, avete la necessità di preservare e sviluppare la fiducia in Sai. Questo è il lavoro di Sai, che siete invitati a godervi. Questo è un lavoro che vi eleva e vi avvicina al cuore del Divino. La mano cosciente deve avere il piccone inerte per rompere la zolla dura; allo stesso modo, la Coscienza Divina deve avere la Prakriti (Natura) per attuare il Suo Piano. A tal fine, dovete condurre voi stessi una vita esemplare. Il vostro nitya jivitam (vita quotidiana) deve essere trasformato in preghiere viventi e sadhana vivente.

    Calcolate interiormente il beneficio che vi deriverebbe da questa sadhana nella quale ora siete iniziati, e preparatevi ad assumere il compito che vi è stato assegnato: essere strumenti dedicati al progresso della Missione per la quale il Divino è disceso.

    — Discorso Divino del 20 Giugno 1974

    Due conquiste contraddistinguono i Sathya Sai Sevak (servitori): l’assenza di orgoglio e la presenza di amore.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Le cinque Madri

    Qual è la grande responsabilità che ogni madre ha nei confronti dei propri figli?

    In ambito spirituale qualsiasi aggettivo relativo a tale responsabilità è sostanzialmente fuori luogo, in quanto quello che davvero conta è la consapevolezza del proprio compito.

    È vero che anche il figlio deve avere un comportamento nei confronti della propria madre che rifletta lo stesso amore e lo stesso spirito di sacrificio con cui lo ha cresciuto. Ma questo viene in seconda battuta. La prima battuta spetta a lei, la madre. Lei deve essere conscia che è la prima delle cinque Madri che ogni essere umano ha e ogni essere umano deve essere conscio delle sue cinque Madri.

    Madre e figlio, da un punto di vista spirituale, sono meri ruoli. Quello che va riconosciuto è che ognuno di noi vive grazie a cinque Madri, cinque sorgenti di vita e di sostegno, che meritano rispetto, gratitudine e venerazione. Esse non sono soltanto simboli, ma realtà concrete che ci accompagnano lungo tutto il cammino dal concreto all’astratto, dal particolare all’universale.

    Deha Mata – la madre della nascita.
    La prima Madre è colei che ci ha donato il corpo e introdotto nella vita. Dalle sue mani abbiamo ricevuto il primo nutrimento, dal suo sguardo la prima certezza d’amore. In lei si concentrano responsabilità e grazia, poiché attraverso il suo insegnamento il cuore del figlio può aprirsi o meno all’universalità. A lei spetta anche un compito altamente sacro: rivelare al figlio le altre Madri, trasmettere la coscienza di tutte le fonti di vita.

    Go Mata – la mucca nutrice.
    La seconda Madre è la mucca, simbolo della prosperità, della non violenza e della purezza. È la fonte di vita e sostentamento. Il suo valore non è solo materiale, ma anche religioso e morale.

    Bhu Mata – la Madre Terra
    La terza Madre è la Terra, che accoglie i semi e li trasforma in frutti. In silenzio porta peso e fatica, in silenzio genera abbondanza e bellezza. Onorarla significa riconoscere che ogni nostro passo poggia su un suolo sacro. Bhu Mata, o Bhumi Devi, è la personificazione della Terra, simbolo di fertilità, stabilità, nutrimento e pazienza.

    Desha Mata – la Madrepatria, o terra natia.
    La quarta Madre è la Patria, il luogo che ci offre protezione, possibilità di crescere e il dovere di servire. Madre Terra della Nazione. Il rispetto per la propria terra non è solo politico o culturale, ma anche spirituale. Proteggere la Patria è visto come dharma, un dovere sacro. Questa Madre insegna il rispetto per la Nazione, il senso di appartenenza, il dovere di proteggere l’unità, la cultura e l’integrità del Paese.

    Veda Mata – la Madre del Sacro Sapere
    La quinta Madre è il tesoro spirituale dei Veda, la conoscenza nutriente e generativa che illumina e guida. Essa svela il senso della vita e apre il cammino verso la realizzazione del Sé. I Veda – che sono la Voce stessa del Divino – danno la conoscenza che conduce alla liberazione.

    Afferma Bhagawan nel Suo Discorso Divino del 22 Luglio 1968:

    Ognuno deve rispettare le proprie cinque Madri:

    1. Deha Mata – la madre che vi ha dato la nascita;
    2. Go Mata – la mucca che dona il latte nutriente;
    3. Bhu Mata – la terra che fa crescere le colture;
    4. Desha Mata – la Patria, o Madrepatria, che offre protezione, cura, amore, diritti e opportunità di servire ed elevarsi a grandi altezze; e
    5. Veda Mata – il tesoro spirituale che rivela lo scopo della vita e vi conduce alla Realizzazione del Sè.

    Deha Mata, la madre che vi ha dato la nascita, deve rivelare al figlio le Glorie di tutte le altre; la sua responsabilità è dunque la più grande e la più cruciale.

    Sì, è la più grande e la più cruciale delle responsabilità, perché i figli crescono e saranno loro a dover portare avanti il Paese e trasmettere tali insegnamenti ai loro figli.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 01 Settembre 2025

    Ravana fu il più potente monarca del suo tempo, come lo descrive Valmiki. La sua capitale era una fortezza inespugnabile, ricca di tesori rari. Era il maestro dei quattro Veda e delle sei scienze spirituali. Duryodhana, il maggiore dei Kaurava, era, come lo descrive Vyasa, insuperabile per numero e forza del suo esercito e delle sue armi, nonché per abilità diplomatica.

    Eppure, questi due sono stati detestati da giovani e anziani per secoli. Perché? Perché scesero dal livello umano a quello bestiale, invece di elevarsi dal livello umano a quello divino. Entrambi avevano lo stesso difetto: l’avidità. Non conoscevano il segreto della contentezza. Erano afflitti da kama, dall’incessante desiderio. Rama e kama non possono coesistere. Il santuario interiore dell’uomo può accogliere una sola Divinità, Rama o kama.

    Se amate un’altra persona, non desidererete dominarla, non bramerete i suoi beni; non proverete invidia quando prospera, né gioirete quando soffre. L’Amore è l’antidoto più potente contro l’avidità. Questa, pertanto, è la disciplina spirituale fondamentale: dare amore e ricevere Amore.

    — Discorso Divino del 06 Marzo 1970

    La beatitudine che sperate di ottenere da parenti e amici, dalla ricchezza e dalla fama mondana, non è che una pallida ombra della beatitudine che risiede nella sorgente del vostro cuore, dove risiede Dio.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 31 Agosto 2025

    Nello stato di veglia, la mente è completamente cosciente. Finché avete una mente, vedrete la prakriti, la natura. E finché siete coscienti della prakriti non potrete sfuggire all’esperienza della felicità e della sofferenza. Dunque, cos’è realmente responsabile della felicità e della sofferenza? È lo stato di veglia. Nello stato di sonno profondo non c’è mente e, di conseguenza, non c’è né il mondo né l’esperienza della gioia e del sofferenza.

    Finché c’è la mente, c’è il mondo; finché c’è il mondo, c’è felicità e sofferenza. Non c’è né felicità né sofferenza quando si trascende la mente. Come si può trascendere la mente? Sviluppando l’Amore per Dio. Raso Vai Sah – Dio è nella Forma dell’Essenza. Proprio come lo zucchero permea ogni goccia dello sciroppo, l’Amore permea l’intero mondo.

    Non c’è luogo senza Amore e il mondo non può esistere senza beatitudine. L’Amore è onnipervadente, la beatitudine è onnipervadente. L’essere umano – anzi, qualsiasi essere vivente – non ha esistenza senza Amore.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996

    Quando l’uomo condivide il suo amore con il prossimo, sperimenta una beatitudine crescente. Questa beatitudine è eterna e duratura.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 30 Agosto 2025

    La zucca serpente (o zucca di serpente) tende a crescere storta se lasciata a sé stessa. Perciò, i giardinieri legano una pietra alla sua estremità in modo che il peso della pietra la tira dritta, man mano che cresce sempre più lunga. Anche le menti dei bambini e dei giovani tendono a crescere storte sotto l’influenza di film sensuali, dell’atmosfera ipocrita e vuota creata dagli anziani, del richiamo dello sfarzo e del lusso, e di un falso senso di avventura e fama. Pertanto, le scuole devono applicare la pietra della disciplina e farli crescere dritti e veritieri.

    La pietra non deve essere troppo pesante, altrimenti potrebbe spezzare la pianta in due! Le regole disciplinari devono essere ben ponderate e adattate alla fascia d’età che si desidera correggere. L’atmosfera deve essere tale da indurre all’obbedienza in modo spontaneo, con tutto il cuore. Una tale disciplina formerà buoni leader per la Nazione. Essi devono anche essere buoni seguaci; buoni soldati fanno buoni generali. I giovani apprendisti della pace diventano pilastri della pace, crescono fino a diventare campioni della pace.

    Regolate le abitudini alimentari dei bambini; il cibo determina, in larga misura, la salute e l’intelligenza, le emozioni e gli impulsi. Stabilite dei limiti alla qualità e alla quantità del cibo, così come al numero di volte in cui viene consumato e agli orari. Anche il tempo libero deve essere morale ed elevato, in compagnia di persone rette e timorate di Dio.

    — Discorso Divino del 02 Marzo 1970

    I genitori di oggi tendono a riversare troppo affetto sui propri figli. Dovrebbe esserci sia “amore” che “legge”.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 29 Agosto 2025

    Ganapati non è soltanto il Signore di varie attività, è pure la divinità che presiede tutte le funzioni propizie. Egli può rendere propizie anche le occasioni infauste. È sempre impegnato a conferire benedizioni a tutti. Egli è il fiume della prosperità e dell’intelligenza. Con la Grazia di Ganapati qualsiasi desiderio può essere realizzato.

    Nel pregare Ganapati, non si dovrebbe chiedere cose banali, come superare gli esami o ottenere un impiego. Si dovrebbe solo pregare: “Oh, Vighneshwara! Fa’ in modo che non ci siano ostacoli a quello che voglio conseguire. Ti adoro per questo scopo“.

    Oggi, poche persone comprendono il vero spirito del Ganapati Tattva (Principio). Si preoccupano delle forme esteriori e ignorano il significato esoterico interiore. Questo vale per il modo in cui vengono celebrate molte feste. Il Compleanno di Rama viene celebrato senza comprendere le qualità rappresentate da Rama. Per essere veri devoti di Rama, si dovrebbero coltivare le Sue qualità. Per essere un vero devoto di Krishna, dovete essere sempre in beatitudine come Krishna. Se desiderate essere devoti di Sai, dovete essere colmi d’Amore. Amate tutti, servite tutti!

    — Discorso Divino del 25 Agosto 1988

    Si deve chiedere a Dio quello che non è facilmente disponibile nel mondo. Non avete la pace. Dovete pregare per la pace.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 28 Agosto 2025

    Il corpo è transitorio. Il Dehi (l’Abitante) è eterno e reale. Il Dehi è così chiamato non perché risieda soltanto in un corpo (Deha). L’intero Cosmo è il corpo del Divino, e pertanto il termine Dehi si applica a questa Coscienza Cosmica.

    Al fine di realizzare la natura di questa Atma (anima) onnipervadente, che è la realtà immutabile, non è sufficiente ricorrere unicamente all’autorità degli Shastra (scritture antiche). L’Atma non viene realizzata attraverso gli Shastra. La realizzazione del Sé deve essere ottenuta sulla base dell’autorità degli Shastra, ma per mezzo della propria sincera Sadhana (sforzi spirituali).

    I Veda, le Upanishad, gli Shastra e i Purana (antiche scritture di saggezza spirituale, trattati metafisici e leggende mitologiche) fungono tutti da segnali indicatori. Indicano la direzione da seguire. Mostrano la meta che dovrebbe essere perseguita, ma il viaggio deve essere compiuto da noi stessi.

    — Discorso Divino del 06 Settembre 1984

    Ogni vita è come la marcia di un giorno nel pellegrinaggio; fate il massimo uso dei vostri talenti e marciate avanti per piantare la tenda il più vicino possibile alla meta quando cala l’oscurità.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Satsang: diverse modalità, lo stesso fine

    Il termine satsang definisce un gruppo di persone che tramite il dialogo, l’ascolto, la riflessione e la meditazione si pongono come obiettivo il raggiungimento della Realtà, ovvero la Verità. Ne consegue che esistono diverse modalità per impostare un satsang. Tuttavia queste non devono alterarne la sua finalità.

    In linea di massima e senza presunzione di esaustività, i satsang si possono tenere in due principali modalità, che per comodità definiremo: stile “conferenza” e stile “circolo di studio“. La scelta di una o dell’altra modalità è dettata da questioni operative, o specifiche esigenze. In ogni caso non alterano il loro obiettivo fondamentale, ovvero, sperimentare l’Unità del Sé.

    Nella modalità stile “conferenza” la parola viene presa da una o da poche persone, mentre tutte le altre ascoltano. In alcuni casi, alla fine degli interventi, è possibile sottoporre delle domande di approfondimento, mentre in altri casi questo momento non è previsto o non è fattibile.

    Nella modalità stile “Circoli di Studio” (CdS), invece, i partecipanti si dispongono in cerchio e di norma intervengono a turno rotatorio sul tema oggetto dell’incontro, esponendo le proprie riflessioni in modo sintetico, chiaro e il più distaccato possibile, ovvero in modo meno coinvolto possibile.

    Gli incontri stile CdS possono essere attuati in due modalità, che per pura comodità definiamo: “formale” e “fraterna

    Nella modalità “formale” ogni partecipante interviene evitando di relazionarsi con gli altri. In sostanza ognuno da’ il suo contributo quando chiamato e raccoglie dal gruppo quanto necessita senza chiedere approfondimenti.

    Nella modalità “fraterna“, invece, l’interazione con gli altri è auspicabile a patto che sia scevra da giudizi, prevaricazioni e contestazioni. Questa soluzione spinge il partecipante a mettersi in gioco in modo più profondo. Qui si cerca di toccare quell’aspetto unitario e solidale caratteristico dei gruppi affiatati, dei commilitoni, degli alpinisti in cordata. Questa soluzione fa emergere maggiormente la consapevolezza che il bene proprio, al pari del bene dell’altro, sono interdipendente in modo diretto e mutuo al bene comune. In questa modalità il dialogo è più enfatizzato rispetto a quella “formale“.

    Questa pratica spirituale, indipendentemente dalla impostazioni stile “conferenza” o “CdS” e relative modalità, assicura matematici benefici ai suoi costanti aderenti che si approcciano praticando l’ascolto, la riflessione e la meditazione.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 27 Agosto 2025

    La tolleranza e il perdono sono qualità che dovrebbero essere coltivate da tutti gli individui. Dovete essere in grado di perdonare anche i vostri nemici. Questo giorno (il giorno della festa di Ganesh Chaturthi) è consacrato a Ganapathi, Colui che vi insegna il perdono e l’amore, cosicché possiate realizzare la Divinità e godere della beatitudine.

    — Sri Sathya Sai Baba, 01 Settembre 2000

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 27 Agosto 2025

    Parameshwara invitò i suoi due figli, Vinayaka e Subramanya, a fare il giro del mondo e disse che chiunque avesse completato per primo il giro, avrebbe ricevuto immediatamente un frutto. Subramanya salì sul suo pavone e partì con entusiasmo per la gara. Ganapati, che era di corporatura robusta e aveva come veicolo un topo, non poteva competere con il fratello minore. Come poteva sperare di fare il giro del mondo?

    Poco dopo, vedendo Subramanya avvicinarsi al loro luogo, Ganapati circumnavigò i Suoi genitori e, sedendosi davanti a loro, dichiarò di aver compiuto il giro del mondo. Parvati gli chiese: “Senza aver fatto il giro del mondo, come puoi affermare di averlo fatto semplicemente girando intorno a noi?” Ganesh rispose: “Oh, Madre, tutta la terra è permeata da entrambi voi. Se giro intorno a voi, non equivale forse a fare il giro di tutto il mondo? Voi siete onnipresenti, e girare intorno a voi è equivalente a compiere il giro dell’Universo“. Parameshwara offrì un frutto a Vinayaka e disse: “Poiché possiedi un intelletto acuto, sarai il Signore di tutti gli spiriti“.

    È per questa che Vigneshwara è venerato da tutti prima di intraprendere qualsiasi funzione propizia, che si tratti di entrare in una nuova casa, celebrare un matrimonio o qualsiasi altra funzione religiosa.

    — Discorso Divino del 10 Settembre 1984


    Dobbiamo pregare Vinayaka affinché ponga ostacoli agli atti peccaminosi e rimuova gli ostacoli alle azioni meritorie.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 26 Agosto 2025

    Ogni essere umano è l’Incarnazione dell’Atma. Però, a causa del Dehabhimana (identificazione con il corpo), egli dimentica il principio dell’Atma. Quando rinunciate al Dehabhimana e sviluppate l’Atmabhimana (identificazione con il Sé), sperimenterete la beatitudine.

    Ci sono tre tipi di esseri in questo mondo. Alcuni di essi possono vivere solo nell’acqua, altri solo sulla terra, altri ancora possono vivere sia sulla terra che nell’acqua. Analogamente, ci sono alcune anime nobili che trascorrono tutto il loro tempo nella costante contemplazione di Dio. Ve ne sono altri che conducono una vita mondana, ma di tanto in tanto pensano alle questioni spirituali. La loro vita è come una corsa a due cavalli: hanno un piede nel mondo e l’altro nella spiritualità. C’è una terza categoria di persone che conducono una vita totalmente mondana e non hanno alcuna inclinazione spirituale. Poiché sono afflitti dal freddo dell’ignoranza, non possono neppure percepire la fragranza della spiritualità.

    È una vostra grande fortuna essere benedetti con la nascita umana. Non è possibile per tutti ottenere la vita umana in ogni nascita. La nascita umana è come un prezioso diamante. Ma l’uomo è pronto a barattarla per cose insignificanti che sono come pezzi di carbone. Colui che conosce il valore del diamante, lo userà forse come fermacarte sul tavolo? No. Colui che ne conosce il valore lo custodirà in una cassaforte d’acciaio, al sicuro sotto chiave.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996

    La vita umana è sacra, nobile e profumata di virtù. Stiamo barattando una vita umana così preziosa per il carbone dei possedimenti mondani.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 25 Agosto 2025

    Alcuni sostengono che l’uomo nasce solo per la gratificazione dei suoi sensi. Alcuni pensano che dovrebbero accumulare cibo e ricchezze solo per il gusto della gioia e della felicità. Ma se l’uomo consuma semplicemente cibo come gli altri animali, in cosa differisce da loro? È necessario nascere uomo per accumulare cibo? L’uccello, che ha fame e non ha immagazzinato cibo, si dirige direttamente verso il cibo per soddisfare la propria fame. L’uomo, invece, immagazzina cibo per una futura gratificazione.

    L’uomo non nasce per andare in cerca di cibo. Egli nasce per andare in cerca dell’Atma. Dovremmo sviluppare il nostro intelletto, poiché è l’intelletto che ci consente di distinguere il bene dal male attraverso un processo continuo di riflessione e discriminazione.

    Non dovremmo riempire la nostra mente con tutte le questioni mondane. Dobbiamo attuare i buoni principi che abbiamo immagazzinato nella nostra mente. I discorsi degli anziani e i messaggi dei grandi libri indicano i grandi principi per trovare l’unità nella diversità. Ma se questo principio non viene applicato nella nostra vita quotidiana, rimane solo teorico.

    — Summer Showers 1972, cap. 21

    Agire secondo i dettami della mente porta al disastro; è auspicabile agire secondo le istruzioni della Buddhi illuminata.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 24 Agosto 2025

    Gli scienziati, specialmente quelli che appartengono al dipartimento di geologia, sanno questo molto bene. Quando esplorano alla ricerca dell’oro, individuano il punto in cui si trova l’oro, poi scavano in profondità nella terra e trovano grumi grezzi d’oro grezzo mescolati ad altri elementi. In questo stato naturale, l’oro si trova in compagnia di altre impurità. In un secondo momento, purificano la massa impura e ne ricavano oro puro.

    Tutte le leggi naturali saranno così. È una legge naturale rispondere ai richiami della natura, dormire, nutrirsi, etc. Ma semplicemente seguendo queste leggi della natura, non saremo in grado di andare da nessuna parte, né di raggiungere mete più elevate. Nel medesimo cuore troviamo due emozioni: una è la rabbia e l’altra è la misericordia. Così, troviamo difficile comprendere questa natura, dalla quale due emozioni contraddittorie scaturiscono dallo stesso cuore.

    Poiché il cuore è la sorgente sia del bene che del male, è dovere imprescindibile degli studenti comprendere come i nostri antenati siano stati in grado di concentrare costantemente la loro attenzione solo sul bene.

    — Summer Showers 1972, cap. 21


    Potreste leggere molti Shastra o Purana, tuttavia se non acquisite la capacità di discriminare tra quello che è giusto e quello che è sbagliato, tutte queste cose diventeranno inutili.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Concentrazione e meditazione

    Si calcola che ogni giorno una persona elabori un susseguirsi di 60-80 mila pensieri di cui non è consapevole. In questa avidya, nasce, cresce e si diffonde la sofferenza.

    Si può affermare che la vita senza la consapevolezza di averla vissuta equivale a vita “non vissuta“. Gli studiosi di scienze cognitive ci informano che sono parecchie le decine di migliaia di pensieri quotidiani che ospitiamo nella nostra mente senza rendercene conto; pensieri che, nonostante ignoriamo la qualità, concorrono a crearne di nuovi, che intervengono nei nostri ragionamenti, che sono presenti nelle nostre valutazioni e nelle nostre decisioni. Pensieri che, essendo noi all’oscuro di possedere e di interagire, non li relazioniamo con gli effetti che apportano, siano questi favorevoli o avversi. Per sottolineare la centralità della mente nella qualità della vita di una persona, riportiamo in fondo all’articolo il PdG del 26 Giugno 2022 di Bhagawan.

    L’economista, psicologo ed informatico statunitense, nonché premio Turing e Nobel, Herbert Simon ci ha permesso, mediante una sua celebre analisi sull’informazione, di rivalutarla sia dalla prospettiva del fornitore, che di quella dell’utilizzatore.

    Afferma il dr. Simon: “Ciò che l’informazione consuma è abbastanza ovvio: consuma l’attenzione dei suoi destinatari. Quindi una ricchezza di informazioni crea una povertà di attenzione ed un bisogno di distribuire quell’attenzione in modo efficiente tra la sovrabbondanza di fonti di informazioni che potrebbero consumarla“.
    Tirando le somme: DISTRAZIONE = PERDITA DI TEMPO e SPRECO DI ENERGIE.

    L’unica strada percorribile per vivere la vita nella sua interezza è adottare un appropriato stile di vita che riorganizzi, almeno in un primo momento, le attuali abitudini e che favorisca la concentrazione. A tale fine, più in basso, si propongono 5 suggerimenti per ridurre le distrazioni, sette abitudini da abbandonare (possibilmente con estrema urgenza) e una abitudine da far crescere.

    Il “qui ed ora” è la vita stessa. Il Buddha ci fornisce una indicazione per sperimentare quello che a parole non si può né spiegare, né completamente comprendere: “Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato o preoccuparsi del futuro, bensì nel vivere il momento presente con saggezza e serietà“.

    La concentrazione non è un metodo di rilassamento, anche se utilizza il rilassamento per acquietare corpo e sensi. Per mezzo della concentrazione si arriva alla meditazione passando per la contemplazione, termine questo di cui si dovrebbe apprezzare il diverso significato fra Occidente ed Oriente.

    Pertanto, è fondamentale che ognuno trovi da sé le motivazioni e i benefici, sia in ordine mondano che spirituale, sul perché dovrebbe praticare la meditazione con costanza quotidiana. Tale conquista lo renderà immune dalle dicerie altrui.

    ◼️ Pensiero del Giorno del 26 Giugno 2022

    È la mente che forma o rovina una persona. Se è immersa nelle cose del mondo, conduce alla schiavitù; se tratta il mondo come temporaneo, allora con il distacco diventa libera e leggera.

    Allenate la mente a non sentirsi attaccata alle cose che cambiano in meglio o in peggio. Non tenete davanti a voi gli orpelli della fama e delle ricchezze mondane; attirate la mente verso gioie durature che scaturiscono dalle sorgenti dentro di voi. Questo porterà grandi ricompense. La mente stessa diventerà quindi il guru, perché vi condurrà sempre più avanti una volta assaporate le dolcezze dell’ascolto, del ricapitolare e della meditazione costante e continuata.

    È la mente che conferisce alla figura creata dal ceramista la Divinità che il devoto vede in essa; è la mente che riempie la stanza del santuario con la fragranza della santità.

    — Discorso Divino del 24 Marzo 1958

    ◼️ RIDUZIONE DELLE DISTRAZIONIsuggerimenti

    1. Eliminare dalla propria area operativa tutte le fonti di distrazioni
      Es: se si cucina, spegnere la TV – sconnettersi o silenziare i servizi social – non tenere riviste bagno – non usare troppi post-it – sulla scrivania che trovino posto solo lo stretto occorrente per quel specifico lavoro, etc.
    2. Impegnarsi a svolgere un solo compito alla volta aumentando la consapevolezza del qui ed ora
      Es: nei lavori ripetitivi non lasciare divagare la mente, soprattutto nel passato o nel futuro, o in altri lavori.
    3. Pianificare delle pause per le distrazioni indomabilil’obiettivo resta comunque quello di ridurle;
      Es: abituiamo gradualmente la mente alla disciplina evitando di essere tragici. Concediamole alcuni svaghi a cui è abituata limitandole progressivamente il tempo e smorzando l’interesse. Non rendiamocela nemica, sarebbe un grosso errore.
    4. Stabilire un’importanza e una tempistica su cosa ascoltare e guardare
      Es: è risaputo che alcune musiche, come alcuni programmi, nella loro costate ossessività favoriscono stati d’ansia, irrequietezza e vizi. Altri, per mezzo del divertimento e del carisma, veicolano messaggi tendenziosi, poco rispettosi della propria individualità, falsi, indecenti, contrari alle leggi divine. Eliminarli senza alcuna titubanza.
    5. Impegnarsi ad amare il silenziosoprattutto interiore
      È qui, superato l’iniziale imbarazzo psicologico, che si può ascoltare la Voce di Dio.

    ◼️ SETTE ABITUDINI DA ABBANDONARE

    1. Dubitare di sé stessi
    2. Pensiero negativo
    3. Dialogo negativo con sé stessi
    4. Compiacere gli altri
    5. Criticare gli altri
    6. Paura del fallimento o del successo
    7. Procrastinare

    ◼️ UNA ABITUDINE DA FAR CRESCERE

    • Guardarsi dentro con amore e rispetto.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 23 Agosto 2025

    Un cuore colmo d’Amore per Dio è veramente il cuore di un essere umano. Coloro che desiderano sviluppare un tale cuore d’Amore devono prestare attenzione al proprio cibo e alle proprie bevande. Del cibo che consumate, la parte grossolana viene espulsa; la parte che è di natura intermedia (tra grossolana e sottile) diventa ossa, muscoli e sangue; e la parte più sottile del cibo diventa la mente. Pertanto, il cibo è responsabile della natura buona o cattiva della mente. Com’è il cibo, così è la mente. Di conseguenza, è necessario mangiare cibo satvico, sacro e buono, con moderazione.

    Nei tempi antichi, saggi e santi, abbandonando villaggi e città, vivevano pacificamente nelle foreste, ove, per sostenersi, si nutrivano soltanto di frutti e tuberi. Voi forse non siete consapevoli di quanto possa essere benefico un tale cibo satvico.

    Quanto beati erano Sita, Rama e Lakshmana vivendo nella foresta e nutrendosi di frutti e tuberi durante il loro esilio! La felicità risiede nel cibo e nelle abitudini corrette. Non solo il cibo, bensì anche l’acqua che si beve dev’essere pura.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996


    Com’è il cibo, così è la mente; com’è la mente, così è il pensiero; com’è il pensiero, così è l’azione.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 22 Agosto 2025

    La Natura non è meramente l’incarnazione dei cinque elementi, né è l’incarnazione dei cinque princìpi vitali, o dei cinque involucri, o dei cinque sensi. La Natura è la vera Incarnazione della Divinità. L’uomo sta compiendo ogni sforzo per attrarre e controllare questa meravigliosa Natura.

    Platone descrisse e insegnò che la Natura è Verità, Bontà e Bellezza. Tuttavia, da dove provengono questa bellezza ed eleganza? Dio è Bellezza! Dunque, anche la Natura è bella. Pertanto, è la forma di Dio che si riflette nella Natura. Nel tentativo di acquisire tale Natura senza il permesso di Dio, l’uomo sperimenta fallimenti e difficoltà che portano a problemi, ostacoli e dolori.

    Questa verità è proclamata nel Ramayana. Dimenticando Rama, che è Dio, adorando la Natura, Ravana cercò di impossessarsi Sita, che è la personificazione della Natura. Chi può sperare di conquistare la Natura, che è proprietà di Dio? È una manifestazione di ignoranza sognare di conquistare la Natura. Quale fu la situazione finale di Ravana? Fu la causa della distruzione della sua famiglia, dei suoi fratelli, dei suoi figli e del regno stesso. Pertanto, prima di acquisire la Natura, bisogna ottenere la Grazia di Dio.

    — Summer Showers, 28 Maggio 1996


    Dovete vedere la Natura come pervasa da Dio, plasmata da Dio; come Dio in quelle forme, odori e suoni.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Una cura in quattro rimedi

    Iniziò a studiare filosofia da ragazzino. All’epoca, siamo nella Grecia del IV-III secolo a.C., il termine “filosofia” era pregno di un significato profondo, di un impegno verso sé stessi e la società, intesa come qualcosa che supera le barriere spazio-temporali. Oggi questo significato, questo senso di impegno-dovere, si è impoverito e decurtato. Non è più considerato essenziale. La filosofia oggi, salvo rare eccezioni, è un termine che si è svuotato del suo intrinseco valore.

    Da allora ad oggi in comune resta solo il mero retaggio formale del termine: amore per la sapienza, o amore per la saggezza. Nel mezzo, secolo dopo secolo, il termine di derivazione greca (ϕιλοσοϕία) perse il suo tratto distintivo, rimpiazzandolo con surrogati che avallassero le varie ideologie che le impellenti contingenze politiche e militari partorivano nell’intento di assicurarsi i loro obiettivi economici e territoriali.

    Non si può spiegare a parole l’anima di certi termine. Questa anima può essere intuita solamente frequentando chi vive in simbiosi con essa, chi e si prefigge di scoprirla senza risparmiarsi. Non ci sono alternative, che non siano, appunto, svilenti surrogati.

    Epicuro, importante filosofo greco (341 a.C. – 270 a.C), iniziò a studiare filosofia e a viverla dall’età di 14 anni. A suo dire, lo scopo della vita è il raggiungimento della felicità, la quale si ottiene attraverso il piacere – definito come assenza di dolore fisico (aponia), o edonismo non sfrenato – e l’assenza di turbamento dell’anima (atarassia), ovvero, l’indifferente serenità del saggio che, raggiunto il dominio sulle proprie passioni, è imperturbabile di fronte alle vicende del mondo.

    Epicuro classificò i desideri in tre categorie:

    • naturali, come il cibo, l’acqua, e un rifugio;
    • naturali ma non necessari, come il lusso o i piaceri raffinati;
    • non naturali e non necessari, come il desiderio di potere o ricchezza.

    Pertanto, il piacere – quale mezzo per raggiungere la felicità, scopo della vita – non consiste nell’accumulo di beni materiali o nel soddisfacimento illimitato dei desideri, bensì nella moderazione e nella saggezza.

    Nella sua visione, la filosofia è uno strumento per liberare l’uomo dalle paure, come quella della morte e degli Dèi. Questo lo portò a suggerire una “cura in quattro rimedi“, il famoso tetrafarmaco:

    • Non temere gli Dèi.
    • Non temere la morte.
    • Il bene è facile da ottenere.
    • Il male è facile da sopportare.

    Analizzando questi punti, andando oltre la formale apparenza, lo spaccato che ne deriva è un insegnamento molto profondo, valido in ogni epoca e luogo.

    Per garantirsi una vita felice, l’uomo dovrebbe soddisfare solo i desideri naturali e necessari. Questo implica che egli lavori su sé stesso, al fine di rimuovere le stratificazione dovute ai “luoghi comuni“, che lo inganna e lo imprigiona; come ad esempio la riprova sociale.

    A tale scopo, necessita di una “Stella Polare“, la quale non può essere un’autorità, spesso priva di autorevolezza. É l’autorevolezza a dare luogo all’autorità, proprio come un fiore diffonde la fragranza. Quando l’autorità assume carattere impositivo perde l’autorevolezza. Non è il profumo a creare il fiore. Come conseguenza, la consapevolezza trasla dalla Luce all’ombra.

    L’ombra, l’ignoranza, è figlia dell’ostacolo. Per rimuoverlo, un mezzo efficace, è l’auto-indagine, il guardarsi dentro. L’uomo deve interrogarsi profondamente sul perché ha paura degli Dèi, (l’oggetto della paura), e scoprire se in verità teme maggiormente i Loro “amministratori” (i creatori della paura).

    Nella via spirituale la disciplina è l’autorità che, senza coercizione, instrada il praticante verso l’essenza, dall’ombra alla Luce. In tale tragitto, uno stadio fondamentale è il “filosofo-re“, l’autorevole che, attraverso la saggezza e la virtù non imposta, ispira e guida gli altri: servizio altruistico.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 21 Agosto 2025

    Incarnazioni dell’Amore!
    Colui che aspira a realizzare il Principio del Sé e a insegnarlo agli altri dovrebbe innanzitutto sviluppare la purezza del cuore. Chi difetta di purezza del cuore non è idoneo né a realizzare il Sé, né ad insegnarlo agli altri.

    I serpenti velenosi e gli scorpioni trovano la loro strada per entrare in una stanza priva di luce. Non entrano in una stanza ben illuminata. Allo stesso modo, creature velenose come il desiderio, la rabbia, l’illusione, l’avidità, l’orgoglio e la gelosia non possono entrare nel cuore che risplende di Amore puro. L’attaccamento e l’odio entrano solo in quel cuore sprovvisto di Amore puro e sacro.

    È pertanto necessario che l’uomo sviluppi un cuore puro e sacro, colmo di Amore e compassione. Il cuore di ogni essere umano dovrebbe essere compassionevole, amorevole, tollerante, empatico e beato. Solo allora potrà comprendere facilmente il Principio del Sé. Solo allora sarà qualificato a propagarlo.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996


    La vera spiritualità consiste nel liberarsi dalle qualità demoniache e animali presenti in noi, e nel coltivare quelle divine.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 20 Agosto 2025

    Prima dell’inizio di questo incontro, Swami ha acceso la jyoti (lampada sacra). Nulla simboleggia la divinità quanto questa fiamma sacra e fulgida. Essa si innalza sempre verso l’alto. Può essere collocata ovunque. Ovunque venga accesa, essa dissipa le tenebre. Fin dai tempi antichi, il popolo del Bharat ha osservato l’usanza sacra di accendere una lampada all’inizio di ogni cerimonia propizia. Hanno venerato la jyoti poiché dissipa l’oscurità ed è simbolo dello splendore della saggezza. Oggi, tale usanza sacra, che è parte immemorabile della cultura indiana, viene ignorata. Le persone si dedicano a pratiche contrarie a tali tradizioni.

    Se comprendete il significato di questa usanza e lo spirito che sta dietro all’accensione della lampada, potrete comprendere la Divinità. Per accendere la jyoti sono necessarie quattro cose: un contenitore, dell’olio, uno stoppino e un fiammifero (fuoco) per accenderla. Allo stesso modo, per dissipare l’oscurità dentro di voi, è necessaria la jyoti della Saggezza. Solo grazie alla luce della lampada Divina interiore potete fiorire come persone degne.

    La purezza interiore è la più grande ricchezza che si possa acquisire. La purezza interiore è lo stoppino nel contenitore del cuore. La devozione è l’olio, e la Grazia Divina è il fuoco con cui può essere accesa la lampada della saggezza. Il requisito primario per ottenere la Grazia Divina è l’armonia tra pensiero, parola e azione.

    — Discorso Divino del 08 Luglio 1995

    Se conquistate anche solo in minima parte l’Amore di Dio, sperimenterete una gioia infinita.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 19 Agosto 2025

    Ogni Avatar ha due cause [che Lo portano a manifestarsi, ndt]: le preghiere dei devoti e le atrocità dei malvagi. L’unione di queste due cose è essenziale per un Avatar. Ecco un piccolo esempio. Prahlada ricordava il nome di Hari senza interruzione. Egli era uno che nutriva devozione per Hari. Ma Hiranyakashipu, suo padre, odiava Hari. L’Amore di Prahlada e l’odio di Hiranyakashipu si combinarono per dare origine a Narasimha-Avatar. Il bene e il male dovevano unirsi.

    Finché Prahlada cantava “Om Namo Narayanaya“, il Signore lo proteggeva. Perché fu protetto? In quali situazioni fu protetto? Quando non poté sopportare le atrocità del padre, fu protetto. Così, la sofferenza inflitta dal padre stesso divenne la protezione concessa a Prahlada!

    L’odio di Hiranya rese possibile a Prahlada acquisire vicinanza al Signore. Questi due fattori devono essere presenti per l’avvento di ogni Avatar: malvagità e devozione. Questo modo, nelle questioni della Divinità, vi sono molti segreti sottili.

    — Summer Showers, 21 Maggio 1995

    Ogni difficoltà è in realtà un passo verso l’elevazione dell’uomo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Riflessioni sul PdG del 31 Luglio 2022

    Il PdG del 31 Luglio 2022 (riportato in basso) ci parla di una spiritualità i cui effetti si devono apprezzare anche nelle relazioni sociali, educative, economiche, professionali e giuridiche. Tutte cose appannaggio della politica. In altre parole, mediante Prema si deve procedere a riformare la politica, da quella locale a quella internazionale, partendo dal suo fulcro: l’individuo.

    A mio modo di intendere, questo è un invito a riflettere profondamente su molti aspetti delle attuali politiche e concetti che queste partoriscono, al fine di comprendere i potenziali aggiustamenti senza cedere alle lusinghe ingannevoli del giudizio, della contrapposizione e della rivalità.

    Quando parliamo di unità, sempre a mio avviso, dovremmo intendere una distanza pari a zero anche con le persone che vivono dall’altra parte del mondo rispetto a noi. Dovremmo preferire la valutazione al giudizio, il confronto unificatore alla contrapposizione e la disponibilità alla rivalità. Le ragioni che favoriscono fazioni difettano di levatura.

    Per arrivare qui, come lo ribadisce anche la psicologia, tre passi sono improcrastinabili: guardare quello che siamo, non creare conflitti per quello che rileviamo (accettarsi senza riserva), cambiare progressivamente poco alla volta.

    Non possiamo sostenere che siamo tutti UNO rifiutando di sentirci corresponsabili di quello che accade di positivo o di negativo intorno a noi. È mediante il senso di corresponsabilità – non di colpa – che elevando sé stessi si contribuisce ad elevare la vibrazione dell’Universo. Questo è il Principio di Unità promulgato da tutti i Maestri Spirituali. Bhagawan sintetizza questo principio con un chiaro esempio: quando duole il piccolo mignolo del piede, tutto il corpo ne risente, tutto il corpo partecipa a quella sofferenza.

    PdG del 31/07/2022

    Prema (Amore) deve trasformare tutte le relazioni: sociali, economiche, educative, professionali, familiari, religiose, giuridiche ed etc. Il padre deve amare il figlio un po’ più intensamente ed intelligentemente; la madre deve diffondere l’amore a tutti coloro che si trovano nella sua sfera di influenza; i figli devono amare i domestici. Il senso di uguaglianza secondo cui ciascuno è il depositario dell’essenza divina deve trasmutare il comportamento sociale e individuale!

    Potete chiamarMi “Incarnazione dell’Amore Divino” (Premaswarupa)! Non vi sbaglierete! Prema è la ricchezza che possiedo e che spargo tra i bisognosi e gli afflitti. Non ho altre ricchezze. La Grazia del Signore è sempre fluente come la corrente elettrica attraverso il filo. Installate una lampadina e la corrente – a seconda della sua potenza (espressa in Watt) – illuminerà la vostra dimora! La lampadina rappresenta gli esercizi spirituali che fate, la dimora è il vostro cuore.

    Venite a Me con gioia; tuffatevi nel mare e scopritene la profondità; non serve a nulla immergersi vicino alla riva e giurare che il mare è poco profondo e non possiede perle. Immergetevi in profondità e vi garantirete il vostro desiderio!

    — Sathya Sai Baba, DD del 22 Luglio 1958