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Stiamo perdendo tempo
Si condivide, nel giorno del suo 41° compleanno, il seguente post di Pavel Durov, fondatore insieme al fratello Nikolai della piattaforma Telegram.
Tocca punti sui quali dovremmo meditare e fare la nostra parte nel difendere la Giustizia, i Valori Umani e Sociali, e la diversità, senza quale non è possibile sperimentare l’Unità.
L’Unità non è omologazione, il rendere tutti uguali e considerare fuorilegge chi esce dallo schema imposto da un altro suo simile. Ovvero, quello che stanno portando avanti oggi la maggior parte dei Governi Occidentali.
Ognuno dovrebbe fare del suo meglio, in rapporto alle proprie capacità e possibilità, per unirsi e combattere questa Guerra contro le forze del male che oggi infestano il mondo.
La spiritualità non è isolarsi o estraniarsi dal mondo, né conformarsi ad un sistema non coerente con le Sacre Scritture. Le ingiustizie vanno pubblicamente denunciate, togliendo loro ogni possibile supporto. Nessun cammino spirituale o Religione concorda con persone, organizzazioni o Governi che operano contro l’uomo, la società o Dio.
Va tenuto ben a mente che colui che omologa è contro lo sviluppo spirituale. Dio non omologa; Dio è per la pluralità, il rispetto della diversità, l’abbondanza e l’aderenza alla Legge Divina.
Geremia 17,5: Maledetto [= sia detto male di] l’uomo che confida nell’uomo, che fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal Signore.
In altre parole: guai a quell’uomo che si sottomette ad un altro uomo.
Sto per compiere 41 anni, ma non ho voglia di festeggiare.
La nostra generazione sta esaurendo il tempo per salvare Internet libero, costruito per noi dai nostri padri.
Ciò che un tempo era la promessa dello scambio libero di informazioni sta diventando lo strumento definitivo di controllo.
Paesi un tempo liberi stanno introducendo misure distopiche come le identità digitali (Regno Unito), i controlli sull’età online (Australia) e la scansione di massa dei messaggi privati (Unione Europea).
La Germania sta perseguitando chiunque osi criticare i funzionari su Internet. Il Regno Unito sta imprigionando migliaia di persone per i loro post. La Francia sta indagando penalmente i leader tecnologici che difendono la libertà e la privacy.
Un mondo oscuro e distopico si sta avvicinando rapidamente – mentre noi dormiamo. La nostra generazione rischia di passare alla storia come l’ultima ad avere delle libertà – e ad averle lasciate portare via.
Ci hanno nutriti con una menzogna.
Ci hanno fatto credere che la lotta più importante della nostra generazione fosse distruggere tutto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato: tradizione, privacy, sovranità, libero mercato e libertà di espressione.
Tradendo l’eredità dei nostri antenati, ci siamo messi su un cammino di autodistruzione – morale, intellettuale, economica e, infine, biologica.
Quindi no, oggi non festeggerò. Il tempo sta finendo per me. Il tempo sta finendo per tutti noi.
Buon Compleanno, Pavel!
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Riflessioni sul PdG del 31 Luglio 2022
Il PdG del 31 Luglio 2022 (riportato in basso) ci parla di una spiritualità i cui effetti si devono apprezzare anche nelle relazioni sociali, educative, economiche, professionali e giuridiche. Tutte cose appannaggio della politica. In altre parole, mediante Prema si deve procedere a riformare la politica, da quella locale a quella internazionale, partendo dal suo fulcro: l’individuo.
A mio modo di intendere, questo è un invito a riflettere profondamente su molti aspetti delle attuali politiche e concetti che queste partoriscono, al fine di comprendere i potenziali aggiustamenti senza cedere alle lusinghe ingannevoli del giudizio, della contrapposizione e della rivalità.
Quando parliamo di unità, sempre a mio avviso, dovremmo intendere una distanza pari a zero anche con le persone che vivono dall’altra parte del mondo rispetto a noi. Dovremmo preferire la valutazione al giudizio, il confronto unificatore alla contrapposizione e la disponibilità alla rivalità. Le ragioni che favoriscono fazioni difettano di levatura.
Per arrivare qui, come lo ribadisce anche la psicologia, tre passi sono improcrastinabili: guardare quello che siamo, non creare conflitti per quello che rileviamo (accettarsi senza riserva), cambiare progressivamente poco alla volta.
Non possiamo sostenere che siamo tutti UNO rifiutando di sentirci corresponsabili di quello che accade di positivo o di negativo intorno a noi. È mediante il senso di corresponsabilità – non di colpa – che elevando sé stessi si contribuisce ad elevare la vibrazione dell’Universo. Questo è il Principio di Unità promulgato da tutti i Maestri Spirituali. Bhagawan sintetizza questo principio con un chiaro esempio: quando duole il piccolo mignolo del piede, tutto il corpo ne risente, tutto il corpo partecipa a quella sofferenza.
PdG del 31/07/2022
Prema (Amore) deve trasformare tutte le relazioni: sociali, economiche, educative, professionali, familiari, religiose, giuridiche ed etc. Il padre deve amare il figlio un po’ più intensamente ed intelligentemente; la madre deve diffondere l’amore a tutti coloro che si trovano nella sua sfera di influenza; i figli devono amare i domestici. Il senso di uguaglianza secondo cui ciascuno è il depositario dell’essenza divina deve trasmutare il comportamento sociale e individuale!
Potete chiamarMi “Incarnazione dell’Amore Divino” (Premaswarupa)! Non vi sbaglierete! Prema è la ricchezza che possiedo e che spargo tra i bisognosi e gli afflitti. Non ho altre ricchezze. La Grazia del Signore è sempre fluente come la corrente elettrica attraverso il filo. Installate una lampadina e la corrente – a seconda della sua potenza (espressa in Watt) – illuminerà la vostra dimora! La lampadina rappresenta gli esercizi spirituali che fate, la dimora è il vostro cuore.
Venite a Me con gioia; tuffatevi nel mare e scopritene la profondità; non serve a nulla immergersi vicino alla riva e giurare che il mare è poco profondo e non possiede perle. Immergetevi in profondità e vi garantirete il vostro desiderio!
— Sathya Sai Baba, DD del 22 Luglio 1958
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100 Giorni al Centenario
100 Giorni al Centenario
Come ci presentiamo al Centenario?Oggi, 16 Agosto 2025, mancano esattamente 100 giorni al Centenario dell’Avvento di Sri Sathya Sai Baba, la seconda delle tre Manifestazioni del Principio di Shiva.
A differenza della prima Manifestazione, la cui fama rimase fortemente circoscritta per diversi decenni, la notorietà di Sri Sathya Sai Baba raggiunse ogni angolo del pianeta. A partire da quel 20 Ottobre 1940, in cui dichiarò di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi e di avere una Missione da portare avanti, progressivamente sempre più persone sentirono parlare di Lui.
Il prossimo 23 Novembre ricorre il Centenario del Suo Avvento. I Suoi devoti stanno organizzando grandi festeggiamenti.
Un proverbio medioevale italiano affermava: alla festa si va con il vestito elegante acquistato con il sudore della propria fronte.
Questi preparativi rischiano di farci dimenticare lo scopo primario, ribadito dalla seguente domanda. Come ci presentiamo all’appuntamento: ognuno per conto proprio, in vari e distinti gruppetti, o tutti insieme, simboleggiando l’Unità tanto predicata dal Maestro?
Qualsiasi devoto di Sri Sathya Sai Baba dovrebbe porsela e impegnarsi a darle una risposta mediante attenta, sincera e profonda auto-indagine; alzando il più possibile l’asticella della propria onestà interiore, proprio come il cammino spirituale richiede. Tale risposta evidenzierà la priorità concessa all’essenza degli Insegnamenti di Swami.
Quello dell’unità è un “esame” inevitabile nel percorso verso la Meta. Molti hanno solo una vaga idea teorica di quello che esso comporta. Pur non essendo possibile spiegarlo a parole, è possibile fornire indicazioni su cui l’interessato potrà meditare e praticare.
Non si è in unità quando si è insieme ad amici, parenti o devoti dello stesso rione. Questa condizione si chiama gruppo, il quale può favorire una sorta di spirito di cameratismo, che però resta circoscritto al medesimo gruppo, oppure esteso ad altri della federata. Ma cosa succede quando ci rapportarci, con chi è esterno alla nostra cerchia e ha idee ed atteggiamenti a noi opposti? Esagerando, ci sentiremo ancora in unità in un covo di vipere?
Si è in unità quando non è più necessario ricorrere ad alcuna mondana educazione, o richiamare alcun Insegnamento spirituale. Quando, oltre al livello intellettuale e spirituale, si ha superato anche il concetto stesso di unità. Si è. Parlare di “onde” e del “mare” che le sostiene perde significato, al pari di definire quello stato Realtà. Il “mare” è. Non c’è un secondo che lo possa identificare, immaginare o chiamare.
I devoti si raggruppano in quattro categorie: quelli che necessitano di un Maestro fisico, quelli che lo cercano in un surrogato, quelli che si legano ad un luogo fisico e quelli impegnati a realizzare l’essenza degli Insegnamenti.
Le prime e tre categorie, anche se in modo non plateale, saranno sempre in lotta fra loro per qualche riconoscimento. Sono come il bambino che afferma:”La mia mamma è la più bella“. Non può ammettere che anche le altre mamme sono belle, ne va della sua auto-stima e del rapporto con sua madre. La quarta categoria, invece, medita sullo spirito di unità che soggiace e lega tutti gli essere animati e non, indipendente dalla loro collocazione spaziale.
Quelli delle prime tre categorie hanno un Maestro, o un luogo che glielo ricorda, ma di fatto ancora non credo realmente in Lui. Lo utilizzano come rassicurante supporto, come il bambino che pretende la luce accesa per scacciare la paura. Non sfrutta ancora la luce per elevarsi.
Cento giorni al Centenario. Quante appaganti congetture si lasceranno cadere per viaggiare leggeri e giungere all’appuntamento con una maggiore consapevolezza di cos’è l’Unità?