• Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 25 Agosto 2025

    Alcuni sostengono che l’uomo nasce solo per la gratificazione dei suoi sensi. Alcuni pensano che dovrebbero accumulare cibo e ricchezze solo per il gusto della gioia e della felicità. Ma se l’uomo consuma semplicemente cibo come gli altri animali, in cosa differisce da loro? È necessario nascere uomo per accumulare cibo? L’uccello, che ha fame e non ha immagazzinato cibo, si dirige direttamente verso il cibo per soddisfare la propria fame. L’uomo, invece, immagazzina cibo per una futura gratificazione.

    L’uomo non nasce per andare in cerca di cibo. Egli nasce per andare in cerca dell’Atma. Dovremmo sviluppare il nostro intelletto, poiché è l’intelletto che ci consente di distinguere il bene dal male attraverso un processo continuo di riflessione e discriminazione.

    Non dovremmo riempire la nostra mente con tutte le questioni mondane. Dobbiamo attuare i buoni principi che abbiamo immagazzinato nella nostra mente. I discorsi degli anziani e i messaggi dei grandi libri indicano i grandi principi per trovare l’unità nella diversità. Ma se questo principio non viene applicato nella nostra vita quotidiana, rimane solo teorico.

    — Summer Showers 1972, cap. 21

    Agire secondo i dettami della mente porta al disastro; è auspicabile agire secondo le istruzioni della Buddhi illuminata.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 24 Agosto 2025

    Gli scienziati, specialmente quelli che appartengono al dipartimento di geologia, sanno questo molto bene. Quando esplorano alla ricerca dell’oro, individuano il punto in cui si trova l’oro, poi scavano in profondità nella terra e trovano grumi grezzi d’oro grezzo mescolati ad altri elementi. In questo stato naturale, l’oro si trova in compagnia di altre impurità. In un secondo momento, purificano la massa impura e ne ricavano oro puro.

    Tutte le leggi naturali saranno così. È una legge naturale rispondere ai richiami della natura, dormire, nutrirsi, etc. Ma semplicemente seguendo queste leggi della natura, non saremo in grado di andare da nessuna parte, né di raggiungere mete più elevate. Nel medesimo cuore troviamo due emozioni: una è la rabbia e l’altra è la misericordia. Così, troviamo difficile comprendere questa natura, dalla quale due emozioni contraddittorie scaturiscono dallo stesso cuore.

    Poiché il cuore è la sorgente sia del bene che del male, è dovere imprescindibile degli studenti comprendere come i nostri antenati siano stati in grado di concentrare costantemente la loro attenzione solo sul bene.

    — Summer Showers 1972, cap. 21


    Potreste leggere molti Shastra o Purana, tuttavia se non acquisite la capacità di discriminare tra quello che è giusto e quello che è sbagliato, tutte queste cose diventeranno inutili.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Concentrazione e meditazione

    Si calcola che ogni giorno una persona elabori un susseguirsi di 60-80 mila pensieri di cui non è consapevole. In questa avidya, nasce, cresce e si diffonde la sofferenza.

    Si può affermare che la vita senza la consapevolezza di averla vissuta equivale a vita “non vissuta“. Gli studiosi di scienze cognitive ci informano che sono parecchie le decine di migliaia di pensieri quotidiani che ospitiamo nella nostra mente senza rendercene conto; pensieri che, nonostante ignoriamo la qualità, concorrono a crearne di nuovi, che intervengono nei nostri ragionamenti, che sono presenti nelle nostre valutazioni e nelle nostre decisioni. Pensieri che, essendo noi all’oscuro di possedere e di interagire, non li relazioniamo con gli effetti che apportano, siano questi favorevoli o avversi. Per sottolineare la centralità della mente nella qualità della vita di una persona, riportiamo in fondo all’articolo il PdG del 26 Giugno 2022 di Bhagawan.

    L’economista, psicologo ed informatico statunitense, nonché premio Turing e Nobel, Herbert Simon ci ha permesso, mediante una sua celebre analisi sull’informazione, di rivalutarla sia dalla prospettiva del fornitore, che di quella dell’utilizzatore.

    Afferma il dr. Simon: “Ciò che l’informazione consuma è abbastanza ovvio: consuma l’attenzione dei suoi destinatari. Quindi una ricchezza di informazioni crea una povertà di attenzione ed un bisogno di distribuire quell’attenzione in modo efficiente tra la sovrabbondanza di fonti di informazioni che potrebbero consumarla“.
    Tirando le somme: DISTRAZIONE = PERDITA DI TEMPO e SPRECO DI ENERGIE.

    L’unica strada percorribile per vivere la vita nella sua interezza è adottare un appropriato stile di vita che riorganizzi, almeno in un primo momento, le attuali abitudini e che favorisca la concentrazione. A tale fine, più in basso, si propongono 5 suggerimenti per ridurre le distrazioni, sette abitudini da abbandonare (possibilmente con estrema urgenza) e una abitudine da far crescere.

    Il “qui ed ora” è la vita stessa. Il Buddha ci fornisce una indicazione per sperimentare quello che a parole non si può né spiegare, né completamente comprendere: “Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato o preoccuparsi del futuro, bensì nel vivere il momento presente con saggezza e serietà“.

    La concentrazione non è un metodo di rilassamento, anche se utilizza il rilassamento per acquietare corpo e sensi. Per mezzo della concentrazione si arriva alla meditazione passando per la contemplazione, termine questo di cui si dovrebbe apprezzare il diverso significato fra Occidente ed Oriente.

    Pertanto, è fondamentale che ognuno trovi da sé le motivazioni e i benefici, sia in ordine mondano che spirituale, sul perché dovrebbe praticare la meditazione con costanza quotidiana. Tale conquista lo renderà immune dalle dicerie altrui.

    ◼️ Pensiero del Giorno del 26 Giugno 2022

    È la mente che forma o rovina una persona. Se è immersa nelle cose del mondo, conduce alla schiavitù; se tratta il mondo come temporaneo, allora con il distacco diventa libera e leggera.

    Allenate la mente a non sentirsi attaccata alle cose che cambiano in meglio o in peggio. Non tenete davanti a voi gli orpelli della fama e delle ricchezze mondane; attirate la mente verso gioie durature che scaturiscono dalle sorgenti dentro di voi. Questo porterà grandi ricompense. La mente stessa diventerà quindi il guru, perché vi condurrà sempre più avanti una volta assaporate le dolcezze dell’ascolto, del ricapitolare e della meditazione costante e continuata.

    È la mente che conferisce alla figura creata dal ceramista la Divinità che il devoto vede in essa; è la mente che riempie la stanza del santuario con la fragranza della santità.

    — Discorso Divino del 24 Marzo 1958

    ◼️ RIDUZIONE DELLE DISTRAZIONIsuggerimenti

    1. Eliminare dalla propria area operativa tutte le fonti di distrazioni
      Es: se si cucina, spegnere la TV – sconnettersi o silenziare i servizi social – non tenere riviste bagno – non usare troppi post-it – sulla scrivania che trovino posto solo lo stretto occorrente per quel specifico lavoro, etc.
    2. Impegnarsi a svolgere un solo compito alla volta aumentando la consapevolezza del qui ed ora
      Es: nei lavori ripetitivi non lasciare divagare la mente, soprattutto nel passato o nel futuro, o in altri lavori.
    3. Pianificare delle pause per le distrazioni indomabilil’obiettivo resta comunque quello di ridurle;
      Es: abituiamo gradualmente la mente alla disciplina evitando di essere tragici. Concediamole alcuni svaghi a cui è abituata limitandole progressivamente il tempo e smorzando l’interesse. Non rendiamocela nemica, sarebbe un grosso errore.
    4. Stabilire un’importanza e una tempistica su cosa ascoltare e guardare
      Es: è risaputo che alcune musiche, come alcuni programmi, nella loro costate ossessività favoriscono stati d’ansia, irrequietezza e vizi. Altri, per mezzo del divertimento e del carisma, veicolano messaggi tendenziosi, poco rispettosi della propria individualità, falsi, indecenti, contrari alle leggi divine. Eliminarli senza alcuna titubanza.
    5. Impegnarsi ad amare il silenziosoprattutto interiore
      È qui, superato l’iniziale imbarazzo psicologico, che si può ascoltare la Voce di Dio.

    ◼️ SETTE ABITUDINI DA ABBANDONARE

    1. Dubitare di sé stessi
    2. Pensiero negativo
    3. Dialogo negativo con sé stessi
    4. Compiacere gli altri
    5. Criticare gli altri
    6. Paura del fallimento o del successo
    7. Procrastinare

    ◼️ UNA ABITUDINE DA FAR CRESCERE

    • Guardarsi dentro con amore e rispetto.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 23 Agosto 2025

    Un cuore colmo d’Amore per Dio è veramente il cuore di un essere umano. Coloro che desiderano sviluppare un tale cuore d’Amore devono prestare attenzione al proprio cibo e alle proprie bevande. Del cibo che consumate, la parte grossolana viene espulsa; la parte che è di natura intermedia (tra grossolana e sottile) diventa ossa, muscoli e sangue; e la parte più sottile del cibo diventa la mente. Pertanto, il cibo è responsabile della natura buona o cattiva della mente. Com’è il cibo, così è la mente. Di conseguenza, è necessario mangiare cibo satvico, sacro e buono, con moderazione.

    Nei tempi antichi, saggi e santi, abbandonando villaggi e città, vivevano pacificamente nelle foreste, ove, per sostenersi, si nutrivano soltanto di frutti e tuberi. Voi forse non siete consapevoli di quanto possa essere benefico un tale cibo satvico.

    Quanto beati erano Sita, Rama e Lakshmana vivendo nella foresta e nutrendosi di frutti e tuberi durante il loro esilio! La felicità risiede nel cibo e nelle abitudini corrette. Non solo il cibo, bensì anche l’acqua che si beve dev’essere pura.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996


    Com’è il cibo, così è la mente; com’è la mente, così è il pensiero; com’è il pensiero, così è l’azione.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 22 Agosto 2025

    La Natura non è meramente l’incarnazione dei cinque elementi, né è l’incarnazione dei cinque princìpi vitali, o dei cinque involucri, o dei cinque sensi. La Natura è la vera Incarnazione della Divinità. L’uomo sta compiendo ogni sforzo per attrarre e controllare questa meravigliosa Natura.

    Platone descrisse e insegnò che la Natura è Verità, Bontà e Bellezza. Tuttavia, da dove provengono questa bellezza ed eleganza? Dio è Bellezza! Dunque, anche la Natura è bella. Pertanto, è la forma di Dio che si riflette nella Natura. Nel tentativo di acquisire tale Natura senza il permesso di Dio, l’uomo sperimenta fallimenti e difficoltà che portano a problemi, ostacoli e dolori.

    Questa verità è proclamata nel Ramayana. Dimenticando Rama, che è Dio, adorando la Natura, Ravana cercò di impossessarsi Sita, che è la personificazione della Natura. Chi può sperare di conquistare la Natura, che è proprietà di Dio? È una manifestazione di ignoranza sognare di conquistare la Natura. Quale fu la situazione finale di Ravana? Fu la causa della distruzione della sua famiglia, dei suoi fratelli, dei suoi figli e del regno stesso. Pertanto, prima di acquisire la Natura, bisogna ottenere la Grazia di Dio.

    — Summer Showers, 28 Maggio 1996


    Dovete vedere la Natura come pervasa da Dio, plasmata da Dio; come Dio in quelle forme, odori e suoni.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Una cura in quattro rimedi

    Iniziò a studiare filosofia da ragazzino. All’epoca, siamo nella Grecia del IV-III secolo a.C., il termine “filosofia” era pregno di un significato profondo, di un impegno verso sé stessi e la società, intesa come qualcosa che supera le barriere spazio-temporali. Oggi questo significato, questo senso di impegno-dovere, si è impoverito e decurtato. Non è più considerato essenziale. La filosofia oggi, salvo rare eccezioni, è un termine che si è svuotato del suo intrinseco valore.

    Da allora ad oggi in comune resta solo il mero retaggio formale del termine: amore per la sapienza, o amore per la saggezza. Nel mezzo, secolo dopo secolo, il termine di derivazione greca (ϕιλοσοϕία) perse il suo tratto distintivo, rimpiazzandolo con surrogati che avallassero le varie ideologie che le impellenti contingenze politiche e militari partorivano nell’intento di assicurarsi i loro obiettivi economici e territoriali.

    Non si può spiegare a parole l’anima di certi termine. Questa anima può essere intuita solamente frequentando chi vive in simbiosi con essa, chi e si prefigge di scoprirla senza risparmiarsi. Non ci sono alternative, che non siano, appunto, svilenti surrogati.

    Epicuro, importante filosofo greco (341 a.C. – 270 a.C), iniziò a studiare filosofia e a viverla dall’età di 14 anni. A suo dire, lo scopo della vita è il raggiungimento della felicità, la quale si ottiene attraverso il piacere – definito come assenza di dolore fisico (aponia), o edonismo non sfrenato – e l’assenza di turbamento dell’anima (atarassia), ovvero, l’indifferente serenità del saggio che, raggiunto il dominio sulle proprie passioni, è imperturbabile di fronte alle vicende del mondo.

    Epicuro classificò i desideri in tre categorie:

    • naturali, come il cibo, l’acqua, e un rifugio;
    • naturali ma non necessari, come il lusso o i piaceri raffinati;
    • non naturali e non necessari, come il desiderio di potere o ricchezza.

    Pertanto, il piacere – quale mezzo per raggiungere la felicità, scopo della vita – non consiste nell’accumulo di beni materiali o nel soddisfacimento illimitato dei desideri, bensì nella moderazione e nella saggezza.

    Nella sua visione, la filosofia è uno strumento per liberare l’uomo dalle paure, come quella della morte e degli Dèi. Questo lo portò a suggerire una “cura in quattro rimedi“, il famoso tetrafarmaco:

    • Non temere gli Dèi.
    • Non temere la morte.
    • Il bene è facile da ottenere.
    • Il male è facile da sopportare.

    Analizzando questi punti, andando oltre la formale apparenza, lo spaccato che ne deriva è un insegnamento molto profondo, valido in ogni epoca e luogo.

    Per garantirsi una vita felice, l’uomo dovrebbe soddisfare solo i desideri naturali e necessari. Questo implica che egli lavori su sé stesso, al fine di rimuovere le stratificazione dovute ai “luoghi comuni“, che lo inganna e lo imprigiona; come ad esempio la riprova sociale.

    A tale scopo, necessita di una “Stella Polare“, la quale non può essere un’autorità, spesso priva di autorevolezza. É l’autorevolezza a dare luogo all’autorità, proprio come un fiore diffonde la fragranza. Quando l’autorità assume carattere impositivo perde l’autorevolezza. Non è il profumo a creare il fiore. Come conseguenza, la consapevolezza trasla dalla Luce all’ombra.

    L’ombra, l’ignoranza, è figlia dell’ostacolo. Per rimuoverlo, un mezzo efficace, è l’auto-indagine, il guardarsi dentro. L’uomo deve interrogarsi profondamente sul perché ha paura degli Dèi, (l’oggetto della paura), e scoprire se in verità teme maggiormente i Loro “amministratori” (i creatori della paura).

    Nella via spirituale la disciplina è l’autorità che, senza coercizione, instrada il praticante verso l’essenza, dall’ombra alla Luce. In tale tragitto, uno stadio fondamentale è il “filosofo-re“, l’autorevole che, attraverso la saggezza e la virtù non imposta, ispira e guida gli altri: servizio altruistico.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 21 Agosto 2025

    Incarnazioni dell’Amore!
    Colui che aspira a realizzare il Principio del Sé e a insegnarlo agli altri dovrebbe innanzitutto sviluppare la purezza del cuore. Chi difetta di purezza del cuore non è idoneo né a realizzare il Sé, né ad insegnarlo agli altri.

    I serpenti velenosi e gli scorpioni trovano la loro strada per entrare in una stanza priva di luce. Non entrano in una stanza ben illuminata. Allo stesso modo, creature velenose come il desiderio, la rabbia, l’illusione, l’avidità, l’orgoglio e la gelosia non possono entrare nel cuore che risplende di Amore puro. L’attaccamento e l’odio entrano solo in quel cuore sprovvisto di Amore puro e sacro.

    È pertanto necessario che l’uomo sviluppi un cuore puro e sacro, colmo di Amore e compassione. Il cuore di ogni essere umano dovrebbe essere compassionevole, amorevole, tollerante, empatico e beato. Solo allora potrà comprendere facilmente il Principio del Sé. Solo allora sarà qualificato a propagarlo.

    — Discorso Divino del 02 Settembre 1996


    La vera spiritualità consiste nel liberarsi dalle qualità demoniache e animali presenti in noi, e nel coltivare quelle divine.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 20 Agosto 2025

    Prima dell’inizio di questo incontro, Swami ha acceso la jyoti (lampada sacra). Nulla simboleggia la divinità quanto questa fiamma sacra e fulgida. Essa si innalza sempre verso l’alto. Può essere collocata ovunque. Ovunque venga accesa, essa dissipa le tenebre. Fin dai tempi antichi, il popolo del Bharat ha osservato l’usanza sacra di accendere una lampada all’inizio di ogni cerimonia propizia. Hanno venerato la jyoti poiché dissipa l’oscurità ed è simbolo dello splendore della saggezza. Oggi, tale usanza sacra, che è parte immemorabile della cultura indiana, viene ignorata. Le persone si dedicano a pratiche contrarie a tali tradizioni.

    Se comprendete il significato di questa usanza e lo spirito che sta dietro all’accensione della lampada, potrete comprendere la Divinità. Per accendere la jyoti sono necessarie quattro cose: un contenitore, dell’olio, uno stoppino e un fiammifero (fuoco) per accenderla. Allo stesso modo, per dissipare l’oscurità dentro di voi, è necessaria la jyoti della Saggezza. Solo grazie alla luce della lampada Divina interiore potete fiorire come persone degne.

    La purezza interiore è la più grande ricchezza che si possa acquisire. La purezza interiore è lo stoppino nel contenitore del cuore. La devozione è l’olio, e la Grazia Divina è il fuoco con cui può essere accesa la lampada della saggezza. Il requisito primario per ottenere la Grazia Divina è l’armonia tra pensiero, parola e azione.

    — Discorso Divino del 08 Luglio 1995

    Se conquistate anche solo in minima parte l’Amore di Dio, sperimenterete una gioia infinita.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 19 Agosto 2025

    Ogni Avatar ha due cause [che Lo portano a manifestarsi, ndt]: le preghiere dei devoti e le atrocità dei malvagi. L’unione di queste due cose è essenziale per un Avatar. Ecco un piccolo esempio. Prahlada ricordava il nome di Hari senza interruzione. Egli era uno che nutriva devozione per Hari. Ma Hiranyakashipu, suo padre, odiava Hari. L’Amore di Prahlada e l’odio di Hiranyakashipu si combinarono per dare origine a Narasimha-Avatar. Il bene e il male dovevano unirsi.

    Finché Prahlada cantava “Om Namo Narayanaya“, il Signore lo proteggeva. Perché fu protetto? In quali situazioni fu protetto? Quando non poté sopportare le atrocità del padre, fu protetto. Così, la sofferenza inflitta dal padre stesso divenne la protezione concessa a Prahlada!

    L’odio di Hiranya rese possibile a Prahlada acquisire vicinanza al Signore. Questi due fattori devono essere presenti per l’avvento di ogni Avatar: malvagità e devozione. Questo modo, nelle questioni della Divinità, vi sono molti segreti sottili.

    — Summer Showers, 21 Maggio 1995

    Ogni difficoltà è in realtà un passo verso l’elevazione dell’uomo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Riflessioni sul PdG del 31 Luglio 2022

    Il PdG del 31 Luglio 2022 (riportato in basso) ci parla di una spiritualità i cui effetti si devono apprezzare anche nelle relazioni sociali, educative, economiche, professionali e giuridiche. Tutte cose appannaggio della politica. In altre parole, mediante Prema si deve procedere a riformare la politica, da quella locale a quella internazionale, partendo dal suo fulcro: l’individuo.

    A mio modo di intendere, questo è un invito a riflettere profondamente su molti aspetti delle attuali politiche e concetti che queste partoriscono, al fine di comprendere i potenziali aggiustamenti senza cedere alle lusinghe ingannevoli del giudizio, della contrapposizione e della rivalità.

    Quando parliamo di unità, sempre a mio avviso, dovremmo intendere una distanza pari a zero anche con le persone che vivono dall’altra parte del mondo rispetto a noi. Dovremmo preferire la valutazione al giudizio, il confronto unificatore alla contrapposizione e la disponibilità alla rivalità. Le ragioni che favoriscono fazioni difettano di levatura.

    Per arrivare qui, come lo ribadisce anche la psicologia, tre passi sono improcrastinabili: guardare quello che siamo, non creare conflitti per quello che rileviamo (accettarsi senza riserva), cambiare progressivamente poco alla volta.

    Non possiamo sostenere che siamo tutti UNO rifiutando di sentirci corresponsabili di quello che accade di positivo o di negativo intorno a noi. È mediante il senso di corresponsabilità – non di colpa – che elevando sé stessi si contribuisce ad elevare la vibrazione dell’Universo. Questo è il Principio di Unità promulgato da tutti i Maestri Spirituali. Bhagawan sintetizza questo principio con un chiaro esempio: quando duole il piccolo mignolo del piede, tutto il corpo ne risente, tutto il corpo partecipa a quella sofferenza.

    PdG del 31/07/2022

    Prema (Amore) deve trasformare tutte le relazioni: sociali, economiche, educative, professionali, familiari, religiose, giuridiche ed etc. Il padre deve amare il figlio un po’ più intensamente ed intelligentemente; la madre deve diffondere l’amore a tutti coloro che si trovano nella sua sfera di influenza; i figli devono amare i domestici. Il senso di uguaglianza secondo cui ciascuno è il depositario dell’essenza divina deve trasmutare il comportamento sociale e individuale!

    Potete chiamarMi “Incarnazione dell’Amore Divino” (Premaswarupa)! Non vi sbaglierete! Prema è la ricchezza che possiedo e che spargo tra i bisognosi e gli afflitti. Non ho altre ricchezze. La Grazia del Signore è sempre fluente come la corrente elettrica attraverso il filo. Installate una lampadina e la corrente – a seconda della sua potenza (espressa in Watt) – illuminerà la vostra dimora! La lampadina rappresenta gli esercizi spirituali che fate, la dimora è il vostro cuore.

    Venite a Me con gioia; tuffatevi nel mare e scopritene la profondità; non serve a nulla immergersi vicino alla riva e giurare che il mare è poco profondo e non possiede perle. Immergetevi in profondità e vi garantirete il vostro desiderio!

    — Sathya Sai Baba, DD del 22 Luglio 1958

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 18 Agosto 2025

    Tutte le Gopika andarono da Yashoda e si lamentarono: “Madre! Tuo figlio Krishna entra di nascosto nelle nostre case, rompe i nostri vasi e ruba burro e latte“. Questo accadeva ogni giorno! Yashoda prese Krishna e lo rimproverò: “Tu non mangi quello che ti preparo. Vai nelle altre case e rubi. Stai rovinando la nostra reputazione. Perché non mangi il burro che ti do? Il burro della nostra casa non è buono?

    Qual è il significato interiore di questo episodio? La madre serve con affetto materno. Ma le Gopika servivano lo stesso cibo con amore puro e sentimenti divini! Non era il burro ad attrarre Krishna, bensì la purezza dei loro cuori. Il burro simboleggia i cuori delle Gopika, che erano colmi di purezza, concentrazione unidirezionale e altruismo.

    Il burro di Yashoda era attaccamento, mentre quello delle Gopika era Amore puro. Questa è la differenza tra Amore e attaccamento. L’attaccamento nasce dalla coscienza del corpo. Quello che è legato al cuore è Amore. Le Gopika erano piene d’Amore!

    — Discorso Divino del 21 Maggio 1995

    Dio è Bhakta Paradhina – Colui che si sottomette ai Suoi devoti. Tale è la potente efficacia della devozione!

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 17 Agosto 2025

    Non può esserci gioia dove non c’è Amore. Le Gopika erano colme di un tale Amore che vedevano Krishna in tutto ciò che facevano. Quando colmate i vostri cuori d’Amore, non nutrite alcuna malizia verso nessuno. Coltivate la fede che il Divino dimora in ognuno. Abbandonatevi al Divino con spirito di dedizione.

    Il significato simbolico nel rapporto tra Krishna e le Gopika è questo: il cuore è il Brindavan (in ogni persona). I pensieri sono come le Gopika. L’Atma è Krishna. La beatitudine è il gioco di Krishna. Ognuno deve trasformare il proprio cuore in un Brindavan e considerare l’Atma che vi risiede come Krishna. Ogni azione dovrebbe essere considerata come una Leela di Krishna.

    Il Gokulashtami si celebra offrendo a Krishna il Paramannam (riso cotto con jaggery). Il vero significato di Paramannam è Annam (cibo) relativo al Param (Supremo). Il Paramannam è dolce. Il vostro amore deve essere dolce. Quello che offrite a Dio deve essere il vostro dolce Amore. Il vostro Amore deve essere onnicomprensivo. Questo è il messaggio principale dell’Avatar.

    — Discorso Divino del 03 settembre 1988


    Solo la Volontà di Dio prevale. Tuttavia, Dio è vincolato al desiderio di quel devoto che ha rinunciato a ogni attaccamento al mondo.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 16 Agosto 2025

    Rinunciate all’idea di essere voi l’agente e il beneficiario. Potete farlo dedicando sia l’azione che il suo frutto al Signore. Allora, nessun peccato potrà colpirvi, poiché non siete voi il fautore e l’azione dev’essere santa. Come l’olio sulla lingua, il collirio sull’occhio, la foglia di loto sull’acqua, l’azione è con voi ma non da voi. Qualunque cosa facciate, udiate o vediate, rimanete inalterati, privi di azioni, innocenti nell’ascoltare o nel vedere.

    — Sri Sathya Sai Baba, Gita Vahini, cap. 11

  • Sri Sathya Sai Guru

    100 Giorni al Centenario

    100 Giorni al Centenario
    Come ci presentiamo al Centenario?

    Oggi, 16 Agosto 2025, mancano esattamente 100 giorni al Centenario dell’Avvento di Sri Sathya Sai Baba, la seconda delle tre Manifestazioni del Principio di Shiva.

    A differenza della prima Manifestazione, la cui fama rimase fortemente circoscritta per diversi decenni, la notorietà di Sri Sathya Sai Baba raggiunse ogni angolo del pianeta. A partire da quel 20 Ottobre 1940, in cui dichiarò di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi e di avere una Missione da portare avanti, progressivamente sempre più persone sentirono parlare di Lui.

    Il prossimo 23 Novembre ricorre il Centenario del Suo Avvento. I Suoi devoti stanno organizzando grandi festeggiamenti.

    Un proverbio medioevale italiano affermava: alla festa si va con il vestito elegante acquistato con il sudore della propria fronte.

    Questi preparativi rischiano di farci dimenticare lo scopo primario, ribadito dalla seguente domanda. Come ci presentiamo all’appuntamento: ognuno per conto proprio, in vari e distinti gruppetti, o tutti insieme, simboleggiando l’Unità tanto predicata dal Maestro?

    Qualsiasi devoto di Sri Sathya Sai Baba dovrebbe porsela e impegnarsi a darle una risposta mediante attenta, sincera e profonda auto-indagine; alzando il più possibile l’asticella della propria onestà interiore, proprio come il cammino spirituale richiede. Tale risposta evidenzierà la priorità concessa all’essenza degli Insegnamenti di Swami.

    Quello dell’unità è un “esame” inevitabile nel percorso verso la Meta. Molti hanno solo una vaga idea teorica di quello che esso comporta. Pur non essendo possibile spiegarlo a parole, è possibile fornire indicazioni su cui l’interessato potrà meditare e praticare.

    Non si è in unità quando si è insieme ad amici, parenti o devoti dello stesso rione. Questa condizione si chiama gruppo, il quale può favorire una sorta di spirito di cameratismo, che però resta circoscritto al medesimo gruppo, oppure esteso ad altri della federata. Ma cosa succede quando ci rapportarci, con chi è esterno alla nostra cerchia e ha idee ed atteggiamenti a noi opposti? Esagerando, ci sentiremo ancora in unità in un covo di vipere?

    Si è in unità quando non è più necessario ricorrere ad alcuna mondana educazione, o richiamare alcun Insegnamento spirituale. Quando, oltre al livello intellettuale e spirituale, si ha superato anche il concetto stesso di unità. Si è. Parlare di “onde” e del “mare” che le sostiene perde significato, al pari di definire quello stato Realtà. Il “mare” è. Non c’è un secondo che lo possa identificare, immaginare o chiamare.

    I devoti si raggruppano in quattro categorie: quelli che necessitano di un Maestro fisico, quelli che lo cercano in un surrogato, quelli che si legano ad un luogo fisico e quelli impegnati a realizzare l’essenza degli Insegnamenti.

    Le prime e tre categorie, anche se in modo non plateale, saranno sempre in lotta fra loro per qualche riconoscimento. Sono come il bambino che afferma:”La mia mamma è la più bella“. Non può ammettere che anche le altre mamme sono belle, ne va della sua auto-stima e del rapporto con sua madre. La quarta categoria, invece, medita sullo spirito di unità che soggiace e lega tutti gli essere animati e non, indipendente dalla loro collocazione spaziale.

    Quelli delle prime tre categorie hanno un Maestro, o un luogo che glielo ricorda, ma di fatto ancora non credo realmente in Lui. Lo utilizzano come rassicurante supporto, come il bambino che pretende la luce accesa per scacciare la paura. Non sfrutta ancora la luce per elevarsi.

    Cento giorni al Centenario. Quante appaganti congetture si lasceranno cadere per viaggiare leggeri e giungere all’appuntamento con una maggiore consapevolezza di cos’è l’Unità?

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 16 Agosto 2025

    Quando il Divino discende come Avatar – sia esso Rama o Krishna, Matsya (pesce), Varaha (cinghiale) o Vamana (nano) – lo fa solo per un unico scopo! Voi riconoscete solamente i risultati momentanei dell’avvento. Ma dovreste notare che il Divino discende come Avatar solo per insegnare all’umanità la verità sull’Amore.

    Oh uomo, è perché tu manchi di Amore e sei pieno di egoismo che il mondo sta precipitando in così tanti conflitti e caos. Solo quando svilupperai l’Amore e lo spirito di sacrificio realizzerai la divinità che è nell’essere umano“.

    L’uomo che non ha spirito di tyaga (sacrificio) sarà preda di tutti i mali. Un uomo senza Amore è un cadavere vivente. È l’Amore e il sacrificio che rendono Divino l’uomo. Solo l’Amore è il frutto dell’Amore. L’Amore è testimone di sé stesso. In esso non c’è traccia di interesse personale in esso. Poiché l’Amore esiste per sé stesso, non ha paura. È per insegnare all’umanità la via dell’Amore che gli Avatar vengono nel mondo.

    — Discorso Divino del 03 Settembre 1988


    È per mostrare all’umanità come la vita umana possa essere divinizzata che gli Avatar vengono di tanto in tanto.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Qualcosa su Ferragosto

    Ferragosto è una Festività principalmente italiana e ha origini antiche. Il termine deriva dal latino “Feriae Augusti“, che significa “ferie di Augusto”, ovvero di Gaius Octavius che le istituì nel 18 a.C. Durante questo periodo estivo si celebrano due momenti solenni: l’assunzione al potere di Augusto e il raccolto agricolo del mese di Agosto.

    All’epoca, potere e raccolto era un binomio importante, avevano un legame inscindibile e consequenziale. Sebbene anche allora la politica soffrisse di corruzione e favoritismo, questi venivano fortemente limitati quando si trattava di Madre Terra, la dispensatrice del raccolto da cui tutta la gerarchi dipende e interagisce in un tutt’uno. Tutti sapevano che le divinità erano tolleranti, ma non amavano le esagerazioni.

    Augusto – concordano gli storici – non fa altro che ravvivare l’aspetto tradizionalistico-rituale – i Romani già praticavano la venerazione degli dei e degli spiriti degli antenati mediante rituali e processioni – portandolo ad un livello più religioso e partecipato. Anche il binomio “politica-raccolto” andrebbe inteso sotto quest’ottica.

    Il 15 Agosto era una data significativa anche per i Celti: era nota come Lughnasadh o Lammas. Infatti, segnava il raccolto estivo, ed era associata a celebrazioni connesse alla Natura e al ciclo agricolo.

    Con il passare dei secoli, questa festività perse molto del suo aspetto religioso, pur mantenendo quello più mondano, ovvero il suo carattere di pausa estiva e ciclo agricolo.

    Con il Cristianesimo si ripristina la forte connessione con la Religione. Papa Alessandro VI, siamo nel 15° secolo, lega la data del 15 Agosto alla Festa dell’Assunzione di Maria, una fra le feste importante per la Religione Cristiana. La scelta operata dal papa è una scelta più strategica e politica che religiosa-spirituale. Infatti, era suo obiettivo sovrapporsi e cristianizzare le festività preesistenti al fine di facilitare la conversione delle persone pur concedendo loro di mantenere alcuni aspetti delle loro tradizioni. Questa pratica di adattamento delle feste pagane al calendario cristiano sarà un approccio ricorrente nella storia della cristianità.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 15 Agosto 2025

    L’uomo di oggi desidera una libertà illimitata. Cos’è esattamente la libertà? Il fine della saggezza è la libertà. Il fine della cultura è la perfezione. Il fine della conoscenza è l’Amore. Il fine dell’istruzione è il carattere. L’umanità dell’uomo è in declino perché sta perdendo giorno dopo giorno tutte e quattro queste qualità. Cos’è svechchha (volontà propria)? È la volontà individuale, ma si dovrebbe accettare la vittoria e la sconfitta, il successo e il fallimento con equanimità. Aspirare al successo e detestare il fallimento non costituisce svechchha.

    La vera libertà risiede nel considerare la felicità e il dolore allo stesso modo. La stessa verità è proposta nella Bhagavad Gita: Sukha Duhkhe Samekritva Labhaalabhau Jayajayau – si dovrebbe rimanere equanimi nella felicità e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta. Supponete di aver invitato un amico a casa vostra: potete forse accogliere solo il suo volto e chiedere ai suoi piedi di andarsene? L’umanità risiede nell’uguaglianza di entrambi.

    Accogliete con equanimità sia il bene che il male, il successo e il fallimento, la fama e il discredito. Questo è il modo corretto di sperimentare svechchha.

    — Discorso Divino del 08 Maggio 1997


    Come si può descrivere la grande buona fortuna dei Bharatiya, poiché il Signore stesso è nato più volte in questa terra sacra per mostrare all’umanità il sentiero della Divinità?

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Buon Ferragosto

    Non rendete Dio moderno per adattarLo ai vostri capricci. Egli non è né antico né moderno; il Suo volto non cambia mai, né la Sua Gloria. PresentateLo, se proprio dovete, in maniera moderna, in uno stile moderno, affinché possa essere compreso oggi.

    — Sri Sathya Sai Baba —


    BUON FERRAGOSTO
    dal team del PdG

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 14 Agosto 2025

    Se qualcuno avvicina una persona e le chiede: Chi sei?, a causa della sua identificazione con il corpo, questa risponde con il proprio nome. In risposta ad ulteriori domande, si presenterà come medico, agricoltore, studente o simili. l’indagine si approfondisce, si identificherà con la propria nazionalità: americano, indiano, pakistano e così via.

    Esaminando a fondo queste risposte, si scopre che nessuna di esse rappresenta la verità. Il nome lo ha ricevuto dai genitori. Non gli apparteneva alla nascita. La sua identificazione con una o l’altra delle sue professioni non è veritiera, poiché egli non è la professione. Qual è dunque la verità su di lui? Io sono l’Atma. Questo è il mio vero Sé. Questa è la verità.

    Ma le persone si identificano con il proprio nome, la professione e la nazionalità, e non fondano la propria vita sull’Atma. Nessun conducente di un’auto si identifica con l’automobile. Allo stesso modo, il corpo è un’auto e l’Atma è il conducente. Dimenticando il proprio vero ruolo di conducente, ci si identifica con il corpo, che è solo un veicolo.

    — Discorso Divino del 23 Agosto 1995


    Solo quando ci si dissocia da nome e forma si può scoprire il proprio vero Sé divino.

    Con Rispetto,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    L’importanza del soffermarsi

    Molto spesso, quando non si ottiene quello che si desidera, ci si lamenta, si giudica e ci si arrabbia; a volte si cade anche in uno stato di ansia e depressione più o meno accentuata.

    In quel momento, invece di abbandonarsi alle più svariate sfumature emotive, sarebbe preferibile provare a tenere salde le redini della mente e porsi una semplice domanda: Cosa mi aspetto da queste reazioni, da questo comportamento?

    Soffermarsi sul perché della reazione emotiva è molto importante: evita situazioni spiacevoli, riduce il senso di inadeguatezza e di impotenza; inoltre alleggerisce il carico emotivo, quello che offusca la mente ed alimenta pensieri negativi.

    Impegnarsi a soffermarsi è un buon esercizio di autocontrollo, riassume il famoso detto “prima di arrabbiarti conta fino a dieci, chiediti perché vorresti perdere la lucidità e poi ricomincia la procedura d’accapo“.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 13 Agosto 2025

    Perché siete venuti da distanze così grandi, affrontando tutte le spese e le difficoltà del viaggio? Per stare alla Mia presenza e ottenere la Mia Grazia, non è vero? Perché dunque cercate altri contatti e il favore di altri una volta giunti in questo luogo? Perché cadere in abitudini che vi negano la Mia presenza e la Mia Grazia? Dimenticate tutto il resto e attenetevi agli ordini che vi do; Io desidero soltanto iniziarvi al sentiero spirituale del seva e dell’Amore.

    Non vergognatevi se vi è stato chiesto di sorvegliare un mucchio di sandali, o portare acqua agli assetati, o stare alla porta. Il privilegio e la gioia consistono nell’uso che fate delle vostre abilità e del vostro tempo per aiutare il prossimo. Desiderate ardentemente servire Me. Lasciate che vi dica: servire coloro che Mi servono, Mi dà tanta soddisfazione quanto servire Me stesso. Servire chiunque è servire Me, poiché Io sono in tutti. Il sollievo e la gioia che date agli ammalati e ai sofferenti giungono a Me, poiché Io sono nei loro cuori e sono Colui che essi invocano.

    Dio non necessita del vostro servizio; soffre forse di dolori alle gambe, o di mal di stomaco? Sforzatevi di servire i pii; siate un dasanudasa, servo dei servi del Signore. Il servizio all’uomo è l’unico mezzo attraverso il quale potete servire Dio.

    — Discorso Divino del 04 Marzo 1970


    Quando curate un arto, curate l’individuo. Quando servite l’uomo, servite Dio.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 12 Agosto 2025

    Coltivate pensieri positivi. I pensieri positivi portano ad azioni positive. Le azioni positive portano a una buona compagnia (satsang). Coltivate l’Amore. Tutto si basa sull’Amore e solo sull’Amore. L’essere umano nasce nell’Amore, è sostenuto dall’Amore e alla fine si rifonde nell’Amore. L’Amore è la base della vita umana.

    — Sri Sathya Sai Baba, 20 Novembre 2000

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 12 Agosto 2025

    Conoscete la situazione caotica in cui versa il mondo odierno. Disordine e violenza dilagano ovunque. Pace e sicurezza non si trovano in nessun luogo. Dove si può trovare la pace? Essa è dentro di noi. Anche la sicurezza è dentro di noi.

    Come si può eliminare l’insicurezza e garantire la sicurezza? Rinunciando ai desideri. Nel linguaggio degli antichi Bharatiya, si tratta semplicemente di ridurre i bisogni. Come capofamiglia limitate i vostri desideri alle necessità della famiglia! Come studenti dedicatevi agli studi. Come professionisti attenetevi ai doveri della vostra professione.

    L’uomo è tormentato da numerosi problemi perché non ha fiducia nel Sé. Gli aspiranti sul sentiero spirituale sono destinati ad affrontare i problemi causati da sei nemici: lussuria, rabbia, avidità, infatuazione, orgoglio e invidia. Bisogna superarli.

    — Discorso Divino del 23 Agosto 1995


    Affidatevi in Dio piuttosto che nelle cose che dipendono da Dio.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 11 Agosto 2025

    La devozione è l’acqua che lava via lo sporco (l’egoismo e il senso del “mio” o della possessività) accumulato da secoli. Il sapone della ripetizione del Nome di Dio, della meditazione e della comunione (yoga) aiuta a rimuoverlo più rapidamente ed efficacemente. Chi procede lentamente, ma con costanza, vincerà sicuramente questa corsa.

    — Sri Sathya Sai Baba, 01 Agosto 1956

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 11 Agosto 2025

    In questo mondo ci sono figli che mancano di rispetto nei confronti dei propri genitori. Non riconoscono che i genitori li hanno messi al mondo e li hanno cresciuti con molti sacrifici e disagi. Da un lato li feriscono, mentre dall’altro pregano Dio. Questo non può affatto essere definita vera devozione. Possono costoro forse conseguire la liberazione con questo tipo di devozione?

    Che cos’è la liberazione? Gli stolti pensano che fondersi con Dio dopo la morte sia liberazione. Ma non è così. Eliminare tutte le preoccupazioni e di conseguenza essere felici è la vera liberazione. È saziare la fame dei poveri e dare sollievo ai bisognosi. Mukti (liberazione) è liberarsi delle proprie difficoltà, tristezze, preoccupazioni, attaccamenti e assicurarsi felicità, benessere, pace e beatitudine.

    Non è una meta separata da raggiungere. Rimuovere l’ansia di tutti e riempire i loro cuori di suprema pace è mukti. Essere liberi dalle proprie preoccupazioni è muktiMukti, che è così semplice, sottile e alla portata di tutti, viene ignorata dall’uomo. Egli brama la mukti dopo la morte. Ma la mukti dovrebbe essere sperimentata quando si è ancora in vita.

    — Discorso Divino del 02 Ottobre 2000


    Liberazione significa conseguire un’Amore altruista che sia costante, incessante e totale.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 10 Agosto 2025

    La Gayatri è onnipresente. È costituita da tre divinità: Gayatri, Savitri e Saraswati. Di queste, la prima è la padrona dei sensi. La seconda è la maestra della verità, e la terza è la padrona della parola. La Gayatri è acclamata come Chandasam mata (la Madre di tutti i Veda).

    La Gayatri ha cinque volti ed è l’incarnazione di tutte le divinità – Sarva devata swarupamStotra (descrizione della Gloria), dhyana (meditazione) e prarthana (preghiera) sono tutti contenuti nel Gayatri Mantra. Quand’è che una preghiera diventa significativa? Soltanto quando si stabilizza la propria mente e la si rivolge a Dio. La base per questo è meditare, pregare e sperimentare. È essenziale raggiungere l’armonia nel pensiero, nella parola e nell’azione.

    La Gayatri insegna questa grande lezione. Ogni piccola parola o frase in un mantra ha un immenso significato interiore. Non può essere liquidata come superstizione.

    — Discorso Divino del 06 Maggio 1995


    Il Gayatri Mantra proteggerà il vostro corpo, farà risplendere il vostro intelletto e migliorerà il vostro potere di parola.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Raksha Bandhan – Come si svolge

    Il rito del Raksha Bandhan prevede sei passi:

    1- la preparazione del thali
    La sorella prepara per il fratello, biologico o adottivo, un piccolo vassoio (thali) decorato con:

    • la rakhi (il filo o braccialetto);
    • un diya (piccola lampada a olio) acceso;
    • kumkum (polvere rossa) o roli per il tilak sulla fronte;
    • chicchi di riso (akshat)
    • dolci tradizionali (mithai)

    2- Cerimonia del tilak
    Il fratello si siede di fronte alla sorella. Lei gli applica sulla fronte il tilak (un segno) con il kumkum e vi pone sopra alcuni chicchi di riso, simbolo di prosperità.

    3- Legatura della rakhi
    La sorella procede legando la rakhi al polso destro del fratello, recitando o pensando preghiere per la sua salute, felicità e protezione.

    4- Offerta di dolci
    Sempre la sorella offre al fratello un dolce, il quale lo accetta, e spesso ricambiandolo con lo stesso gesto.

    5- Dono del fratello
    Il fratello, come segno del suo impegno a proteggerla, le dona un regalo, che può essere denaro, abiti, gioielli o altro.

    6- Momento conviviale
    La famiglia festeggia insieme, spesso con un pasto speciale e musica.

    Sebbene al presente i tempi sono cambiati e le famiglie si ritrovano sparse in città e Paesi diversi, l’essenza, ossia lo spirito di questa tradizione rimane immutato. Proprio a causa della distanza e dell’impossibilità di riunirsi nello stesso luogo, questo rito viene celebrata oggi anche in videochiamata e il rakhi inviato per posta.

    Può far strano, a quanlcuno, che questo rito si possa celebrare a distanza, magari prioprio in videochiamata.

    Ebbene, si tenga presente che lo scopo del rito non è la fisicità dei partecipanti, bensì stipulare (iniziare), rinnovare e rafforzare una sorta di “patto sacro“.

    Ad esempio, cosa legava Rani Karnavati e l’imperatore Humayun, citati nel post precedente?

    Rani Karnavati, di fede induista, era la regina vedova del Principato di Mewar, nel Rajasthan, che stava per essere invaso dall’esercito del sultano Bahadur Shah del Gujarat (1535). La regina era consapevole che il suo esercito non poteva resistere a lungo, così decise di chiedere aiuto all’imperatore Mughal Humayun, di fede musulmana.

    Inviò via emissario a Humayun una rakhi, un braccialetto cerimoniale del Raksha Bandhan. Questo atto trasformava la richiesta di soccorso in un vincolo personale e sacro. Dal momento in cui un uomo accetta una rakhi, egli si impegna moralmente a proteggere la “sorella” che gliel’ha inviata, indipendentemente dalle differenze religiose o alleanze politiche.

    Questo ci dimostra che lo scopo del Raksha Bandhan è l’essenza, non la semplice vicinanza fisica.

  • Sri Sathya Sai Guru

    Raksha Bandhan

    Raksha Bandhan è una festività tradizionale indiana celebrata principalmente tra fratelli e sorelle. Simboleggia protezione, affetto e legame familiare. Il nome deriva dal sanscrito: raksha (protezione) e bandhan (legame o vincolo).

    Durante la cerimonia, la sorella lega al polso del fratello un filo o braccialetto decorato chiamato rakhi, pregando per la sua salute e felicità. In cambio, il fratello promette di proteggerla e spesso le offre un dono.

    Questa festività si celebra ogni anno nel mese di Shravana del calendario lunare hindu, che corrisponde solitamente ad Agosto secondo il calendario Gregoriano.

    Sebbene la centralità del legame è tra fratelli e sorelle biologici, oggi, come in passato, può essere estesa anche ad amici o persone considerate come fratelli e sorelle “di cuore“.

    Le origini mitologiche del Raksha Bandhan derivano da varie leggende che popolano la tradizione hindu, ognuna delle quali mette in luce l’idea di protezione e affetto fraterno. Fra le tante, ne citiamo tre, quelle maggiormente famose.

    Krishna e Draupadi
    Secondo il Mahabharata, durante una battaglia, il Signore Krishna si ferì al dito. Draupadi, moglie dei Pandava, strappò un pezzo del suo sari e lo avvolse intorno alla ferita per fermare il sangue. Krishna, commosso dal gesto, promise di proteggerla in ogni circostanza. Più tardi, quando Draupadi venne umiliata pubblicamente, Krishna la salvò miracolosamente.

    Indra e Indrani.
    Nel Bhavishya Purana, il Dio Indra combatteva una guerra contro i demoni. Sua moglie Indrani preparò un raksha sutra (filo protettivo) e lo legò al polso del marito, conferendoGli forza e protezione. A seguito di questo gesto, Indra vinse la battaglia.

    Rani Karnavati e l’imperatore Humayun.
    In questo episodio storico popolare, Rani Karnavati del Rajasthan inviò una rakhi (braccialetto cerimoniale tipico del Raksha Bandhan) all’imperatore Mughal Humayun chiedendogli protezione contro un invasore. Humayun, rispettando il vincolo, marciò per difenderla, anche se arrivò troppo tardi per salvarla.

    Queste leggende rappresentative sottolineano e contemplano due fondamentali aspetti: il legame – che “vive” se c’è una sorta di “dare” e “avere“, o più precisamente un reciproco “donarsi” – e la volontà di occuparsi del benessere della controparte al meglio delle proprie possibilità. Ad un livello più profondo, quella che si definisce “controparte” altro non è che l’unità nella diversità.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 09 Agosto 2025

    Un giorno, Satyabhama, Rukmini, Jambavati e Draupadi videro del sangue uscire dal dito di Krishna. Potevano vederlo perché erano tutte molto vicine a Krishna. I servi non potevano vederlo poiché non erano così vicini. Satyabhama ordinò immediatamente a una serva di prendere un pezzo di stoffa per legarlo attorno al dito di Krishna, mentre Rukmini corse lei stessa all’interno per cercare un pezzo di stoffa. Draupadi, all’istante, strappò l’estremità libera del suo sari e la legò intorno al dito di Krishna. Quando Satyabhama e Rukmini videro questo, si guardarono l’un l’altra per ammirare la devozione di Draupadi. Si sentirono mortificate e pensarono tra sé: “Noi non abbiamo l’Amore, la devozione e la discrezione che ha Draupadi! Siamo solo attaccate alla forma fisica di Krishna, ma non comprendiamo veramente i Suoi bisogni“.

    Quando Draupadi pregò Krishna affinché la aiutasse in un momento di difficoltà, Krishna ricordò questo episodio e decise immediatamente che era giunto il momento di ricompensarla per l’atto di sacrificio che aveva compiuto quel giorno!

    In questo mondo fisico, se desiderate ottenere qualcosa, si deve dare qualcos’altro in cambio. Quando volete acquistare un fazzoletto, andate in un negozio, date al negoziante dieci rupie circa, ed egli vi dà il fazzoletto. Anche a Dio dovete offrire qualcosa per meritare la Sua Grazia. Anche per una vostra piccola offerta, Dio vi darà una ricompensa abbondante.

    — Discorso Divino del 30 Giugno 1996


    Dovreste offrire il vostro Amore a Dio come il cibo che Dio ama.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    I 10 Comandamenti

    Di seguito i Dieci Comandamenti, o Decalogo secondo la tradizione ebraico-cristiana, come riportati nella Bibbia – Esodo 20:1-17 e Deuteronomio 5:6-21. Esistono leggere variazioni tra le versioni ebraica, cattolica e protestante.

    Versione ebraica

    1. Io sono il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa della schiavitù.
    2. Non avrai altri dèi davanti a Me. Non ti farai scultura, né immagine alcuna […]; non ti prostrerai davanti a loro […].
    3. Non pronunciare il Nome del Signore tuo Dio invano.
    4. Ricordati del giorno di Shabbat per santificarlo.
    5. Onora tuo padre e tua madre.
    6. Non uccidere.
    7. Non commettere adulterio.
    8. Non rubare.
    9. Non rendere falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
    10. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

    Versione cattolica

    1. Io sono il Signore tuo Dio: non avrai altro Dio all’infuori di me.
    2. Non nominare il nome di Dio invano.
    3. Ricordati di santificare le feste.
    4. Onora il padre e la madre.
    5. Non uccidere.
    6. Non commettere adulterio.
    7. Non rubare.
    8. Non dire falsa testimonianza.
    9. Non desiderare la donna d’altri.
    10. Non desiderare la roba d’altri.


    Versione protestante

    1. Io sono il Signore tuo Dio; non avrai altri dèi davanti a me.
    2. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono nei cieli, sulla terra o nelle acque; non ti prostrare davanti a loro né servirli.
    3. Non usare il nome del Signore tuo Dio invano.
    4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.
    5. Onora tuo padre e tua madre.
    6. Non uccidere.
    7. Non commettere adulterio.
    8. Non rubare.
    9. Non dire falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
    10. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che appartenga al tuo prossimo.
  • Sri Sathya Sai Guru

    Dio è Unità

    Non siamo antisemita! Non odiamo nessuno per principio. Seguiamo l’insegnamento: odia il peccato, non il peccatore.

    Però, concordiamo appieno, sebbene con meno foga, con il Mosè qui raffigurato.

    Dio, se vuole, può certamente elevare un popolo al di sopra degli altri, tuttavia, non lo autorizzerebbe a sterminarne gli altri popoli, ad affamare e uccidere altri Suoi figli. Soprattutto, quando quel popolo che si mette a ferro e fuoco, da un punto di vista storico, ospita l’aggressore da svariati secoli. Dio, fra le varie cose, insegna pure la gratitudine.

    Quando Mosè liberò il popolo Ebraico, fu risoluto, ma mai aggressivo. Mai mise sotto assedio l’Egitto, né lo maledisse.

    Come suggerisce Bhagawan, preghiamo per il bene dell’intero universo, non per una sua frazione. Preghiamo per Amore della preghiera in sé.
    Preghiamo in gruppo, in collettività, e chi può si unisca al canto comunitario del Gayatri Mantra.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 08 Agosto 2025

    La buona condotta, le buone qualità e un carattere esemplare sono le ricchezze più preziose che si possano possedere. Però, oggi gli uomini hanno abbandonato queste tre virtù e cercano beni materiali, e, immersi nelle loro preoccupazioni, immaginano di condurre una vita pia.

    Il Divino non può essere realizzato attraverso simili illusioni. Tutti gli insegnamenti che si ascoltano, i libri che si studiano e l’educazione che si riceve servono solamente a nutrire tale illusioni e non aiutano gli uomini a cercare il Divino. Per realizzare il Divino, è necessario liberarsi di queste illusioni.

    Tutta l’istruzione odierna mira solo a preparare gli studenti a fini mondani. Pensate ai grandi saggi e agli uomini illustri del passato che non avevano questa istruzione ma conducevano vite esemplari! Quali grandi risultati pensate di ottenere dedicandovi a questi studi durante tutte le ore di veglia, solo per guadagnarvi da vivere, mentre dimenticate Dio?

    — Discorso Divino del 29 Maggio 1988


    L’uomo di oggi sta cercando di padroneggiare ogni tipo di conoscenza, ma non riesce a scoprire la propria vera natura.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 07 Agosto 2025

    La disciplina è essenziale per gli studenti. Dal momento in cui vi svegliate, svolgete le vostre abluzioni mattutine, meditate su Dio e compite i vostri doveri prescritti in modo ordinato, senza deviare dalla ordinaria abitudine. Le variazioni nell’abitudine sono indesiderabili. Non dovreste svegliarvi a un’ora un giorno e a un’altra in un giorno diverso. Le attività della giornata dovrebbero essere regolate dal medesimo programma.

    Immediatamente dopo aver terminato le faccende, nell’atmosfera calma e serena del mattino, si dovrebbe dedicare almeno qualche minuto alla meditazione amorosa su Dio. La condizione umana si fonda sulla regolazione e sull’autocontrollo. Questi devono essere rigorosamente osservati nella vita quotidiana.

    Segue poi la Discriminazione. Il mondo è un miscuglio di bene e male, di gioia e dolore, di giusto e sbagliato, di vittoria e sconfitta. In un mondo ricolmo di tali opposti, l’uomo deve costantemente scegliere tra ciò che è giusto e appropriato e ciò che è sbagliato e indesiderabile. L’uomo non dovrebbe lasciarsi guidare dalla mente. Dovrebbe seguire le direttive del Buddhi (intelligenza).

    — Discorso Divino del 16 Gennaio 1988


    Coloro che padroneggiano le 5 D – Dedizione, Devozione, Disciplina, Discriminazione e Determinazione – sono qualificati per ricevere l’Amore di Dio!

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    I punti di vista

    I punti di vista non sono la Realtà. Quando si sostituiscono alla Realtà, o si impongono come realtà, si compie deliberatamente un inganno, si esercita una violenza.

    I punti di vista descrivono una verità parziale e relativa, impregnata da impressioni frutto del proprio vissuto ed interessi, i quali sono vincolati da fattori culturali, ambientali, obiettivi, schemi mentali, etc.

    Il punto di vista, rispetto alla Realtà, è sempre limitato, è una sua frazione. Per questo è importante condividerli con la consapevolezza che sono parziali, che non hanno maggiore valore degli altri, nemmeno quando, in un dato momento, potrebbero risultare più utili.

    I punti di vista andrebbero condivisi con la volontà di superarli, di svicolarsi dalla loro attrattiva. Dovrebbero essere intesi come i passi di un viaggio liberatore per uscire dalla cella carceraria.

    Quando i punti di vista determinano la realtà che si preferisce vedere, o si è indotti ad accettare, si rafforza in noi l’ignoranza e l’illusione.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 06 Agosto 2025

    Il fiore simboleggia il cuore. I fiori vengono offerti solamente al Signore, o a coloro che si riveriscono. Il fiore del cuore è soggetto all’infestazione di due creature malvagie: una è ahamkara (presunzione), l’altra è asuya (invidia).

    La presunzione si basa su otto diversi fattori: ricchezza, vigore fisico, nascita, erudizione, bellezza, potere, giovinezza e penitenza. tra questi, l’arroganza nata dalla ricchezza è la più spregevole. Finché questo ahamkara è predominante, è impossibile riconoscere il Divino o la propria realtà spirituale. La presunzione è una grande barriera tra l’individuo e Dio. Deve essere completamente demolita.

    Tutte le forme di orgoglio, basate sulla nascita, ricchezza, potere, erudizione, e così via, devono essere totalmente abbandonate. Solo quando l’orgoglio egoistico viene offerto come sacrificio sull’altare del Divino, l’uomo può scoprire la sua vera natura. Questa è la dedizione richiesta come primo passo nel viaggio spirituale.

    — Discorso Divino del 16 Gennaio 1988


    L’orgoglio è il muro che nasconde l’Atma dall’Anatma, il velo tra la Verità e la Non-verità.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 05 Agosto 2025

    Prendete coscienza del funzionamento della vostra mente. L’uomo è chiamato manishi. Colui che possiede manas (mente) è manishi. L’uomo crea il mondo delle sue esperienze con la mente.

    Cos’è la mente? Solo un insieme di pensieri. Cosa sono i pensieri? Sono azioni della vita quotidiana. Pertanto, il progresso o il declino del mondo dipendono dalle intenzioni e dalle azioni degli individui. Il mondo non è intrinsecamente malvagio. In effetti, il male non esiste nel mondo! Il mondo non possiede alcuna sofferenza! Tutta la sofferenza e tutto il male sono creati solo da noi. Noi stessi invochiamo la miseria nutrendo cattivi desideri.

    Mantenete una mente pura in ogni momento. Non appena notate che emergono intenzioni amorali, meditate su Dio per annullarne l’effetto. Non richiamate ripetutamente sentimenti degradati e non rafforzateli come se coltivaste piante con acqua e fertilizzante!

    — Discorso Divino del 01 Giugno 1991


    Poiché le nostre menti non sono come dovrebbero essere, il mondo non è come dovrebbe essere.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Sempre più persone cercano

    Sempre più persone iniziano a condividere nei social frasi simili a quella nell’immagine.

    Sono tutte persone che, pur brancolando nel buio e con tutte le difficoltà che ciò comporta, inesorabilmente si stanno avvicinando a Baba.

    Saranno tutte persone che non accetteranno più né amministratori della Verità, né intermediari fra loro e la Verità.

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 04 Agosto 2025

    Vyasa insegnò l’essenza dei Veda in sole due frasi: Paropakaraya Punyaya, Papaya Para Peedanam – Aiutare gli altri è meritorio, ferire gli altri è peccato. La parola Paropakara si compone di tre sillabe: ParaUpa e KaraPara significa il Supremo o la pià Elevata Dimora; Upa significa vicinanza e Kara significa fare o andareParopakara, quindi, significa che si dovrebbe fare del bene e aiutare gli altri al fine di avvicinarsi a Dio. Questo è il corretto percorso spirituale, l’essenza delle Upanishad!

    Il significato della parola Upanishad è che un discepolo deve sedersi ai Piedi di Dio (Guru), che si trova a un livello superiore. Tutti i testi spirituali insegnano come avvicinarsi a Dio. Proprio come ci si avvicina a un condizionatore d’aria per ottenere freschezza e sollievo quando fa caldo, allo stesso modo, quando ci si avvicina a Dio, si sviluppano qualità divine. Questa è Sadhana.

    Che cos’è il papam (peccato)? Recare danno agli altri è peccato; classificare, diversificare e dimenticare l’unità è peccato. I nomi e le forme possono variare, tuttavia lo Spirito è uno solo. Dio e la Natura sono in unione, in cui Dio è la causa e la Natura è l’effetto. Non può esserci un effetto senza una causa. Considerare l’unità come diversità è peccato.

    — Discorso Divino del 08 Aprile 1996


    Proprio come il Gange, una volta giunto al mare, non torna indietro, similmente , colui che ha sperimentato la vicinanza a Dio non tornerà indietro.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Bhagawan a la Madrepatria

    Pochi giorni fa, il 01 Agosto, i membri del Consiglio di Amministrazione dello Sri Sathya Sai Central Trust, si sono recati dal Primo Ministro Indiano, Sri Narendra Modi, per invitarlo formalmente ai festeggiamenti relativi al centenario dell’Avvento di Sri Sathya Sai Baba. Nella mezz’ora che si sono intrattenuti, Sri Narendra Modi ha ricordato i momenti memorabili trascorsi con Bhagawan.

    Il giorno successivo, il 02 Agosto, il PdG riportava un estratto del Discorso Divino che Bhagawan tenne sessata anni fa, il 02 Ottobre 1965, nel quale esortava gli indiani a sforzarsi di “rendere l’India forte e felice, affinché non sia un peso per gli altri Paesi, o addirittura una tentazione“. Sottolineando poi che “un tempo” – l’India – “fu il Guru dell’umanità. Permettetele di assumere nuovamente quel ruolo“.

    Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump – mediante pressioni politiche aggressive e dazi – pretende che l’India esca dai BRICS e si allontani politicamente e commercialmente dalla Federazione Russa. In data 02 Agosto, nel pieno rispetto dei Valori propri dell’India, che Baba ha contribuito a risvegliare, nonché al suo amore e rispetto per la propria Madrepatria, il Capo dei Ministero degli Esteri indiano, rispondendo all’ultimatum statunitense, afferma:

    I nostri legami con qualsiasi Paese, o tutti i legami che abbiamo con vari Paesi, hanno un valore autonomo e non dovrebbero essere considerati attraverso la lente di un terzo Paese. Per quanto riguarda specificatamente le relazioni tra India e Russia, abbiamo una partnership solida e collaudata nel tempo.

    A fine Luglio, Tata Motors – la più importante multinazionale automobilistica indiana, fondata nel 1945 da Jamshetji Tata – compra Iveco Group, il marchio italiano di veicoli commerciali.

    L’Italia nella sua storia, quando il patriottismo era vigoroso, ha sempre primeggiato in molteplici campi: dalla cultura all’arte, dalla moda alla cucina, incluso quello tecnologico. Antecedente alla Prima Guerra Mondiale, l’Italia era persino una potenza militare che sia Francia che Inghilterra preferivano non affrontare.

    Fu per amore della guerra, voluta e favorita da alcune potenze militari Occidentali, che si arrivò alla Prima Guerra Mondiale e in seguito alla Seconda sfruttando le profonde ingiustizie di proposito imposte nei trattati che sancirono la fine della Prima Guerra.

    Swami insiste molto su due aspetti propedeutici al cammino spirituale:

    1. l’amore verso la Madrepatria, che si traduce in servizio altruistico o seva, e
    2. nel diffondere con l’esempio personale i Valori Umani, iniziando dal proprio focolare domestico ed estendendoli progressivamente a tutta la Patria.

    Questi due punti li sintetizza in quel “rendete l’India“, nel nostro caso l’Italia, “forte e felice, affinché non sia un peso per gli altri Paesi, o addirittura una tentazione“.

    Pertanto, proprio perché devoti di Bhagawan e a dispetto delle attuali politiche che stanno letteralmente devastando il nostro Paese e il suo futuro che dovremmo senza indugi amare l’Italia, insegnando, sempre con l’esempio, anche agli altri italiani a fare altrettanto, invece di criticarla e ferirla ulteriormente. Ci pensa già la politica ad umiliare il Bel Paese, a buttare benzina sul fuoco. Recentemente il nostro Primo Ministro ha chiesto un prestito di 14 miliardi, restituibile in 45 anni, finalizzato all’acquisto di armi da inviare in Ucraina. Uno sfregio all’art. 11 della Costituzione.

    Una volta Baba disse ad un Suo devoto: “L’italia sarà per l’Occidente, quello che l’India sarà per il mondo intero!

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 03 Agosto 2025

    Nel mondo, il bene nasce dal male. Senza il male, il bene non può esistere. Per esempio, quando coltivate un desiderio, vi è un’insoddisfazione che lo accompagna e che vi spinge a cercare di realizzarlo. La vita dell’uomo è una serie di desideri e delusioni (asha e nirasha), sankalpa e vikalpa (determinazioni e dubbi), samyoga e viyoga (unione e separazione).

    Quando ai nostri saggi fu chiesto quale fosse la natura del mondo, essi lo descrissero come un vasto oceano di unione e separazione. Nuotando in questo oceano, incontriamo le gemme delle difficoltà e dei dolori. Solo affrontando gli ostacoli si può raggiungere uno stato Divino. Se si ha paura ad ogni passo, se non si procede in avanti, la vita è sprecata. La vita è piena di ostacoli. Solo il dolore e le difficoltà conferiscono valore alla vita. Kaste phali – I risultati che valgono la pena si ottengono solo attraverso le difficoltà.

    In questo mondo tutto può essere raggiunto con la sadhanaSadhana significa trasformare il male in bene, il dolore in gioia. In questo impegno, la mente è fondamentale.

    — Discorso Divino del 01 Giugno 1991


    La vita dell’uomo è come una ghirlanda, con la nascita ad un’estremità e la morte all’altra. Tra le due estremità sono infilati fiori di ogni tipo: problemi, preoccupazioni, gioie, dolori e sogni.

    Con Amore,
    Baba

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 02 Agosto 2025

    Il solo principio che dovete sostenere e sviluppare è quello dell’Amore. Quando l’Amore domina, non vi è spazio per l’odio. Dovete seminare il seme dell’Amore nei cuori privi d’amore. Annaffiatelo con Amore. Lasciate che l’Amore scorra come un’inondazione e raggiunga tutti. Dovete coltivare questo Amore puro, risoluto e altruista.

    — Sri Sathya Sai Baba, 01 Gennaio 2000

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 02 Agosto 2025

    Dovete espandere il vostro amore come un cerchio di raggio più ampio possibile. È così che kulabhimanammatabhimanam e desabhimanam, ovvero, l’affetto per la comunità, la religione e la Patria, diventano desiderabili e lodevoli. Se invece dell’amore questi sentimenti generano odio verso altre comunità, altre religioni e altri Nazioni, allora diventano velenosi.

    Amate la vostra religione, affinché possiate praticarla con maggiore fede; quando ognuno pratica la propria religione con fede non può esservi odio nel mondo, poiché tutte le religioni sono fondate sull’Amore Universale. Amate la vostra Patria, affinché possa diventare forte, felice e prospera, un’arena per l’esercizio di tutte le più alte facoltà dell’uomo.

    Sentite che Delhi o Calcutta sono tanto parte di voi quanto la vostra città o villaggio; un qualsiasi dolore al dito del piede è tanto motivo di preoccupazione per voi quanto un dolore alla sommità del capo. Sforzatevi di rendere l’India forte e felice, affinché non sia un peso per gli altri Paesi, o addirittura una tentazione; essa un tempo fu il Guru dell’umanità. Permettetele di assumere nuovamente quel ruolo.

    — Discorso Divino del 02 Ottobre 1965


    I veggenti Vedici pregavano per la pace e la felicità di tutta l’umanità, di tutte le cose animate e inanimate. Coltivate quella visione universale.

    Con Amore,
    Baba

  • Sri Sathya Sai Guru

    Solo dopo il mondo cambia in meglio

    Una volta qualcuno chiese a Baba: Swami, come fai a sostenere che il mondo stia andando in meglio quando si riscontrano ovunque guerre, conflitti, disagi sociali, ingiustizie. etc.

    Baba diede una risposta di questo tipo: Ora che la luce sta aumentando state notando la sporcizia che nel buio non si vedeva!

    Se indagassimo sull’attuale stato del mondo, scopriremo che è assai peggio di quanto ce lo descrivono stampa e TV.

    In Ucraina si combatte solo una delle oltre 25 guerre attualmente in corso. I senza tetto, gli indigenti che incontriamo per strada sono solo un numero trascurabile (passatemi il termine) rispetto a tutti quelli nel mondo che si preferisce non vedere. Chi non riesce a procurarsi il cibo regolarmente tutti i giorni sono un numero crescente anche nei Paesi considerati ricchi.

    Tuttavia il vero problema non è cosa vediamo, ma chi vede. La vera sfida è comprendere la stretta relazione tra quello che c’è fuori e la sua origine: i nostri pensieri.

    Il Maestro Zen Thich Nhat Hanh, in Essere Pace, afferma in modo stringato e diretto: “La violenza è sempre vicina. I semi della violenza sono individuabili nei nostri pensieri …“.

    Baba richiama questo stesso concetto in moltissimi Suoi Discorsi.

    Ora che la luce nel mondo sta pian piano aumentando e notiamo il marciume, assicuriamoci di non perdiamo la testa… altrimenti come facciamo ad usarla?

    Evitiamo di corriamo dietro a stravaganti e strillanti novità che promettono di fare del mondo un posto migliore. Non lasciamoci ingannare, o influenzare da coloro che promettono miracoli laddove nemmeno possono accedere. Queste aspettative sono la nostra irresponsabilità.

    Il mondo cambia in meglio quando in meglio cambiamo noi stessi. Per cambiare noi stessi dobbiamo sia volerlo, sia impegnarci in prima persona. Non dobbiamo fare gli scarica barili attribuendo le colpe alla politica, al sistema, o comunque a terzi. Tutti siamo ugualmente Divini, tutti, nel nostro intimo possiamo fare e provocare la differenza!

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Daily Sadhana del 01 Agosto 2025

    Non rimuginare mai sul passato. Quando il dolore vi soverchia, non richiamate alla mente episodi simili vissuti in passato, i quali altro non fanno che incrementare la vostra sofferenza; al contrario, focalizzatevi sugli episodi che vi hanno reso felici. Traete conforto e forza da tali ricordi e sollevatevi al di sopra delle acque tumultuose del dolore.

    — Sri Sathya Sai Baba, 02 Agosto 1958

  • Sathya Sai - Pensiero del Giorno [Official]

    Pensiero del Giorno del 01 Agosto 2025

    La sadhana non consiste solo in japa, rituali, bhajan, etc. L’essenza di tutta la sadhana è obbedire al comando di Dio. Nel tesoro di Dio vi sono molte gemme e oggetti preziosi. Qual è la natura di Dio? È quella di dare più di quanto possiate comprendere; ma se chiedete, la vostra preghiera potrebbe non essere esaudita.

    Non chiedere, oh mente, non chiedere. Più chiedi, più sarai trascurata. Dio certamente ti concederà quello che meriti senza che tu lo debba chiedere. Non ha forse esaudito il desiderio di Sabari, che non chiese mai? Non ha forse redento Jatayu, che non chiese mai ma sacrificò la propria vita per la Sua causa?” (Poema telugu)

    Dio concede più di quanto possiate mai chiedere quando seguite il Suo comando, Lo adorate con tutto il cuore e vi arrendete completamente. Questa è la vera sadhana.

    — Discorso Divino del 08 Aprile 1996


    Solo colui che obbedisce ai comandi di Dio viene redento. Non ha senso intraprendere pratiche spirituali senza obbedire ai comandi di Dio.

    Con Amore,
    Baba